martedì 21 maggio 2013

Virginia




Che bellina, vero? Una rosa inglese, pallida, delicata.
Una scrittrice meravigliosa, una persona incasinatissima, un padre ingombrante, una madre molto amata e morta giovane.
Di lei ho letto tutto, tutto quello su cui son riuscita a mettere le mani: e ogni volta mi sembrano cose nuove, fresche, profonde e ombrose come boschi. Se pubblicano l'ennesimo saggio sono già lì in libreria con i soldi in mano. Se non è passione questa.
Che poi, più che di passione, possiamo parlare di ossessione: sapete, no, quel pallino che hanno tanti, quello di essere la reincarnazione di qualcun altro. Guarda caso, salta sempre fuori che pensiamo di essere la reincarnazione di Napoleone o di Madame Curie, mai di un lattaio, un imbianchino o un allevatore di maiali. Possibilissimo, per la casistica.
Comunque, devo proprio dire che ho una predilezione per lei e per tutto il Bloomsbury Group, tanto che quasi mi pare di conoscerli, visto che li frequento da trent'anni, a momenti. Il primo libro "da grandi" che mio padre mi ha regalato è stato "La crociera". Avevo tredici anni. Ed è stato amore a prima vista. Quando voglio girare per Londra senza muovermi dal divano scivolo nei raffinati panni di Mrs Dalloway e vado a comprarmi i guanti o a scegliere i fiori per la mia festa. 

La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei.
Lucy ne aveva fin che voleva, di lavoro. C’era da levare le porte dai cardini; e per questo dovevano venire gli uomini di Rumpelmayer. “E che mattinata!” pensava Clarissa Dalloway “fresca, pare fatta apposta per dei bimbi su una spiaggia.” Che voglia matta di saltare! Così si era sentita a Bourton: quando, col lieve cigolar di cardini che ancora le pareva di udire, aveva spalancato le porte-finestre e s’era tuffata nell’aria aperta. Ma quanto più fresca e calma, e anche più silenziosa di questa era quell’altra aria, di buon mattino; come il palpito di un’onda; il bacio di un’onda; gelida e pungente eppure (per la fanciulla di diciott’anni ch’ella era allora) solenne: là alla finestra aperta, ella provava infatti un presagio di qualcosa di terribile ch’era lì lì per accadere; e guardava i fiori, agli alberi ove s’annidavano spire di fumo, alle cornacchie che si libravano alte, e ricadevano; e rimaneva trasognata, fino a che udiva la voce di Peter Walsh: “Fate la poetica in mezzo ai cavoli?” – aveva detto così? – oppure: “Preferisco gli uomini ai cavoli?” – aveva detto così?
Doveva averlo detto una certa mattina a colazione, quando lei era uscita sul terrazzo… Peter Walsh!
Sarebbe tornato dall’India quanto prima, a giugno o a luglio, ella non rammentava più, ché le sue lettere erano disastrosamente monotone. Erano i suoi motti che vi si imprimevano in mente; i suoi occhi, il suo temperino, il suo sorriso, la sua orsaggine e, quando milioni d’altre cose erano interamente svanite – strano davvero! – poche parole, come quelle a proposito dei cavolfiori
.


Che incipit. Quanta grazia, bellezza, delicatezza, che capacità di evocare l'animo delle persone, molto più che personaggi. (L'altro Bloom che adoro è l'Ebreo Errante di Dublino, Leopold. Vado matta per questi due che girano per due città che adoro immersi nei loro pensieri, simboli di tutta l'umanità).
All'inizio, quando ho messo in piedi questo strafanto di blog volevo chiamarmi Virginia Valentine, nom de plume che mi pareva perfetto. Poi, non si sa come, ho ripiegato su Vanessa, maggiormente eufonico.
E' stata la Magnifica, come spesso succede, a spiegare una sera a cena che mi ero chiamata così in omaggio alla sorella di Virginia, Vanessa, la pittrice. Toh, era vero, avevo inconsciamente scelto la più coriacea delle due artiste sentendomi la tignosa bestiola che sono.
Beh, Virginia o Vanessa, poco importa.
Volevo solo scrivere qualche riga per dire che, grazie a Virginia, io e la Magnifica siamo in finale.
Ce la giocheremo contro il Brasile, ma poco importa: cugina, sarà un onore combattere al tuo fianco.;)

12 commenti:

Betty Carbuncle ha detto...

ciao mi piace il tuo blog ;)

Jenny ha detto...

Grazie Virginia! Assisitici anche nelle prossime prove. Poi veniamo a Russell Square (io ci ritorno!) a portarti rose...inglesi!
E grazie Vale-Virgi-Vanessa!!!!!!

Vanessa Valentine ha detto...

Ciao, Betty! Benvenuta e grazie!!:)

Vanessa Valentine ha detto...

Magnifica, lodi e odi alla Nostra, sempre!
A Torino ho visto, pubblicato da Nottetempo (se non mi ricordo male) "Freshwater", una commedia scritta da V.
Inutile dire che, ormai, avevo sforato il budget...:((((
Qui marasma tra studio, Daverio, saggi, faccende. Casino ingovernabile!!!

Gillipixel ha detto...

Cara Vale, prometti di non andare a cancellare tutti i miei commenti(...a partire da quello che lasciai la prima volta il 17 settembre 2008:-), se ti dico che non ho mai letto nulla della Virginia? :-)

E' fra gli autori che mi sono sempre promesso di approfondire, ma la bulimia lettoria è talmente voracizzante :-) che alla fine non sono mai riuscito a farlo, preso da altre mille letture...avevo iniziato solamente "Una stanza tutta per sé", che mi garbava un sacco, ma poi, preso da chissà quale altra deriva lettoria, lo lasciai in sospeso...che grave malattia la bulimia del lettore :-)

Ormai, quando entro in libreria, se le finanze me lo consentissero, invece di scegliere un libro o due, farei prima a dire al commesso: "...ecco, portatemi a casa tutto il reparto filosofia...", o storia, o narrativa, o antropologia, o arte :-) tanti sono i libri e gli argomenti che ogni volta mi attraggono...

Tornando alla Virginia, diciamo che l'unica opera completa finora affrontata da me, è quella versione cinematografica di Orlando, della vecchia Sally Potter, mi pare, con un imperdibile Jimmy Sommerville nel ruolo dell'angelo a cavalcioni di un ramo di un pioppone :-) e una fascinosissima Tilda Swinton, in quell'occasione più favolosamente algida di un cornetto :-)

Dovrò riparare al più presto alla mia grave lacuna...chiedo venia anche alla Magnifica :-)

...a proposito...ci ho guardato davvero: il mio primo commento ad Accy e debby :-) risale proprio al 17 settembre 2013 :-) il giorno stesso di apertura del tuo blog :-)

...quasi quasi, merito la tessera di lettore hi-fi :-)

Ciao Vale, ciao Magnifica :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Ma no, Gilli, tranquillo! Come potrei cancellare i commenti super hi-fi del più fedele accidiato e deboscioso?:)))))) Accy e Debby mi piace un sacco! Mi ci faccio le magliette!
Poi, non ti devi preoccupare per l'assenza di letture woolfiane...prima o poi, se capiterà, capiterà. Pure io sono inciampata in autori ai quali non avrei dato dieci lire e invece...capita anche con quelli famosi.
Almeno questa libertà ce l'abbiamo!:))))))
Che bello entrare in libreria e uscire con libri nuovi nel sacchetto di carta fruscioso...non c'è niente di paragonabile!;)))))
Imparare è così bello, se solo un numero maggiore di persone lo capisse...come vivrebbero meglio, più felici!:)))))))

Gillipixel ha detto...

Ehehheheh :-) grazie della risposta come sempre deliziosa, Vale...volevo solo aggiungere che ho apprezzato molto la tua finezza dell'incrocio di desinenze in "accidiato e deboscioso" :-) so che lo hai fatto per evitare di appiopparmi un troppo rimarchevole "debosciato" :-) ma non preoccuparti, anche debosciato ha valore di titolo onorifico per me :-)

Ah...una domanda: da cultrice di cose britanniche, ti piacciono il film di miss Marple con protagonista Mary Rutherford? Non li trovi un condensato speciale di inglesitudine? :-) Quando li vedo, mi succede una cosa strana: le atmosfere british mi rapiscono tanto, che quasi non faccio caso all'intrico della trama...mi bastano quelle :-)

Jenny ha detto...

La Rutherford, caro Gillipixel, è la mia preferita tra le Miss Marple che nella mia ormai considerevole esistenza ho conosciuto. Anche perché, e Vale mi darà conferma, un po' somiglia alla nostra adorata nonna Giuditta. Anche lei sapeva risolvere i casi col suo passo, nonostante tutto, gattesco.
Grazie dei saluti che ricambio:)))

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli e Magnifica, che bello trovarci nel salottino del sabato a ciacolare!:))))))
Gilli, è vero, la Magnifica ha, come sempre, ragione: la Rutherford aveva una faccetta simpatica e arguta come quella della nostra nonna Giuditta, meravigliosa...con l'unica differenza che la nonna era una donna delle campagne venete e Miss Marple/Rutherford una donna delle campagne inglesi.:)))))
Che meraviglia la vita dei villaggi inglesi! Antesignana dei Barnaby di Midsomer, con le donnine in bicicletta all'emporio per la spesa, le bibliotechine di villaggio, i fiorai con le vetrine a bovindo con tanto di gati e piantine...e il salottino della Marple! Con la poltrona e il plaid, il caminetto, la maglia e i gomitoli nel cestino, quel suo modo scaltro e ganzissimo di impicciarsi delle vite altrui..."Assassinio al galoppatoio" è uno dei miei preferiti. Dame Rutherford era una tigre da palcoscenico e lo si vede anche nei film. Le atmosfere mi rapiscono proprio!
Aahh, Magnifica, che bello far parte del club "British Atmosphere Lovers"!:)))))))) Quelli belli come noi che sono tanti, come cantava Dorelli!;)))))))
Un baciotto a tutti due, per un bel sabato british (l'acqua arriverà a momenti, credo...) :))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ho scritto "gati", alla veneta...eheh, scusate!;)

Gillipixel ha detto...

Care Vale e Magnifica, grazie di avermi concesso di partecipare un po' alle piacevoli chiacchiere del vostro salotto british :-)...molto bella la figura della vostra nonna Giuditta, dev'essere stata proprio un bel tipo di nonnina :-)
Le campagne venete non hanno nulla da invidiare a quelle inglesi: Tiepolo e Palladio non sono mica nati da quelle parti per caso :-)

...ora che mi ci fate pensare, una fra le varie cose della Rutherford che me la fanno stare parecchio simpatica, è proprio quel suo fare felino, che non a caso si riflette anche nei suoi tratti somatici :-)

Molto bello "Assassinio al galoppatoio", in particolare le buffe scenette con il corteggiatore attempato :-) e tutta l'atmosfera da club ippico...

A me piace molto anche quello che si svolge in parte a bordo della nave...

Gati è molto bello, Vale :-)...i dialetti veneti sono deliziosi, mi piacciono un sacco...

Un caro saluto ancora, care british-cugine :-) alla prossima chiacchiera :-)

Vanessa Valentine ha detto...

La Rutherford ha la faccetta da vecchia gattona sorniona, è vero!
Con quella faccia ti mette nel sacco, ti compra proprio.
Chissà a teatro che forza era!:))))