lunedì 22 marzo 2010

Gastronomia

Ci sono tanti gruppi di ragazzi che si mettono insieme per suonare, e sono tutti da ammirare perché mettono in gioco il loro risicato tempo, le energie accantonate dopo il lavoro, sottraendo tempo prezioso che altrimenti potrebbe venir speso in compagnia della morosa o in eccitanti nuove battute di caccia...
Quindi, Cavaliere dell'Apocalisse Filippo, abbiamo molto gradito la session di venerdì sera, suonavi il basso con trasporto ed eri adorabilmente gagliardo, da guardare.;) Ho detto che avrei scritto che ho tastato il sedere al bassista, e lo faccio. Oh, là. Facciamolo davvero diventare il nuovo gesto apotropaico...
In primo luogo, nel fine settimana ho bevuto una marea di birra (avevo sete, la scusa classica). Se volete quella scientifica, devo essere giù di malto e lievito, scegliete quella migliore, fanno ridere tutte. Il punto è che la birra è così deliziosa, rinfrescante, nutriente, scioglie le tensioni, riduce lo stress, abbassa la guardia e innalza le difese immunitarie. Cento volte più sana la Moretti della Coca Cola, dico io, zucchero puro che va dritto al cervello e ti manda in bestia, come se ce ne fosse il bisogno. La Coca (Cola) spinge i bimbi già eccitosi di loro a sbattere contro i muri come la pallina rimbalzella. E chi li ferma più, sono come le sferette d'acciaio del moto perpetuo, sapete, quelle fighe che si trovano negli studi eleganti, e tu le guardi, ipnotizzata, andare avanti e indietro, senza fine...
Incolpo di tutto la primavera, mi fa sentire sul piede di guerra, con le orecchie dritte, come se dovesse succedere qualcosa. Dev'essere l'istinto del risveglio, si esce dalla tana e si annusa frenetici l'aria, alla ricerca di cibo e di divertimento. Per quanto noi si sia razionali ed evoluti, in primavera usciamo di senno, sempre. Siamo frementi, ecco. Fermentiamo, come la birra.
In secondo luogo, abbiamo mangiato, e divinamente, a Lonigo, durante la gara tra le scuole della ristorazione venete, gara appassionata ed appassionante. Gli allievi hanno messo in cantiere centinaia di assaggi e degustazioni gratuite, con menù studiati nei dettagli, deliranti nella bontà e una guduria per l'occhio.
Lonigo è un placido paesotto in provincia di Vicenza, tra sabato e domenica c'era anche la Fiera Campionaria (piccina, in proporzione). Caminetti, cucine, tagliaerba e pannelli solari, tra i prodotti esposti. Profumo di porchetta, piade grandi come tombini, fritti fritti fritti come se non ci fosse un domani.
Abbiamo assaggiato dell'anatra che ha innalzato lo spirito, con una glassa di miele ed arancia, mmmmm, un ragù di insalatine che sbalordiva, e dolci che erano autentici bocconi di paradiso, il tutto in splendida compagnia e ospitati con cortesia sopraffina. Ma c'è di più: ho avuto in dono anche il catalogo delle ricette presentate, aaaahhhhh.....
Penso che sarà impossibile ricrearle uguali, cercherò di partire con qualcosa di semplice per avvicinarmi, con tanta modestia, ad un minimo di quella bontà. Per sentirmi bene, da un paio di giorni apro il ricettario e lo sfoglio, con l'acquolina.
Delizie, delizie.
Se penso a cosa cucinare, il primo pensiero va agli antipasti, quelle cosette piccole piccole e piene di sapore, salate, cremose, gustose, al forno, fritte...ma adoro anche i primi, versatili, leggeri o sostanziosi, ma fantasiosi sempre. E la carne? e il pesce? E tutta la verdura, con quel gusto croccante e fresco, sempre differente. E poi, i miei preferiti: i dolci, tutti, il cioccolato, le creme, quelli elaboratissimi, così belli da essere incredibili, come farfalle da mangiare, e quelli misteriosi, con un cuore segreto, dolce e nascosto, da portarti lontano e tenerti con sé.
Mangiare è una forma superiore dell'esistere, nutre il corpo, allarga lo spirito, sfama la curiosità e la libertà, è profondo, ancestrale, saggio. Mangiare e goderne è sovversivo.
Di questi tempi, pericoloso.:)

4 commenti:

Gillipixel ha detto...

Nella nostra società cosiddetta del benessere, così come si è evoluta finora, il confronto col piacere è diventato paradossalmente anche il più grande pericolo da cui ci dobbiamo guardare :-) Una volta dovevano arrabattarsi per trovare fuori ogni tanto qualche attimo o motivo di godimento (almeno, così era per la maggior parte della gente...), oggi al contrario bisogna difendersi dal rischio di strafogare nel piacere, offerto a palate in ogni dove...
per questo, Vale, credo che l'educazione al piacere sia un punto cruciale per poter sopravvivere degnamente in questa jungla monogoduriale :-)

Altra cosa: "mughinianamente" aborrrrrrrooo la Coca Cola dal più profondo delle mie papille :-)
La scelta tra birra (o vino) e Coca Cola e come fra la compagnia di un amico che ti promette qualche chiacchiera soffusa e riposante, oppure la vicinanza molesta di un petulante scassacazzo che non farà altro che parlare di Amici e Grande Fratello :-)
Fate un po' voi :-)

"...Ho detto che avrei scritto che ho tastato il sedere al bassista, e lo faccio. Oh, là. Facciamolo davvero diventare il nuovo gesto apotropaico..."
Per questa e per infiniti altri passaggi di saggezza pura contenuti in questo delizioso scritto, cara Vale, la tua onoreficenza si estende da donna dell'anno 2010, a donna del decennio 2010-2020 :-)

Salazar ha detto...

Scusate, vado fuori tema. Spero che la padrona di casa mi perdonerà se voglio dividere qui, con lei e con delle altre persone che di sicuro capiranno, una piccolissima ma grande cosa successa proprio dietro l’angolo di casa mia.
Infatti, proprio dietro l’angolo di casa mia c’era una piazza abbastanza vasta ma alquanto trascurata: qualche alberello magrolino, quattro angoli di erba poco verde ma molto triste, una distesa di pozzanghere mista a terra dove i ragazzi ci giocavano a pallone.
Il comune l’ha completamente ristrutturata: alberi nuovi e un bel numero di palme con la P maiuscola, un campo di basket dove ci giocano anche il calcio a cinque, uno di beach volley, tutte quelle strutture strana per farci giocare i bambini piccoli, erba verde e felice, nonché un sacco di panchine e luce dappertutto.
E anche una costruzione misteriosa. Una cosa tipo un gazebo, dipinta di giallo vivo con il tetto a semi spirale: ci passavo davanti tutti i giorni e tutti i giorni mi chiedevo “ma che diavolo...”.
Ieri l’hanno inaugurata e ho finalmente scoperto che cos’è: è una libreria.
Una piccola filiale della Biblioteca Pubblica piazzata proprio lì, nel bel mezzo dei campi giochi: dalle tre alle otto i ragazzi possono prendere un libro e portarselo a casa o possono leggerlo lì, distesi sull’erba. Oppure possono scambiare: si hanno organizzato anche quello, lasci un libro tuo e ne prendi un altro.
Lo so, è una cosa piccolissima, ma mi ha colpito sapere che in questa grande città, con i tutti i grandi problemi delle grandi città, qualche amministratore ispirato ha fatto un piccolo miracolo: ha portato la montagna da Maometto.

Vanessa Valentine ha detto...

Nooo, Gilli, donna del decennio no!:))))))))
Troppa responsabilità, troppa gloria, troppi onori...
Preferisco saltimbanca, dai.;)
Come giustamente dici, siamo una società ben pasciuta e viziata, con troppe cose belle a disposizione e come bimbi golosi ed incoscienti ci ingozziamo in pasticceria, senza pensare alla carie o peggio che stanno lì, ad aspettarci dietro l'angolo...è pur vero che se ci facciamo il callo al piacere, poi toccherà alzare sempre più l'asticella, per sentire qualcosa. Senza contare che in giro ci sono un sacco di paradisi fasulli, ti tocca dire che una cosa ti piace anche se non è vero, se in definitiva non te ne frega poi così tanto. Magari preferiresti una cosa semplice, tipo stare sulla sdraio all'ombra, con la brezza leggera che volta per te le pagine del libro, slurpandoti in santa pace una coppa di gelato. E invece magari ti danno del suonato perché non ti fai 120 km col traffico per andare in una discoteca infinita piena di casino, di luci che ti staccano la retina a morsi e di gente che sembra già partita per un mondo parallelo, e nessuno parla e nessuno dice cose che vuoi sentire...beh, visto che il piacere è soggettivo, prendiamone pochino pochino alla volta, è il vecchio trucco per stare bene, nella nostra pellaccia da umani.
"Educazione al piacere"...mi sa che la Gelmini, comunque, l'idea la cassa...;))))))
Tra l'altro, la coca cola ti mangia il cervello, come il junk food...più ne bevi, più ne butteresti giù...no, meglio un bel gotto di Schioppettino.
Certo, come direbbe mio padre, questo qui scalda le orecchie...però, però...:))))))

Vanessa Valentine ha detto...

La padrona di casa approva incondizionatamente, Salazar, tranquillo!:)))
E' una cosa molto positiva e ci scalda il cuore, e Dio solo sa se di storie tenere e belle questo pianetino non ne ha bisogno.
Come dici giustamente, qualcuno di "ispirato" ha fatto una cosa giusta e al momento giusto, nel posto giusto: l'ispirazione, l'illuminazione sono le uniche forze che ci tireranno fuori dal fango, reale o metaforico, che blocca le caviglie di tutti. Quello che uccide le persone e la loro anima è proprio il menefreghismo, il pensare che tutto è e resterà sempre lì, grigio, triste ed abbandonato. E invece no, i soldi magari potranno anche scarseggiare, ma un campo per giocare, carino e luminoso, e tanti libri da leggere anche lì, all'aperto , direttamente spalmati sull'erba, caspita, ti costeranno sempre meno di tante vaccate pretenziose e snob fatte solo per il gusto di ostentare il lusso.
Sarebbe ora di far di nuovo uscire i ragazzini tutti insieme, a far casino, come quando eravamo piccoli noi, e tanti...adesso mi sembrano tutti seriosi e preoccupati come manager in crisi, con genitori iperprotettivi che tirano su mini adulti antipatici e stressati...che palle.
Si dovrebbe restituire l'ingenuità, ai bambini e ai ragazzini...
Grazie per la tua storia, Salazar, e per averla divisa con noi;)