lunedì 19 aprile 2010

Imprenditoria

Certo che i veneti, di questi tempi, mi riempiono le giornate. Non faccio in tempo a foderare le scarpe bagnate con l'articolo sulla letterata padovana defloranda che mi vedo capitare così, tra coppa e collo, il sugoso articolino che segue (un po' vecchiotto, l'ho visto sul Corriere di giovedì).
Due ragazzi trevigiani, finito il liceo, hanno deciso di fare mercimonio del proprio corpo mettendosi a disposizione di signore e signorine da soddisfare. Così, per alzare un po' di euro i nostri eroi hanno attaccato in giro per la città i foglietti che in genere si mettono per dare ripetizioni o per ritrovare il micio o il cagnetto spersi, solo che invece si sono messi a disposizione "di sole donne" (sia chiaro, bisogna scremare un minimo) "per soddisfare qualunque tua esigenza" (dubito però che mi tornerebbero utili per sistemarmi la mensola in cucina) , con "prezzi variabili e molto interessanti" (che colpo d'ala! il discount della marchetta! splendido!!).
Uno è biondo e l'altro è moro, il velinismo dilaga anche nel cromosoma y.
I due ragazzi, finita la scuola e in attesa delle radiose spiagge universitarie, si son presi l'appartamento insieme e senza dir niente ai genitori (penso), han messo su bottega, come la mula di Parenzo.
Gli affari vanno benone, dicono (la Marca Gioiosa è terra scopereccia sin dalla notte dei tempi, mica è gioiosa per niente), è anche una vitaccia, però, le clienti sono esigenti e spesso tocca fare nottata (una fonte attendibile ha visto il servizio in tv e uno dei due ammetteva che con le sessantenni era un po' difficile...).
Del resto che dovevano fare questi due giovani, operosi veneti? Farsi sbattere in faccia mille porte di telemarketing, sentirsi dire no, tu no dal miliardesimo farlocco datore di lavoro, alzarsi alle sei e andare in fabbrica, in ufficio, al bar a fare il cameriere, con due piedi gonfi così? Come biasimarli se hanno preso la scorciatoia, se hanno fatto quello che si son sentiti ripetere fin da piccoli, che contano i soldi e le cose belle, non importa come te li prendi? Se un tronista corrucciato è un dio in terra, perché loro no? Se con un lavoretto di un quarto d'ora prendono quello che tanti guadagnano in una settimana, perché loro no?
Penso che nessuno in realtà possa provare emozioni di sdegno, disapprovazione, turbamento se sente storie come questa. Tantissima gente va a letto per soldi, da tanto, taaaaanto tempo. Lo si fa per mangiare, e lo si fa per la solita cintura di Prada. Lo si fa perché forse non pesa più di tanto, perché portare sacchi è più faticoso. Lo fanno i maschi (più cari, merce più rara e pregiata? o il "lavoro" , pur presentando in effetti problematiche strutturali, è più faticoso?) , lo fanno le femmine, con fior di letteratura intorno. E farlo, poi, è moralmente sbagliato? Soprattutto, merita davvero critiche? (se uno lo fa, come in questo caso, guasconamente e non perché l'alternativa è essere violentati e bastonati finché non cedi?).
Cosa prova la signora trevigiana di cinquant'anni che si porta a letto il ventenne liscio e sodo, per la modica cifra di cento sacchi? Pensa, me lo posso permettere, è il mio gioco. Pensa la stessa cosa di chi va con la ventenne liscia e soda, me la posso permettere (anche perché costa meno, magari - anche se batti la paga è più bassa, ma caspiterina!).
I due giovanotti offrono evasione a signore insoddisfatte, trascurate - pare - da mariti frettolosi o devoti di siti porno, quindi offrono un lodevole servizio alla comunità. Offrono secondo la domanda, e la domanda è chiara e abbondante. Avranno un luminoso futuro televisivo, me lo sento.
Disoccupati questi due? Mai.
C'è un trafiletto però che mi dà da pensare...uno dei due dice che il gigolò l'aveva fatto anche prima...prima dei vent'anni, adolescente, liceale...
Come crescono in fretta, i figli.

11 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, chiedo scusa se riporto qui una mia riflessione riguardo un argomento trattato alcune puntate fa, ossia le copertine dure :-)
...poi commento a tono anche il presente tuo scritto :-)
La mia idea è questa: lo so che avrà poco senso, ma proprio le copertine dure non le tollero
:-) oh, abbiate pazienza, ognuno ha le sue fisime...c'è chi si ostina a credersi uno statista e chi non sopporta le copertine cartonate di duro :-)
Non mi piace quella loro pretenziosità inamidata tardo ottocentesca, sembrano un colletto di camicia rigido e stretto, o un busto per signora con stecche di balena che intrappola tutta la bellezza sinuosa di una bella pancia rotondetta e sensuale :-)
Per non parlare poi della sovracopertina...miiiii: quella proprio mi fa sbiellare: ma cosa
mi rappresenta?!?! Mi pare molto un'assurdità messa lì per coprirne un'altra...come quell'ultima idiozia che ho visto di recente su internet, ossia delle pezzuole tutte belle multicolor, da applicare all'attaccatura della fessura chiappale, per poter indossare i pantaloni a vita bassa senza che sua maestà deretanica faccia l'occhiolino :-D

(http://seidimoda.repubblica.it/fotovideo/home/24149040)

Ma roba da fusione neuronale spinta!!! :-D
Ecco cos'è la sovracopertina: un copriculo :-D

...la copertina molle esprime invece libertà ed eleganza del gesto, capacità di adattarsi al mutare del vento, la poesia di lunghi momenti trascorsi stravaccati a sfogliare un qualcosa di morbido ed amichevole :-)

Chiedendo di nuovo venia per l'incursione fuori tema, la corte si aggiorna al prossimo commento e si ritira per deliberare :-)

Visir ha detto...

Come cantava Elio nella nota canzone John Holems una vita per il cinema:
"Quand'ero piccolo tutti mi scherzavano
per le dimensioni del mio pene,
ed io non stavo bene.
Soffrivo le pene per colpa del pene,
ma piu' il problema non si pone:
si' perche' il pene mi da' il pane,
son diventato un grande attore
e benche' schiavo dell'amore,
mi son comprato una moto.
E ora son schiavo della moto,
non faccio piu' moto,
infatti vado solo in moto
ma ora son diventato un mito:
ho rilanciato il film muto
perche' sono muto,
e se vedrete il filmato
sicuramente converrete con noi
che questa e' verita...
Il pene mi da il pane".

Nulla di nuovo sotto il sole.

Vanessa Valentine ha detto...

:))))))))
Sia benedetta la tua strana avversione per le copertine rigide, Gilli! Questo luogo accoglie e protegge tutti, quindi posso comprendere e capire il tuo amore per il paperback che schiacci e spacchi a metà per dargli la piega, e poi leggertelo a letto o sulla sdraio o, sublime devianza, in vasca da bagno (se uno ha la vasca, ovvio, leggere in doccia è problematicissimo).
Tante volte non ci penso, leggendo di tutto, ma in effetti sono più pratici. Però spesso non ho voglia di aspettare...fanno eccezione certi tomi stranieri, bellissimi pur essendo "invertebrati". La copertina cartacea che dovrebbe proteggere il libro la odio pure io, infatti è la prima cosa che tolgo, la ripulisco dalle ditate estranee e poi la rimetto quando il libro è finito (mi è capitato di infilare la mano in borsa e di tagliarmi il dito con la carta, non è bello).
Il coprisedere visto su seidimoda (ma a questo punto è meglio non esserlo, direi) è un altro triste indizio della decadenza occidentale. Che speranze abbiamo, col mondo che avanza prepotente, armati di pantaloni a vita basa e copriculo? nessuna. Se decidi di portare il pantalone bracalone, alla Homer, allora assumiti anche la responsabilità che qualcuno ti veda il salvadanaio. Questa, secondo me, è coerenza.;)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Che dire, Visir: il monociglio Elio è grandissimo.
Sono perfettamente d'accordo con te.
Facciamo una colletta per comprare uova e fare lo zabaione per risollevare lo spirito dei due giovinotti...tra seduti e stesi, notte e giorno, questi due non hanno mai pace...;))))

Gillipixel ha detto...

Vale, ispirato dal commento di Visir, mi è venuto in mente di fare anche io una citazione musicale...però mettete a letto i bambini, prima della lettura, che si tratteranno temi scabrosi :-)

...la mia fonte è un po' più antica, ossia "I pagliacci" di Ruggero Leoncavallo...avete presente la famosissima romanza sull'aria della quale anche un Robert De Niro / Al Capone si commuoveva negli "Intoccabili" di De Palma?

"Recitar! Mentre preso dal delirio
non so più quel che dico e quel che faccio!
Eppur è d'uopo... sforzati!
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se' Pagliaccio!
Vesti la giubba e la faccia infarina.
La gente paga e rider vuole qua.
E se Arlecchin t'invola Colombina,
ridi, Pagliaccio... e ognun applaudirà!
Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto;
in una smorfia il singhiozzo e'l dolor...
Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto!
Ridi del duol t'avvelena il cor!"

Ecco, considerando il parallelo fra l'arte del far ridere anche quando si è tristi, e l'arte del far godere per mestiere, mi è venuto da parafrasr così quei sommi versi:

"Chiavar! Mentre preso dal dovere
non v’è più spritz, né gratuito cazzeggio!
Eppur è d'uopo... allupati!
Bah! sei tu forse un uom?
Tu se' «‘Stocazzo»!
Vesti la “golda” e la borsa infarina (*).
La gonza paga e fottere vuole qua.
E se Tremonti t'invola il settequaranta,
rizzi, «‘Stocazzo»... e ognuna s’ingropperà!
Tramuta in soldi l’orgasmo e il letto;
in un SUV, il coito e'l piacer...
rizzi «‘Stocazzo», sul tuo sollazzo infranto!
Ridi sul SUV che t'avvelena il cul!"

Ma forse la mia, è solo tutta invidia :-D

Gillipixel ha detto...

ah...dimenticavo un'importante nota:

(*) = "Vesti la “golda” e la borsa infarina", sta per "indossa il profilattico e cospargi di borotalco le parti intime"

:-D

Vanessa Valentine ha detto...

Ahahahah!:))))))))))))))
Se si decidessero finalmente a farmi regina, Gilli, ti nominerei in un batter d'occhio poeta di corte!
Bravissimo!!!!!!:)))))))))))))))))))))))
In altri tempi avresti spopolato...di questi tempi, invece, ti tocca girare col freno a mano tirato, immaginati le facce stolide della gente che con il bagaglio di 300 vocaboli tenta di seguirti, nel tuo favellar...:)))
Grande Gilli!

Gillipixel ha detto...

Ehehehe :-) Lieto di averti regalato qualche sorriso, Vale :-)
In qualità di novello Metastasio dei pigri (metà Stasio e metà Semo :-) accetto di buon grado l'onore della corona d'alloro che mi porgi, oh Nostra Regina del Deboscio :-)
Grazie e sorrisi a profusione :-)

Visir ha detto...

La trasformazione Lirico-Pecoreccia è forte. Bravò, bravò messer GP. :))))
E propio un canto di "Amor c'al pen gentil ratto s'apprende".

Che ci vogliam fare, si sa pur bene anche noi che la Vita è tutta un magna-magna.

Gillipixel ha detto...

@->Visir: ahahahaha, grazie Visir, sono contento di averti divertito :-) Giocare con le parole è forse uno dei divertimenti più belli che ci siano...e meno costosi, per di più :-)
E' vero, la vita è un tutta un Magna Magna, ma alla fine il Bene trionferà, mangiandosi i cattivoni :-) ehehehehe :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli..."Nostra Regina del Deboscio"....:)))))))))))
Ahahahahahahahahahahahahah!