domenica 11 gennaio 2009

Inizi

E così eccoci arrivati al 2009, anno tondeggiante nella forma, morbido e pieno di curve.
Una si chiede tante cose, si fa tante domande all'inizio di ogni anno, sfogliando il calendario nuovo nuovo appeso al muro...si chiede che cosa le faranno i mesi a venire, se saranno gentili, o sgarbati, o indifferenti. Cosa succederà, cosa proverà, in che tagliole incapperà inseguita nella propria personale caccia alla volpe. Ma forse è meglio non pensarci, tanto comunque gli eventi prenderanno le pieghe che vorranno, come le camicie che non si fanno mai stirare al meglio.
Il Capodanno a Roma è stato bellissimo, circondati dagli amici splendidi e ospitali che ogni anno ci accolgono in stile Hotel Plaza, e ci portano in giro per la città mostrandoci posti sempre nuovi e bellissimi, e ghiottonerie strepitose (il croissant con la crema mangiato alle 4 del mattino, caldo di forno, mentre la città impazziva nella pioggia... e il ciambellone king size di Piazza Navona, mangiato senza Nutella solo perché ho avuto un sussulto di decenza).
La festa dell'ultimo è stata una danza continua, ciao cosce alla fine della serata, ma direi che ne è valsa la pena. Mi sono divertita un casotto, dico davvero. Eravamo tutti scatenati, con "Charlie fa surf" abbiamo rasentato eccessi da rave. Del resto è facile quando stai bene con le persone, e con i romani è sempre così. Riescono a crearti intorno la sensazione di famigliona, di un bozzolo che ti accoglie sempre, e ti ama per quello che sei ( aprono le loro case per te, cucinano meraviglie per te, insomma, ti amano) e tu puoi solo limitarti ad essere felice e a godertela. (Ragazzi, se mi leggete, per favore non mettetemi su Youtube, vi prego.)
Peccato il tempo, tre giorni di pioggetta inglese fitta fitta e ostinata, caos ovunque. Però... la Galleria Alberto Sordi e la sua Feltrinelli monster, e la libreria sottoterra lì vicino (trovato un vecchio romanzo della Wharton, "La Scogliera" e un libro di poesie zen, Iddio vi benedica, Ediz. Newton), e un po' fuori l'H&M più smisurato mai visto, a Roma è tutto così enorme, e loro sono così tanti...
Alla sera, a casa dei nostri ospiti, una bella tisana calda e profumata per scaldarci e rilassarci. Che bello stare in casa tranquilli, quando fuori il tempo è così dispettoso, con il caminetto accogliente, e l'albero di Natale luccicante, e i pacchettini ancora da preparare per altri parenti e amici che verranno. Quando senti l'armonia e la felicità nella casa di qualcuno che ti entra dentro e scalda anche te.
I 10° di Roma erano un sogno tropicale se paragonati ai -9° che c'erano qui a Padova, ad aspettarci. E la neve ovunque, a mucchi disordinati lungo il ciglio delle strade, e il ghiaccio.
Gennaio è un uomo bello, ma non perdona, affascinante ma lunatico. Quindi ci siamo limitati ad uscire per andare al lavoro (purtroppo) e per il tempo rimanente siamo rimasti barricati in casa a cibarci della quantità demenziale di derrate alimentari acquistate per i vari pranzi delle feste, per gli ospiti attesi, per i dolci che ci hanno tentato.
Oggi, sfogliatine di mele (per eliminare due renette che mi guardavano malinconicamente dal frigo, pregandomi di interrompere il loro karma funesto), e poi domani...chi lo sa.
Mi auguro, e auguro a tutto il mondo là fuori, un anno di felicità, di pranzi, di cucine calde e accoglienti, piene del profumo dei biscotti. Un anno da mangiare.

1 commento:

Gillipixel ha detto...

e anche un anno di tanti begli scritti a firma VaneVale, con assai divertimento sia da parte tua a scribacchiar che nostra e sluggicchiar :-)