mercoledì 22 giugno 2011

Sì, certo, potete scommetterci

Sul finire di una giornata partita discretamente e poi decisamente scassamarroni, fa piacere sciogliersi sul divano - ma che temperatura c'è oggi, 80°? - con un bicchiere di acqua gelata in mano e il telecomando nell'altra.
Notizia battuta sul mio tenero Televideo. "Loro" si sono lasciati. Come era stato vaticinato, così è avvenuto. Non si sfugge al destino.
George ed Elisabetta sono arrivati al capolinea della loro storia d'amore...esacerbati dalle prime malevole attenzioni chiedono che la gente mostri rispetto e riserbo. Seeeee.
Allo scadere del contratto, pardon, del legame d'amore, ohimè cosa resta ad entrambi? Quel che resta a tutti noi quando veniamo lasciati o lasciamo, una stanza piena di solitudine, un Martini che, unico, ci tiene la mano, lacrime.
Quanta amarezza.
Ora lui si consolerà con un'altra misconosciuta ragazza, da lanciare nel firmamento hollywoodiano, a noi verrà ammanito il solito pippone sul loro amore bello ed eterno sbocciato in una tavola calda di Detroit, gite, laghi italiani, nevi perenni e sciate a go go.
Lei invece tenterà ancora la carta del cinema americano, pur essendosi già frantumata le corna con perigliose dizioni che l'Italia, terra generosa, le perdonava ma gli americani perfettini no, finché non troverà un miliardarione attempato ma adorabile e si sistemerà.
Una perfetta favola moderna, alla quale poter credere ancora, pur di non voler credere alle vite vere della gente. A quel che non si può dire, a quel che si pensa ma si aborre, alla favola bella che ieri ti illuse, che oggi mi illude.
I belli soffrono sempre meno di noi comuni mortali, per fortuna.

4 commenti:

Gillipixel ha detto...

Sarà un'impressione, sarà invidia, ma questo "amore" è sembrato una bufala fin dai primi momenti... :-)

L'unico sospetto è: perchè avrebbero dovuto mettere su questa montatura? Boh...in effetti non saprei dirlo :-)

Queste vicende dei divi o dei gran riccastri siderali sono sempre un po' epiche e al contempo patetiche: noi popolo bue :-) da una parte giochiamo a struggerci, ma sotto sotto ci proviamo anche un po' di perverso gusto, pensando: tiè, riccastro della malora, un po' di sfiga pure a te!!! :-)

Ripenso poi ai fondamentali versi di Andrea Mingardi, che nella canzone "Delone" (= Alain Delon), in dialetto bolognese auspicava di emulare le gesta sciupafemmine del divo francese:

"...un piasarè tratar al dòni me scarpi vèci...un piasarè divursiar tot i dè: sòcmel che crudeltà mentale!..."

(trad. "...mi piacerebbe trattare le donne come scarpe vecchie...mi piacerebbe divorziare tutti i giorni: sòcmel che crudeltà mentale!...") :-)

E poi, come giustamente diceva anche Lou Reed nel lungimirante testo di "Heroin": "...Ooohhh, thank your God that I'm not aware,
And thank God that I just don't care..." :-)

Ciao Vale :-)

Visir ha detto...

Mi pare che per far finire un amore è necessario che almeno inizi.

In generale non mi interesso delle vite dei vip, poiché sono già molto occupato a vivere la mia che trovo, fra l'altro, molto più interessante.

Lambisco talvolta, grazie alle mie conoscenze, il mondo della cosiddetta jet-society. In questo contesto ho sempre trovato, però, questi privilegiati più tristi è annoiati di noi comuni mortali.
L'unica differenza è che almeno noi possiamo illuderci che la nostra vita potrebbe essere migliore con un’elargizione inaspettata della dea bendata. Loro, per colmo di sfortuna, non hanno neanche questa speranza.

Hanno toccato con mano la ricchezza e la fama e si sono accorti che è solo un peso in più..

Inoltre, resto oltremodo stupito del seguito che hanno questi personaggi sulle immature menti di questo pianeta entusiasti di esseri che non servono quasi a nulla.
Se dovessi naufragare in un’isola deserta preferirei la compagnia di un attore famoso o di un buon medico? Se mai potessi scegliere mi accontenterei anche di un muratore bergamasco, di quelli che con un bamboo e una liana ti tirano su una palafitta bi-familiare a tre piani con tutti i conforts.

Preferirei una velina querula o una donna vera e possibilmente muta? Non c'è neanche gara, lasciatemelo dire.

Questi "fenomeni" che riempiono le pagine dei giornali, la televisione e il cinema assomigliano tanto ad un mio amico: anche lui figlio del privilegio. Questo curioso bipede non ha mai lavorato in vita sua ed è dominato da un’indolenza cosmica. Tuttavia, in un moto inspiegabile del mio essere gli voglio bene e lo frequento anche.
Ebbene lo accomuno con le personalità che tu nomini e segui (con una certa ironia per tua fortuna).

A tutti questi si attaglia perfettamente quel bellissimo motto napoletano che recita:
“Sembra che non fanno nulla eppure rompono o' cazzo”.

Chiedo scusa per l'espressione dialettale e colorita che ben significa lo parere mio.

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, le voci riguardo ai belli e ricchi sono sempre un po' invidiosine e malevole...del resto, ci si lasci almeno questo.
Tanti vorrebbero che Georgie facesse la sua uscita "dall'armadio", però è anche vero che sono affaracci suoi, nessuno ti obbliga a sbandierare il fatto che alle morettone con la quarta preferisci i camionisti ungheresi. Però almeno fatti la tua vita, l'ipocrisia lasciala agli uomini meno simpatici di te, George. A noi piaci anche se sbaciucchi i muratori bergamaschi...;)))))))
Eeeeeh, Gilli, Lou Reed sì che è vissuto con la quarta marcia...e anche un po' Mingardi, dai...:)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ma lo sappiamo che sei un vippissimo, Visir!:))))))))
Io naufragherei sull'isola deserta col Dottor House, così gli romperei l'anima da mane a sera. E' un figaccione, anche, quindi quadrerei tutto...
ci sono tanti modi di essere degli eletti, direi...uno è anche quello di non volerlo essere, e gli altri ti ci fanno diventare, con le buone o le cattive...e non ci puoi fare niente. Goditela e basta.