lunedì 25 gennaio 2010

Quando si è raffreddati

Gradita sorpresa: tra una settimana o poco più si andrà a mangiare in un ristorantino etnico con Stelio e la Banda dell'Apocalisse, il che comporta un rientro alla magione verso le sette di mattina, zavorrati di alcool e cumino (vedremo chi sarà il guidatore responsabile, stavolta. Chiunque, tranne la sottoscritta, lo sapete. Come disse qualcuno, io guido peggio di un autista zoppo e ubriaco, quando sono sobria come un giudice. Figuriamoci).
Le giornate rotolano lente e lisce come perle fasulle, qui lo stato di salute è compromesso da un raffreddore potente come non se ne vedevano da mesi (la media degli starnuti è di quattro, di intensità crescente, preceduti da un pizzicore che ti costringerebbe a strapparti il naso, se non fosse roba tua e se non fosse attaccato). Complice la passeggiata fino al tribunale, venerdì mattina, con quel dannato venticello gelido, io con su il mio piumino nuovo di pacca e candido come la neve, piumoso ma senza cappuccio, un senso di gelo in mezzo agli occhi che poi si è trasformato in un accidente. Se deglutisco, al posto delle tonsille mi sento due palline da golf. Ho preso la medicina, ma insomma.
Perché la pubblicità ci inganna sempre?
Vorrei anch'io tornare dal lavoro tutta brividosa, e trovare il bicchiere con dentro l'aspirina che frizza (o meglio, il bicchiere c'è, lo trangugio pure, solo che la mattina dopo le palline da golf sono sempre lì, e gli starnuti sono diventati da quattro tre). Nella pubblicità il tizio invece ha le occhiaie tipo peste ma la mogliettina gli butta le pastiglie nel gargarozzo e lo mette sotto la trapunta, dicendo:dai, guarisci che domani si va in montagna. Adesso, non so voi, ma se il coniuge mi dicesse così mi incazzerei come un puma, e direi, e invece no!, non si va in montagna, ma proprio per niente! nada de nada! nessuno in questa casa andrà da nessuna parte finché non mi sono rimessa in sesto! (almeno per solidarietà...), osteria, che rabbia quando tu stai da cani e tutti gli altri cantano e ballano che sembrano stare in un musical. Sembra che te lo facciano apposta, di godere di una sfacciata ottima salute quando tu sei bianco e al posto del naso hai il secchio del mocio. Non è giusto.
All'università, tornando verso il piazzale delle corriere, mi facevo riaccompagnare da un amico (al tempo fidanzato con un postino di Ferrara) e gli dicevo, guarda tutte quelle belle finestre illuminate! pensa al tepore che c'è dietro, alla gente che torna e trova mogli, mariti, compagni o fidanzate che li aspettano...che bello, sembra la pubblicità dell'aspirina, c'è sempre qualcuno che ti aspetta per volerti bene e curarti...al che lui mi guardava e mi suggeriva di iniziare la terapia anche da sola. Perfido.
Ah, ma la parte divertente dell'ultima pubblicità dell'aspirina vede il nostro malatino che la mattina dopo, decongestionato tutto, si stiracchia e in un livido mattino, con un metro di neve fuori, scherza e ride con gli amici che sono venuti a prenderli per la famigerata gita, e in più gli inaugurano i vetri puliti con pallettoni di neve, mancandoli di un niente (ma metteteci dentro anche un sasso, già che ci siete...il vetril me lo passate voi, vero?). Preferivo la versione vintage.
Però poi penso anche alle pubblicità veramente sceme nelle quali abitualmente incocciamo.
La mia preferita degli ultimi tempi è quella di una macchina. Una tizia si alza, torpida, con il lenzuolo avvolto intorno al corpo, esce per prendersi il giornale e sblam, la porta si chiude alle sue spalle, lasciandola nuda bruca. Lei scampanella ma ovviamente figurati se qualcuno la sente, così sgattaiola dentro la macchina, fantascientificamente parcheggiata sullo zerbino e parte, chiaramente per andare al lavoro. Strada facendo si frega mutande (credo), scarpe e bandiera (c'è una parata) con la quale si drappeggia un vestitino addosso che è un amore (la macchinetta è ovviamente super accessoriata, ha un milione di cassettini e dentro ci sono più trucchi che nel camerino della Marini), quindi al rosso si trucca, e arriva in orario per la riunione vestita come se fosse uscita dall'outlet della famiglia Togni. Però tutti applaudono, e un po' siamo ammirati pure noi, avendo mandato la sospensione dell'incredulità a letto senza cena.
Perfetto, siamo all'estero (città imprecisata, ma qui i giornali non li trovi sul tappeto), ma la macchina sotto casa, aperta? E anche ammesso che la trappoletta parta con qualche diavoleria tipo la voce della padrona, senza chiave, io cosa dovrei pensare, in alternativa? Che questa è così tosta che strappa i fili da sotto il volante, come nei film del Monnezza, fa il contattino e parte? La musichetta allegra distrae e nel frattempo arriva la pubblicità di qualcosa da mangiare che casualmente ricordi di avere nel frigo (quasi sempre c'è) e la critica si dissolve.
La pubblicità sarà davvero scema, ma come argomento di conversazione non teme rivali.
Anche quando sei talmente rimbambita che non sai di cosa parlare nel blog, e invece.
Eccola lì. La salvatrice.:)

2 commenti:

Gillipixel ha detto...

Ahahahahah :-D uno dei tuoi scritti più divertenti di sempre, Vale!!! Bellissimo!!! :-)
(...quella dei pallettoni di neve contro i vetri mi ha fatto sbellicare...e poi l'epressione "nuda bruca"...ahahahahhaha...ma dove le trovi!?!? :-)

Sì, e allora di "Va pensiero al conto deposito..." ne vogliamo parlare? :-D
La pubblicità è una miniera di idiozie impagabili, roba che a volte rimani indeciso se cambiare canale o desiderare di trovarti di fronte il creativo di turno, con un bazooka in mano al posto del telecomando :-)
Ah...a proposito delle parole di verifica blogspot...con Farlocca e Rosalucsemblog ci costruimmo pure intorno un blog, non so se ci hai mai dato un'occhiata:
http://paroleincerca.blogspot.com/
Purtroppo è un po' che non viene aggiornato...ma è aperto anche a storie create dai lettori :-)
Niente...e rimettiti in forma presto, mi raccomando :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Dunque, Gilli, vediamo..."nuda bruca" l'ho sentita in giro, deve essere regionale.
Le pubblicità delle banche sono sempre spaventose perché tutti sono allegri e ti dicono "fidati fidati", e "ti siamo amici", non a caso sono musical tipo "Sette spose per sette fratelli", come se bastasse per mollargli il tuo gruzzolo...poi ne scegli una a caso, perché ci lavora tuo cognato, e ti danno il pandoro anziché il panettone, a fine anno (quando va bene).
Il tuo blog sul meraviglioso mondo delle parole l'ho visto e l'ho trovato naturalmente geniale...stasera è uscita "spiterve", sembra una città etrusca, o una patologia inglese che ha a che fare con gli sputi e la nevrastenia...:))))
passatempo davvero carino!
Grazie per gli auguri, al momento non ho voce, ma almeno ho la tastiera...etciù.
;)