venerdì 22 giugno 2012

Ma allora fate anche a meno

Povero Dalai Lama, costantemente insignito di premi, targhe, citazioni e cittadinanze meritorie.
E subito dopo privato di qualsivoglia titolo, foss'anche la Pantegana D'Oro del comune di Unghioncello sul Forbicione. E tutto perché i cinesi, sennò, si incazzano e boicottano le forniture, la partecipazione alle Olimpiadi, insomma, chiudono i rubinetti. Col rischio che non arrivino più giocattoli senza bollino Cee o cosmetici tossici, non sia mai.
Povero vecchio.
Meno male che con tutta quella meditazione ormai avrà anche cominciato a prenderla con filosofia, a farsi scivolare le cose addosso.
Che prepotenti, 'sti cinesi.
E se noi gli conferissimo tutti un premio, a testa? Se Teolo proponesse una targa durante la sagra del Bigolo, se Poultryville lo invitasse per la Faraona D'Oro, secondo voi i cinesi riuscirebbero a proibirli tutti, i premi, a fare una cagnara capillare ed organizzata? Secondo me, no. Dai. Si stuferebbero anche loro. Proibire è snervante, si sa.
Come buddista onoraria di Poultryville avanzo l'invito alla sagra invernale, Sua Santità decida con calma. Abbiamo tempo. Appronteremo anche un menù vegetariano, chiaro.
Tutto alla faccia dei cinesi.
Voglio proprio vedere come i Poultryvillani risponderanno al boicottaggio delle merci e dei commerci sul territorio.
Ormai è una questione di principio.
Basta fare i bulli.

8 commenti:

Gillipixel ha detto...

Anche a me ha fatto parecchio tristezza questa notizia, Vale...la tua è una buonissima idea, ma chissà, forse non è facile da realizzare nemmeno per un paesino...ormai non c'è più spazio per niente altro che l'economia, tutto il resto viene calpestato...però sarebbe bello che venissero segnali dalle realtà più piccole...

Il nuovo layout che hai messo è un po' psichedelico :-) alcuni elementi grafici scompaiono per mancanza di contrasto nel nero...così, per dire :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Non me lo dire, Gilli...:((( (ho combinato un casino, col design...non capisco più niente! tutto nero! ma dai!!!!
è tutto non voluto, giuro...vediamo se riesco a far tornare le cose normali!:(((((((
al di là della tristezza, che scatole!
se non si riesce ad avere coraggio nella vita, specialmente se si ricoprono incarichi papaverosi, che senso ha? ok che l'economia E' la struttura, ma il resto dove lo mettiamo??
che figura da chiodi, Milano.

Gillipixel ha detto...

Vale, don't panic!!! :-)

Allora:

1) entri nella "pagina operativa" del tuo blog

2) fra le varie opzioni scegli "modello", dove c'è l'iconcina tipo rullo da pittore

3) Schiacci "Pesonalizza"

4) Sulla sinistra in alto ci sono varie opzioni:

Modelli
Sfondo
Modifica le larghezze
Layout
Avanzato

Tu scegli "avanzato"

5) Lì hai tutte le possibilità di modificare i colori, dei testi, degli sfondi, ecc.

...e adesso: OK, PANIC!!! :-) ehehheee, no quest'ultima era solo una citazione da "L'aereo più pazzo del mondo" :-) non temere, non è niente di difficile, come dice il cuoco Guerino :-) [...lo conosci?...] :-)

Visir ha detto...

Il XIV° Dalai Lama probabilmente paga il conto lasciato dai tredici Dalai Lama che lo hanno preceduto; Essi non hanno mai lavorato in vita loro, compresi tutti i monaci che li sostenevano.
Non hanno fatto nulla non solo per pagarsi la pagnotta che mangiavano, ma non hanno mai fabbricato un paese sicuro, istruito e vivibile.
I contadini e i pastori del Tibet, uno dei paesi più poveri al mondo, senza scuole, senza una sanità a disposizione di tutti, “dovevano” mantenere questo endemico sistema religioso generalizzato e improduttivo.
Il nostro simpatico Dalai Lama dimentica la persecuzione operate dai suoi predecessori alla religione autoctona Bon, perpetrata con ferocia e con un ostracismo capillare.

E’ un posto sfigatissimo il Tibet dove non solo c'è penuria di risorse ma anche di donne. Questo dovrebbe dare la misura dei guasti di una religione di stato.
Uno dei pochi paesi al mondo dove si pratica la poliandria.
Povere donne! Non solo devono provvedere a più mariti ma anche mantenere più di tutti gli altri un sistema parassita come quello religioso tibetano.

Una situazione che ha portato il loro paese all'isolamento economico, a non disporre di un esercito efficiente e a non stabilire relazioni politiche estere che li proteggessero.
L’insegnamento del Buddha storico è di un’altra pasta, non dovremmo confondere una scarpa con una ciabatta.

E' come quando esisteva lo stato pontificio nel sedicesimo secolo e il Papa aveva un potere secolare, ma allora lui aveva la scomunica e il sostegno religioso di mezza Europa che credeva ancora all'inferno in cielo, ma come il solito succede alle persone, non faceva nulla per cambiare quello in terra.

Questo religioso errante parla di non violenza ma è un vero paradosso, almeno se si vuol considerare violenza solo quella fisica.
E la violenza psicologica?
I sensi di colpa che ogni religione instilla nelle persone per trarne un profitto?
Li vogliamo dimenticare?

I cinesi non sono meglio. La loro politica è senza cuore.
Fra cinquanta anni domineranno il mondo con la loro economica aggressiva e delirante.
Tanto io sarò già morto, però quello che giusto è giusto, così lancio il mio anatema fra le nebbie del tempo che li colpirà dove fa più male all’uomo (cinese o non): nel portafoglio.
Gli auguro non la povertà ma la miseria che non ha nemmeno il conforto della dignità.

E' illusorio protestare per i buoni sentimenti calpestati e dimenticare che la Libertà finisce appena oltre la trincea che abbiamo scavato per difenderla.
Ciò è vero in campo sociale ma anche personale.
La prepotenza è insita nell'essere umano.
Guardate i bambini, guardate i colleghi di ufficio, guardate la fidanzata, gli amici, i parenti, le mogli, i mariti e soprattutto i politici.
Insomma basta guardarsi intorno.

Se non si pongono degli stop la maggioranza si piglia tutta la vostra esistenza.
Questi limiti anzi queste barricate direi, si erigono con la vita di chi è disposto a complicarsela, magari a rischiarla per determinare una società con dei diritti che saranno goduti (paradosso dei paradossi) da altri che non ne hanno merito e che se li faranno fregare dai furbini, così si ritorna a bomba.
E' la storia ciclica dell'umanità perché a dispetto di essa l’uomo è sempre lo stesso. Una patetica merdina feroce, tranne pochissime eccezioni e naturalmente i frequentatori di questo blog.

Visir ha detto...

Diversamente concepisco la spiritualità (non la religione) come la intendeva l'abate di un tempio Zen perso nelle montagne del Gippone dove visse per sette anni un mio amico.
Un tempio dove vigeva l'autarchia e l'autosufficienza.
Un giorno l'abate si ammalò e smise di mangiare.
I monaci erano preoccupati e alle loro insistenze perchè continuasse a nutrirsi questo abate rispose: "Chi non lavora non mangia".
Così quando si ristabilì riprese il suo lavoro e ricominciò a consumare i pasti.

Questo è il primo comandamento che tutti dovremmo rispettare prima di parlare di spirito.
“Chi non lavora non mangia”, il resto sono solo belle parole che nascondono azioni meschine.

Vanessa Valentine ha detto...

So, I won't panic, Gilli!:)))))))
smanetto un pochetto, vediamo che succede.
adesso è tutto giallo, già meglio, direi...
grasssssiiiiieeeeee!!!!!:))))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Eheh, Visir, dimmi dov'è il Gippone.....ci vado subito.......:))))))))))

Visir ha detto...

Vai verso il sole, prima o poi lo incontri. :P