venerdì 28 ottobre 2011

Finalmente

Da qualche giorno vivo in un stuporosa nube di apprensione, felicità, commozione, sollievo, angoscia e giubilo. Un mucchio di emozioni umane buttate là alla sanfasò e tutto questo perché lunedì mattina, al posto di essere in comune a rispondere alle domande dei miei concittadini circa il censimento 2011 e i suoi misteri,ero a casa mia ad accudire una gattina piccola piccola e magra magra che una ragazza moldava, probabilmente meno devota ai felini di me e assai meno interessata alle problematiche che un animale in casa comporta, mi ha sbolognato senza tanti patemi o ripensamenti.
Una miciolina piccola e denutrita, che è rimasta sotto la pioggia e al freddo.
E che adesso ha ancora una bronchitella che sto curando ad antibiotici (che faticazza immane farglieli prendere) e che per due giorni non ha mangiato niente, nemmeno se la tentavo con i bocconcini Felix che mi sarei mangiata anche io tornando dal lavoro. Ero disperata , la vedevo sul divano rintanata e sofferente, gli occhietti chiusi e tutta triste, girava la testina dall'altra parte se cercavo di sporcarle il musetto col latte per farla bere almeno un po'.
La Magnifica, che ha un talento speciale con i gatti, quasi a livello di sussurratrice, mi ha rincuorata un pochino. Ieri comunque l'ho portata dalla veterinaria che l'ha visitata e mi ha prescritto un po' di roba...la miciola non era molto convinta nell'entrare nella cesta (non avendo mai avuto gatti in appartamento non avevo nemmeno il trasportino, così l'ho messa nella cesta di vimini del bucato, con una copertina. Artigianale ma efficace.)
Quando miagola sembra il suono di una porta che cigola, gneeeeeek, una cosa così.
Povera bestiolina, è stata tenuta fuori, sbatacchiata da tre bambini che probabilmente l'hanno fatta cadere per terra e infatti ha paura dell'altezza, adora essere spazzolata ed è una fabbrichetta di fusa rumorosissime incredibile, va avanti un'ora intera se mi sta in braccio. E' adorabile.
E' ancora raffreddata e non mangiava per via del mal di gola, una volta che la veterinaria le ha siringato su degli antibiotici ha iniziato a pappare come una matta.
Quando ti prendi una animale in casa, un animale che ti è venuto incontro e si è strofinato contro il tuo corpo chiedendo di prenderti cura di lui, come fai a non starci male se lo vedi tribolare, tossicchiare, come fai a non sentirti responsabile per una creatura così piccola?
Soprattutto quando ti segue ovunque con lo sguardo, ti segue fisicamente, strofina il musetto contro la tua faccia e ronfa nella beatitudine più completa, accoccolandosi in grembo e facendoti sentire indispensabile, per una volta nella tua vita. Portandosi via ogni pensiero inutile, ogni sensazione negativa e lasciandoti solo il desiderio di vederla felice e in salute e con te sul divano a correggere i questionari e a guardare la televisione.
Ho avuto una settimana davvero di corsa e infernale ma adesso me ne sto qui, con lei in braccio, nel caldino del salotto e tutto quello che voglio è che mangi, metta un po' di carne su quegli ossetti che bucano il pelo, che si riprenda e sia felice. Vederla così fiduciosa mi commuove profondamente, mi fa capire come gli animali, sempre, siano migliori di noi.
Anche quando la vita li prende a calci, li costringe a passare notti all'addiaccio, sotto la pioggia, senza mangiare nulla.
La Magnifica lo dice sempre, manifestano una gratitudine così profonda nei tuoi confronti che è come sentire uno strazio profondo ma benefico dentro di sé, l'estratto purissimo della loro devozione, qualcosa che gli umani si sognano di provare.
Gli occhi verdi di questa gattina nerissima, baffi sopracciglia e nasetto nerissimi, sono una luce che scava nell'anima. Mi ricordano tutti gli sguardi dei gatti che ho amato e perduto ed è come se mi dicessero siamo tornati perché non potevamo lasciarti sola.
Il nome è ancora dibattutissimo.
Io propendo per Hazel, Strega Nocciola, Coraline, Namake, Fujiko, Stregatta.
Per ora la chiamo Amore e lei mi risponde sempre.
E, naturalmente, devo mettere un po' di foto.:)

6 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, lo sai quanto anche io sia ammalato di gattite :-) e ti dico che questa è una delle cose più belle sui gatti che abbia mai letto :-) mi ha commosso, intenerito, fatto sentitre orgoglioso di essere felinofilo :-) grazie! :-)

Quella piccola micina non poteva capitare in mani migliori, sono molto contento per lei e per te :-)
Il tuo racconto mi ha evocato decine di ricordi, tutte le mie esperienze coi mici e soprattutto il fatto che i trovatelli, quelli più indifesi, sono quelli ai quali poi ti affezioni in modo più intenso...

Se posso permettermi poi di avanzare una mia preferenza , io voto per Fujiko :-) Ma qualsiasi nome andrà bene, perchè nascerà dal tuo amore per lei :-)

Hob03 ha detto...

allora benvenuta nel club delle gattare e benvenuta alla micetta! mi hai ricordato gli stessi patemi che avevo io quando ho preso il mio gatto, da allora sono passati 4 anni ed la cosa più bella che abbia fatto!preparati alla devastazione totale in casa, ma i loro occhioni ti ripagano di tutto :)

Vanessa Valentine ha detto...

E' vero, Gilli, Fujiko è proprio bello! Stamattina ci è venuto in mente anche Guinness, visto che è nera come la deliziosa birra irlandese...mah, vediamo quale nome sceglierà lei, per il momento le piacciono tutti!:))))))
I trovatelli sono vispi, affettuosi e intelligenti, quel che han penato in vita per sopravvivere te lo rendono in affetto...mi fa piangere vederla sperduta quando cerco di farla giocare con una cordicella, non ha mai avuto nessuno che l'abbia fatta giocare un po', ti rendi conto?! E' il tipo di cosa che mi fa inondare di lacrime un fazzolettone grande così...
Come per i libri, mi dispiace per tutti quelli che non amano i gatti...non saprete davvero cos'è l'amore finché un gatto non vi guarderà negli occhi con quell'intesità, ve lo giuro.
Gilli, tu, la Magnifica ed io possiamo ben essere orgogliosi di essere felinofili...;)))))))))e anche tutti gli amici che vorranno aggiungersi!

Vanessa Valentine ha detto...

Ciao, Hob03! quando incontro una gattara trovo una mia sodale e sono ultrafelice!:))))))))))
A dire il vero mi piacciono da morire anche i cagnetti ma in appartamento sono troppo sacrificati, senza un giardino...
In campagna dai miei avevo gatti liberi e più autonomi nel loro territorio, questa miciolina è la prima gatta "padovana" che prendo con me! cercherò di non farle demolire l'appartamento, almeno lo spero! per ora ronfa!!:)))))))

Salazar ha detto...

Se ci tieni a divani e poltrone e a tutto quello che è unghiabile, procurati subito un bel ramo d’albero grosso grosso, magari con varie biforcazioni, e ricoprilo completamente con della corda da pacchi.
Quando vedi che la gatta comincia a farsi le unghie e – come effetto collaterale - a scorticarti il divano, la prendi e la metti lì. Le fai capire che è quella cosa lì che dev’essere scorticata fino a quando lei si abitua, poi (se ti va bene) ci va da sola.
La corda per i gatti è altamente unghiabile e facendo questo (forse) la tua casa sarà salva.

Non sempre funziona, ma con Bianca ha funzionato. Purtroppo me l’hanno detto troppo tardi, che il divano era già come l’emmental (al mattino, prima di bere il caffè, ci avevo le visioni di Glauser seduto sopra, ci avevo), ma l’ho fatto rifoderare ed è rimasto intatto dal allora in poi.

Vanessa Valentine ha detto...

Grazie, Salazar, farò tesoro di tutti i suggerimenti dei felinofili, come dice Gilli, in ascolto!:))))))
Il mio divano è vecchiotto, benché molto amato e vissuto, però è di quella stoffetta vellutosa che offre zero appigli alle unghiette della miciola. Per ora si sfoga sul tappetino della cucina che ho comprato al negozio dei casalinghi per pochi euro, quindi direi che è abbastanza ok.
Mia madre mi porterà un tronchetto dalla campagna, poi creeremo qualcosa di pratico e accattivante per la signorina.:)))))))
Adesso metto qualche foto così vedete la pantera con i vostri occhi!:))))))