venerdì 28 febbraio 2014

Adelina e Guendalina Blabla alla Spa

Il compleanno dei quarantatre è arrivato e andato con una certa velocità. A questo punto, nella vita, si capisce che costano più le candeline della torta, quindi è più oculato tenere il profilo basso.
Comunque, la mia ineffabile magnifica cugina mi ha fatto la sorpresona di regalarmi una mattina nel centro benessere-bellezza-wellness rivierasco per eccellenza, ove non avevo mai posto piede.
Infrasettimanalmente, guidando serena con Tori Amos che gorgheggiava nel lettore cd, mi son presa una mattina per rimettere insieme i pezzettoni dopo un mese e rotti di insegnamento ai pargoli (bello bello bello in modo assurdo, sebbene leggermente usurante...), quindi la prospettiva di un paio d'ore di coccole e tepori vari appariva estremamente seducente.
Lei conosceva già il posto anche se voleva imprimare con la sottoscritta la parte Spa, con tutte quelle cosine raffinate e orientali che di solito fan bene allo spirito. Del tipo, hai le cose sotto il naso, nel tuo paese e manco le vedi. Sempre di corsa come sei.
Così mi son fatta trovare col borsone carico di ciabattine, costume e accappatoio all'ingresso del tantrico paradiso. Trovata la Magnifica, abbiamo speso i primi minuti all'interno della struttura a capire come gestire armadietti, lucchetti, costumi e desabillè vari, riuscendo alla fine a non girare in mutande o, peggio, senza.
Girando in giro per corridoi siamo arrivate ad una porta oriental-dantesca tutta di legno istoriato; si accedeva con il badge magnetico che ha fatto sbling aprendo il portone. E da lì in poi, l'oblio dei sensi.
Forse avrete presente queste piccole oasi nelle città, tiepide, semibuie, tutte piene di candeline, candelone e candelotti, sdraio nascoste da tende setose, mosaici e sciabordio d'acqua. Ci è venuta incontro una signorina gentile e delicata come un fiore di maggio spiegandoci cosa si poteva fare nell'ora e mezza che ci aspettava, dando consigli (del tipo, evitate troppa sauna, viste le temperature elevate e la pressione media femminile da marmotta in letargo e strafatta), come fare i percorsi alternando caldo e freddo, il momento relax finale e così via. Tutto molto seducente e rilassante. Io, senza occhiali, ormai persa in una cecità talpesca pressoché totale, mi affidavo all'udito e al tatto. Nella semioscurità a malapena riconoscevo i miei piedi.
La sauna finlandese l'abbiamo scartata subito perché con i suoi 95° temevo di finire lessata e scotta come i fagiolini che la Mama fa in pignatta. Pensiero condiviso dalla Magnifica. Per cui abbiamo optato per l'evergreen bagno turco, vaporoso e sbuffante nonché piacevolissimo, tutto pieni di aromi balsamici e musiche rilassanti con gli uccellini canticchianti nel bosco, campanelle e sfrusciolio d'onde. Ricordatevi che se vi appisolate nel bagno turco vi ritrovano a ondine come la carta igienica quando la inzuppate per sbaglio. Meglio tenere gli occhi aperti e il metabolismo frizzante.
In tutto quel vapore naturalmente ciacolavamo, da brave cugine Blabla, di tutto e di più. Tanto, c'eravamo solo noi, lì dentro. Quando ci è parso di essere ben strizzolose e zuppe, ce ne siamo andate  ammollo nell'idromassaggio, una goduria di bolle e sbattimenti acquatici su tutte quelle zone che, purtroppo nel mio caso, sono spesso renitenti al movimento ma spalancano le braccia all'accumulo di dolomiti adipose. Altre naiadi ciacolavano in mezzo al ribollire, facendo attenzione all'ondetta anomala e traditrice che ti riempie la bocca quando meno te l'aspetti ( l'idromassaggio non è un gentiluomo, anche se ti fa divertire). Inutile dire che a star lì tra le bollocchie ci passeresti tutta la vita finché non ti viene la pelle da rana.
Pigliate da una frenesia senza posa, siamo uscite dalla vasca e dritte alle docce: tiepidine, sempre con i colori e le musichette della foresta, ocio ai piedi e alle scivolate ché il pavimento è ssslissssio (un mio enorme problema, ho due banane al posto dei piedi e pattino che è un piacere praticamente anche sulla sabbia). Sopravvissuta miracolosamente a fratture e lussazioni varie agli arti inferiori, ho infilato di gran carriera con la Magnifica la porta di vetro della sauna (dieci minuti anche lì, temperatura più sostenuta ma che pace, che dolcezza, il collo che mi mordeva da un mese si è messo a nanna e oggi riesco perfino a guardare oltre la spalla sinistra, un miracolo). La sauna ti cuoce a puntino e quando esci sei brasato e rilassato tanto che ti infileresti a letto a ronfare col gatto sulla panza.
Splendido. 
Per raffreddarci, altra doccia (provato la modalità "Tropic Thunder", non sono mai stata in mezzo ad una furibonda pioggia tropicale ma tutta quell'acqua nel naso, freschetta e violentissima, rendeva maledettamente bene l'idea). Altro momento comico mentre cercavo di uscire dai mosaici senza vedere un tubo e senza accartocciarmi il naso contro la parete.
Abbiamo concluso col relax raccomandato dalla ragazza, in accappatoio sulle sdraio, con una pezzetta frescolina e profumata che ci siamo schiaffate sui visi roventi mentre trangugiavamo tisane profumate e caldissime, momento in effetti carino e coccoloso e ciacoloso, ovvio.
In quel momento ci sentivamo pestate col batticarne e benissimo, ogni muscoletto sciolto e compiaciuto.
Spettacolo.
L'ambiente era prevalentemente femminile (unico maschio un signore di mezz'età che, coraggioso, si è fatto anche la doccia gelida, urca), il posto veramente carino e intimo. Un'oasi.
Caspita, Magnifica, tu sì che mi vizi... invecchiare è quasi un piacere.
Adesso vorrei essere la Lepre Marzolina e festeggiare ancora e ancora con te ogni giorno che arriverà, cantando la Canzone del Buon Non-Compleanno...;)
Consideriamola una prova generale.
Speriamo che il mondo abbia Spa, piscine e mosaici a sufficienza.
Ed eravamo anche due gran gnoccolone.;)

2 commenti:

Gillipixel ha detto...

Tanti auguri, Vale :-) La bagigia ti ha festeggiata? :-)

Ehehehhehe, bellissima l'avventura al centro benessere, Vale :-) le tue spedizioni con la Magnifica sono sempre delle micro-avventure semi-poetico-avan-spettacolari :-)
non ho mai avuto il piacere di frequentae un ambiente simile, ma immagino che dev'essere una goduria al cubo, anzi alla quarta :-) io sono sempre stato malamente depistato dalla rigida scuola filosofica che si riassume nella celeberrima massima secondo la quale "l'òmo ha da puzzà" :-D

Ma se mi capitasse un'occasione di passare un po' di tempo in siffatti luoghi, credo che l'acchiapperei al volo :-) Il bagno turco e l'idromassaggio sarebbero i miei preferiti :-)

Vanessa Valentine ha detto...

E faresti bene, Gilli.;-)
Dopo ti senti disossato...fantastico!
Ti dirò, il compleanno è stato festeggiato degnamente dalla mia Bagi, come sempre. Piazzandomi il sederone in testa,sul cuscino, con slurpata di naso d'ordinanza.
Comple perfetto.;-)