lunedì 21 settembre 2009

Addicted to Love

E per distrarsi, un sabato sera in un bel posticino verso Vicenza, in compagnia dei Quattro Cavalieri dell'Apocalisse e amici assortiti, vecchie e nuove conoscenze di ciacole e deboscio. (Ecco l'idea per lo spin-off blog dedicato alla cucina e alla cultura).
Vittorio faceva il dj, mettendo su delle cose fantastiche degli anni '80 che scioglievano il cuore delle fanciulle, e rimestavano nel serbatoio dei ricordi. I divani bianchi, le tende leggere e i tavolini modaioli tappezzati di alcolici rendevano vellutata l'atmosfera, livellando le asperità della vita, e rendendo il nostro sprofondare nella divanosità pannosa ancora più da lotofagi.
In serate come questa si può osservare l'interessante fenomeno della ricerca della compagna, o del compagno, evidentemente a fini riproduttivi (anche se poi i frutti dell'amore latitano perché vista la frequenza delle dolci danze d'amore rischiamo di affogare tra i bimbi, come nelle palline multicolor dell'Ikea...in questo caso un po' d'attenzione è d'obbligo). E infatti gli amici ciacolano tranquillamente finché non scatta un timer interiore che noi non vediamo ma che loro comprendono benissimo e in un battibaleno sono già a trenta centimetri dalla preda, che inizia a toccarsi nervosamente il caschetto o il ricciolo sulla fronte parlando di un sacco di cose che c'entrano poco (provate voi a conversare di filosofia con uno che vi guarda fondendovi e intanto ripassare a memoria la planimetria del vostro appartamento per tentare di ricordare se l'avete lasciato in ordine e ci potete portare una persona per il prosieguo DAVVERO DIVERTENTE della serata...provate, provate).
Lo spettacolo ricorda un po' i ghepardi dei parchi in Africa, non so, tipo il Serengeti, quando puntano la gazzella cicciottina e ignara e scattano, tenendo la testa ferma mentre il resto del corpo sterza come un bob impazzito, gli occhi nerissimi e letali come due pallottole. Più o meno le cose vanno così.
Con "The power of love", una delle canzoni d'amore più belle della storia degli eterni Frankie Goes to Hollywood, l'amore divampava davvero, una carezza setosa e irresistibile, forse non eterna (lei no, mi sa per niente) ma comunque intensa, e del doman non v'è certezza, quindi meglio portare a casa un risultato sicuro. Vedere l'essere umano in assetto seduttivo è davvero una meraviglia, si capisce come questo pianetino ce lo siamo guadagnato sotto il profilo evolutivo, ogni singolo fottuto metro quadro di esso. Difatti si dispiega l'arsenale del linguaggio (articolato, interessante, vario, divertente), scende in campo la fanteria del primo contatto fisico (cauto, dapprima, poi via via più spedito e ardimentoso), e infine il trionfo della cavalleria, letale ed elegante, conquistata la cittadella, niente prigionieri. Una gioia per gli occhi.
A me è rimasta in mente quella canzone, invece, "Addicted to Love", beh, per forza. Sul fatto che l'attrazione fisica sia una droga siamo d'accordo tutti. E' l'unica cosa che ti brucia senza consumarti mai e che al tempo stesso ti tiene in piedi, senza cibo né sonno. Sei un piccolo sole distratto e sorridente che splende solo per sé.
Quando sei vicina senti i peli delle braccia che si alzano...e l'aria sfrigola come olio surriscaldato.L'elettricità che sprigionano le persone che si vogliono potrebbe mandare avanti il mondo, altro che solare ed eolico.
Non garantisco che sia una fonte d'energia rinnovabile, purtroppo.
Almeno non sempre, va'.

7 commenti:

Gillipixel ha detto...

La metafora della gazzella cicciottina mi è piaciuta oltremodo, Vale :-)
Giustamente il tuo scritto era immerso in un'atmosfera positiva, per cui le cose che hai raccontato nel tuo consueto elegante narrar di classe sono giuste come le hai dette...però se così non fosse, direi che hai trascurato il letale scenario "2 di picche" :-)
Ma come dicevo, stavolta non si può rovinare la festa :-)

Visir ha detto...

L'essere umano, visto con la tua sagacia ornitologica nella fase del corteggiamento da davvero il meglio di se. Oddio, se volessimo essere onesti dovremmo dire che è il meglio della sua capacità di mentire.
Maschi insulsi, sotto l'effetto dopante degli estrogeni, riluccicano di fascino come rock star. Gli stessi ammaliano con discorsi profondi come la fossa delle Marianne le attonite ascoltatrici, mentre per entrambi il pensiero corre alle lenzuola ed alla agognata copula;
Alla fine si finisce tutti li, ma bisogna far finta che la strada sia lunga, magari impervia, oppure inusuale, altrimenti il viaggio perde di fascino.
Peccato che i nostri "protagonisti" osservati nel loro habitat naturale, nel loro morfetico tran-tran, abbiano lo "charme" di un libretto di istruzioni di un mobile Ikea, la plastica agilità di un bradipo sedato, l'originalità di una suola Vibram.

Ecco allora che tutti vanno al gran ballo con la maschera della festa, bella per davvero nella sua finzione.
Le donne poi sono maestre nella pianificazione della spontaneità, vogliono che tutto sembri naturale, che accada per caso, salvo farsi puntualmente il bidet dieci minuti prima "dell'inaspettato".

Che dire poi di noi poveri maschi che abbiamo così da correre, altro che leopardo con la gazzella, criceto sulla ruota mi pare più azzeccato.

I due amanti-estranei alla fine si ritrovano, quando va bene, di mattina nello stesso letto, pare un miracolo che al risveglio non urlino l’un l’altro per lo spavento.
Non stupisce che ci sia quel serpeggiante imbarazzo che fa desiderare ad ognuno di star da solo il prima possibile.

E'un gran falò delle vanità...Certo brilla, ma non scalda.

Vanessa Valentine ha detto...

Eppure il famigerato "due di picche" lo pigliano anche le donne, Gilli...la seconda volta che si presentano all'appuntamento, e Lui ha già puntato un'altra...come lo vogliamo chiamare, quattro di quadri?:))))))
Comunque dai, non roviniamo la festa...speriamo sempre che sia la volta buona, per amare verso l'infinito ed oltre (urgh!)

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, il risveglio mattutino è un dramma scespiriano, a tinte forti e fosche...gli enzimi ci remano contro.
Sarebbe meglio tagliare l'angolo verso le 4 di mattina, fuggevoli come bruma sulla palude, eppure...alle donne piace un fracco che Lui porti il caffelatte e le biscocrocche a nanna...probabilmente facciamo sesso solo per quello...ih,ih,ih...
sarà un falò che scalda poco, ma guardarlo è bello da morire, e starci dentro è anche meglio!

Visir ha detto...

Una salamandra sarebbe certamente d'accordo con te. :)

Le fughe prima dell'alba hanno il loro fascino, forse sepolcrale, ma comunque sia evitano imbarazzi, lasciano dietro di se quell'alone di mistero che giova al sentimento. Sarà stato tutto un sogno? Si domanderanno entrambi e la risposta è sicuramente nel silenzio.

Non posso trattenermi da una barzelletta che ho sentito ieri e cade all'uopo.
Lui e lei dopo una cena romantica e una passeggiata seducente arrivano sotto casa e scatta, come si usa dire, il momento fatidico.
"Se sali da me ti faccio vedere una magia", dice l'uomo.
La donna incuriosita: "Come? Una magia, quale?"
E lui con candore: "Beh! Prima ti trombo, poi sparisco."

Alla fine siamo tutti Mandrake.

Vanessa Valentine ha detto...

Ah, ah, che gli uomini siano Mandrake è fuor di dubbio...il punto è che lo sappiamo benissimo ma pensiamo di riuscire a mettervi il sale sulla coda prima della fuga. Inutile dire che spesso è una pia illusione.
Comunque alzarsi dal talamo ancora caldo di passione, specialmente in una gelida notte di gennaio, con la nebbia fuori e la batteria probabilmente morta, mi sembra francamente un'idiozia. Vi conviene farci dormire sulla vostra spalla almeno per altre quattro ore, poi si vedrà.;)
Io non mi alzo di sicuro, sono mica matta.

Visir ha detto...

Credo che i taxi siano stati inventati proprio per questo.

Certo, era immensamente meglio quando c'erano le carrozze e il lento dondolio cullava sino a casa. Che dire poi dell'acciotolato che risuonava degli zoccoli nella città addormentata, solo i lampioni a gas facevano da testimone a questi momenti di pace e serenità.
Ma questo si sa, sono ricordi di una un'altra vita.