lunedì 22 luglio 2013

Lullio col bene che ti vollio

In questo periodo la mia vita sembra davvero la trama di "Ricomincio da capo", con Bill Murray. Eternamente condannato a vivere la stessa giornata, facendo le stesse cose, tentando (invano) di uccidersi per uscire dall'impasse. Per poi scoprire che a fare e rifare le cose un vantaggio c'è, si finisce col farle con precisione millimetrica...
Le mattine a fare le faccende da casalinga, male, col caldo (tutto sommato non lancinante, per essere il 22 di luglio...), da giovedì torna quella simpatia dell'anticiclone africano, giusto giusto per l'orale d'esame (sempre quello, la scuola). Prevedo già un bollire di piedi e cervelli in una lussureggiante scuola di cemento anni '80, dalle parti di Mestre. Urrà. Dovrei sostenere una lezione in stile moderno, con presentazione Powerpoint, tutta mossa e accattivante e piena di seducenti link. Le idee sono poche e tutte confuse.
Comunque.
Questo mese infamone se n'è quasi andato, poi, bene o male che vada la cosa, ci saranno altri sviluppi (ci sono sempre). Presa decisione epocale: affrontare un libro per volta, visto che ormai le cataste di tomi presi in biblio o acquistati minacciano la staticità dell'appartamento. Qualche risultato lo vedo, tutto va a rilento ma procede inesorabile, oserei dire ostinatamente.
Le dolci giornate sono piene di lavorio e di nulla, in un equo bilanciamento.
Avevo buttato giù in bozza un post sulla Magnifica et moi in visita alla mostra di Ugo Valeri a Padova ma sta lì a languere nell'utero di Blogger, peggio del travaglio del Royal Baby (a proposito, spetta che vado a vedere come procede, pora stela, è una sofferenza per tutte...)
Insomma, la vita pare sempre in folle, vado a un sacco di sagre e mangio un casotto, quindi direi, dottore, che almeno sotto il profilo della nutrizione non mi lamento. Anzi. Semmai i jeans si lagnano, mi tocca andare all'Oviesse e comprarmeli più larghi...
Dico sempre che mi metterò a stecchetto ma poi non lo faccio mai. Magno e bevo come se non ci fosse un domani, magari ho pure fondati motivi per crederlo, visto che la sorniona Tiche non sta lì a cincischiare se deve spazzarti via. Quindi, in misura equilibrata sempre, tanto vale godersela.
Certe volte mi sembra di essere fatta di foglie e nuvole, sento il vento che mi passa tra le costole e sorrido. Non è male.

8 commenti:

Gillipixel ha detto...

Bentornata su questi lidi, Vale :-) scusami se ti ho rotto le scatole prima, era solo per farti un saluto e sapere come stavi...ma se degusti buoni cibi e leggi bei libri, vuol proprio dire che stai proprio bene :-)...a volte l'abbuffata libresca in contemporanea può rivelarsi eccessiva, è vero, allora conviene lasciar spazio a quello che più si impone per interesse e per capacità di tenerci incollati...è come alla conclusione delle feste di Natale, quando hai mangiato il mondo, la bocca ha conosciuto i mille ed un sapori che era capace di decifrare, e alla fine, mangi un pezzetto piccolo piccolo di formaggino con un crostino di pane, e ti sembra la cosa più buona immaginabile :-)

Sono quasi alla fine di Passaggio in India, che oserei definire un gran libro...lo avrai letto sicuramente, ma se non l'hai fatto, sappi che merita :-) è molto inglese, ma trasposto nell'India coloniale...un capolavoro di psicologismo e di lettura di un certo scontro fra due tipi di società...molto bello

Ormai non so più come si dice in questi casi, per evitare involontarie formule con antidoto para-propiziatorio carpiato e avvitamento benefico all'indietro :-) "in bocca a quello", "in un altra parte a quell'altro" :-) ma insomma, sappi che noi si fa sempre un gran tifo per te, per via dell'esamone :-)

Saluti bagigeschi :-)

Jenny ha detto...

Ma va là....lascia stare Valeri!Ci rifaremo con Manet.
La pora stela della Cate ci sta dando sotto col baby...e sperriamo sia femmina!!!!

Vanessa Valentine ha detto...

I formaggini! Che buoni!!!:)))) è proprio vero, Gilli, certe cose semplici semplici sono sempre le migliori..la vita al meglio, del resto e secondo me, è così: ti gusti le robe barocche e quelle plain, senza fare differenze. Senza spocchia, senza patemi.;)
"Citandomi "A Passage to India" mi fai fibrillare, davvero...è uno dei miei libri preferiti di sempre, E.M. Forster è un grandissimo scrittore, uno di quelli che, letti al liceo, mi hanno fatto intuire che l'inglese poteva essere la mia vita all'ennesima potenza...:)))))))
E per l'esame...grazie, bestie e orifizi vari permettendo.:)))))) Come sempre, faremo del nostro peggio!:)))))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Dai, Mgnifica, l'era una bela mostra! Un pochetto buia, forse...:))))))
manet, ti aspetto con ansia! Non vedo l'ora di finirla con l'esame perché mi aspetta Elizabeth Strout, immensa! Poi ti dico com'è, anche se tu mi hai detto che la critica, beh...chi se ne frega! Io la adoro uguale.
Hai visto che poi era un baby boy??
Piccinin!:)))))))

Gillipixel ha detto...

Vale, Jenny, secondo me lo chiamano Pino George Edward Bagigio Primo :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Come direbbe Montalbano, Gilli, ci hai inzertato!
Almeno sul George...certo, se avessero chiamato Bagigio Primo il piccolo ne sarei stata enormemente onorata...e anche la Bagi!:))))))))
Pure Pino non è male, è un bel nome, Re Pino d'Inghilterra!ahahah

Gillipixel ha detto...

Ehehehhehe :-) è vero, Vale, almeno per uno ci ho beccato :-) Bagigio sarebbe stato l'apoteosi onomastica regale, ma non pretendiamo troppo del senso rivoluzionario dei regnanti d'Albione :-)

Ho finito Passaggio in India: confermo che è un grande libro...con A room with a view e Howard's end fa una trilogia strepitosa :-)

Bacini bagigiati :-)

Vanessa Valentine ha detto...

E' un autore meraviglioso, vero Gilli?
Dall'età di quattordici anni è nella mia vita, lo leggo e lo rileggo, ed è sempre nuovo.
Sarà che ho il pallino dell'età edoardiana, ma sbarello per ogni sua opera. Cercati anche i racconti, sono proprio belli.:))))))))