mercoledì 27 luglio 2011

Sguardi

Nelle foto dei giornali si vede la faccia paciocca, da nordico, lo sguardo freddo e assente, in effetti compiaciuto come quello di un tizio che pensa di aver fatto chissà che impresa.
Sguardi vuoti così se ne incontrano tanti e sono quasi sempre pericolosi.
Il male ha il suo sguardo, come tutto il resto. Guarda solo dentro di sé e non vede niente.
Appesantito dalla solitudine, che poi è la grande compagna di tanti uomini che preferiscono chiudersi nelle stanzette anguste e paranoiche delle loro menti asfittiche.
Ha ucciso a sangue freddo, indifferente alle suppliche di chi ti sta davanti e ti scongiura di lasciarlo vivere, adolescenti la cui unica colpa, se di colpa si può parlare, è quella di partecipare ad un campo estivo che parla di politica. Come se interessarsi di politica fosse una colpa. Semmai, in tempi come questi, fregarsene di tutto è da criminali.
Il suo avvocato gli para il culo e dice che è pazzo. I Borghezi che popolano ogni angolo di questo sventurato, complesso pianeta, omini con bassa autostima che sbraitano senza risolvere mai una cippa di niente, in fin dei conti condannano la violenza ma giustificano il principio di intolleranza, il padre di tutte le autobombe, di tutto il terrorismo, di tutto l'odio a tutte le latitudini e longitudini possibili.
Il problema con l'odio è lo stesso con le centrali nucleari: sembra un carburante efficiente, peccato per il costo e per quello che si lascia dietro. Non sparisce mai del tutto, puoi stoccarlo, seppellirlo, spararlo nello spazio ma ti pioverà sempre addosso, prima o poi, non ti lascia mai, come le piattole, la psoriasi, le verruche.
L'odio cresce esponenzialmente, si fotte da solo e si autogenera.
La cosa triste è che in saecula saeculorum sarà sempre uguale.
Cambiano solo i morti, per forza di cose.
Si può chiamare in tanti modi questo pirla norvegese, per me senza nome. Rinchiudetelo in una cella e dimenticatelo per sempre, fatelo morire soffocato dalle pareti strette della sua mente, il mondo non ha bisogno di lui. Nessuno ha bisogno di lui.
Piuttosto, il mondo è fatto - e ha bisogno - di cortei pacifici di gente che eleva rose al cielo, malgrado tutto, che all'odio e alla follia risponde con la bellezza e l'armonia.
Chiamate questo pirla norvegese col suo nome: un serial killer pigro, uno che preferisce sparare nel mucchio, che non vuole far fatica ad annusare il sangue.
Certi nascono così, disgraziatamente per il mondo, politica o religione o farfalle è sempre la stessa solfa, una giustificazione vale l'altra. Non conta. Qualcuno da odiare e ammazzare lo trovano sempre, donne, ragazzi, gattini...l'essenziale è che lui si senta potente, povero coglione.
E' una triste verità, per diventare Lennon ci vogliono talento e quarant'anni, per diventare un assassino sfigato qualunque pochi minuti.

5 commenti:

Gillipixel ha detto...

Hai veramente centrato il punto, Vale: la motivazione è più che altro un pretesto, il male se ne inventa uno nuovo buono per ogni stagione, ma di fondo il motivo vero è quell'insano aspetto dell'animo umano che viene a galla...

Come si fa a difendersi, come si può prevenire?...Ci si sente molto impotenti, a volte pare che non ci sia nulla da fare, ma io credo che l'unica ricetta sia continuare a credere nella bellezza e a promuovere, ciascuno nel suo piccolo, l'armonia del tutto...chi conosce almeno una volta la bellezza vera, poi difficilmente si stancherà di volerla ricercare ancora ed ancora, come preso da una sete inestinguibile...

Bello questo articolo, Vale...mi è piaciuto parecchio...ma è quasi superfluo che lo dica, trattandosi di te :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Grazie, Gilli...certe volte le notizie che leggi o senti o vedi ti gettano nello sconforto perché, specialmente per quelle orrende come nel caso di Oslo, si vorrebbe il superpotere per bloccare tutto e far tornare indietro il nastro.
Ci son dei giorni che non compro il giornale apposta, non leggo niente. Proprio perché non ce la faccio a sopportare i pensionati assassini in macchina, i coniugi assassini, le madri assassine, gli adolescenti assassini. Ogni volta affranti, o pentiti, o io non pensavo, io non volevo.
Il male c'è e c'è sempre stato, l'umanità ha fatto il tentativo di incolpare una maligna entità esterna ma il vero, autentico male è uno e uno solo: l'egoismo umano, la stupidità umana, anche, se vogliamo.
Confesso di esserne spaventata, come tutti, immagino.
Ma giustamente, come dici tu, c'è la possibilità di scegliere una strada diversa, di adoperarsi per gli altri, di credere nella bellezza e nella bontà.
E questo è davvero divino.
:))))))

Visir ha detto...

Alcune specie animali quando raggiungono uno stato di sovrappopolazione cominciano ad uccidersi a volte addirittura sopprimono la prole.

I capibara (una sorta di topone che vive in sud America) per esempio sono capaci, quando il loro numero diventa eccessivo, di suicidarsi in massa. Prendono una rincorsa pazzesca e si sfondano la testa contro un masso.

Sti cazzi! Direbbe un mio amico maestro di Bon Ton.

La Natura non è certo una ragazza timida e gentile, penso che ce ne siamo accorti un po’ tutti.

Curiosamente noi esseri umani ci crediamo migliori, unici, diversi addirittura irripetibili. Avulsi come siamo da quei meccanismi che funzionano da sempre e sono sotto i nostri occhi, ahimè! Quasi sempre chiusi.

L'Uomo non vuole o non può constatare che se il mondo che ci circonda ha meccanismi spietati perché mai Egli (regaliamogli la maiuscola) dovremmo essere diverso? Considerando poi che siamo in questo mondo e siamo fatti di questo mondo.

Il processo di decomposizione è la base della vita, siamo dunque organismi che lentamente si disintegrano su un pianeta di letame in disgregazione.

Non è romantico ricordarlo a cena alla ragazza che magari si cerca di portare a letto, ma è comunque così.


"Siamo la merda danzante e canticchiante di questo pianeta in decomposizione", mi ricorda un mio simpaticissimo amico.

Umanamente mi dispiace per le 92 entità biologiche della mia specie che sono state svincolate dall'universo fenomenico che conosciamo.
La loro coscienza limitata e chiusa in un corpo è ora libera di muoversi in una dimensione nuova grazie al gesto scellerato di una persona che aveva idee diverse, ma che era semplicemente libero dai vincoli morali che bloccano la realizzazione della nostra libertà di scelta totale.

Le vittime sono ritornate agli elementi compostivi primari che saranno comunque aggregati dalla Natura per qualche altro scopo.

Essi hanno anticipato di qualche attimo (in proporzione al tempo dell’Universo) la fine certa cui siamo destinati.

Personalmente "mi fa strano" trovare differenze sensibili tra morire in un incidente stradale magari domani, ammazzato in un vicolo -nel fiore degli anni- tra un mese o schiattare in una casa di riposo, fra qualche migliaio di gironi con una miriade di cateteri che mi faranno sembrare una bambola voodoo.

Cosa cambia? Poco o nulla.

E' davvero un mondo strano: Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per comperare cose di cui non avevano veramente bisogno. Tutto questo spreco di tempo in atti futili lo chiamano vita? E' normale? E' da esseri intelligenti? Mi viene da dubitarne.

Troppo spesso non si considera che se il “figliol prodigo” non se fosse andato di casa...il vitello grasso sarebbe ancora vivo.

Buone vacanze amici belli. :D

Vanessa Valentine ha detto...

Beh, Visir, ho sempre creduto poco all'idea di una natura pronta a suicidarsi...i famosi lemming, pare, non si suicidano, semplicemente calcolano male le distanze e, convinti di attraversare un corso d'acqua, si buttano in mare, facendo una brutta fine.
E' vero che alcune specie uccidono la prole in cattività (troppo affollata la gabbia o gesto di pietà?, chi può dirlo).
E' ben vero piuttosto che un conto è suicidarsi per amore, discutibilmente, a quattordici anni e un altro essere suicidati da un pirla, lo ribadisco, che si è scelto degli avversari fin troppo esposti (non è andato a far morti, per dirla tutta, alla NRA americana, dove sono armati fino ai denti. Sperava lo ammazzassero ma non troppo, si vede).
Possiamo star qui a disquisire fino alla fine dei tempi sulla valenza delle società, sul loro essere uone o cattive, senza arrivare mai ad una soluzione che ci soddisfi tutti.
Consideriamo solo che c'è quel 1% di popolazione mondiale sociopatica, dati alla mano, che ammazza per il gusto di ammazzare, random. Sommandosi, per carità, a tutti quelli che ammazzano per un motivo, soldi, sesso o giramento di scatole...purtroppo, Visir, né io né te siamo in grado di risolvere tutti i problemi, che ci vuoi fare...
buone vacanze a te!

Visir ha detto...

Veramente volevo intendere altro, ma va bene lo stesso.

Posso solo considereare che spesso molti criminali in tempo di pace sono in guerra degli eroi carichi di medaglie.

In ogni caso...Buone vacanze anche a te.