mercoledì 15 ottobre 2008

Scrittori da leggere (ma non ci andresti in vacanza insieme manco morta)

Ecco, lo sapevo, stanotte farò fatica a prendere sonno, e mi rigirerò tutta la notte, e avrò gli incubi.
E tutto perché volevo finire di leggere "Pet Sematary" di Stephen King stasera, volevo fare la solita tirata finale per poi cominciarne un altro (in genere ne comincio parecchi tutti insieme, mi piace la varietà). Mi sa che è meglio se comincio a leggere "Le particelle elementari", magari le devianze sessuali dei protagonisti mi distraggono...ma no, è impossibile.
Ho già letto più di quello che dovevo, e sono a casa da sola...che sfiga sfigosa.
Allora, è indubbio che King in alcuni punti del libro abbia toccato vertici di lirismo rothiani, e che buona parte dell'orrore del libro sia legato alla consapevolezza del lutto e della perdita, situazione con la quale purtroppo tutti i protagonisti devono venire a patti. E infatti cosa c'è di più orrendo della morte di un familiare, la marea dolorosa, ineluttabile, continua dei ricordi allacciati al pulsare dell'assenza, del rimorso, del non vedere più chi si amava? Tutti più o meno ci hanno avuto a che fare, fosse anche per la perdita di un animale (ma questo tipo di dolore, si sa, è in grado di mordere intensamente quanto quello verso gli umani), e questo spinge a capire molte delle motivazioni del personaggio maschile. Nonché della punizione per il suo atto di tracotanza, la sua sfacciataggine, la sua incoscienza (e spesso i personaggi di King presentano questo splendido stream of consciousness, giustificandosi, umani, nella loro colpa). Insomma, King è davvero uno scrittore mirabile che sa spaventare con la realtà, dalla quale vogliamo evadere ma incuneandoci in un terrore "altro" così gelido da far rimpiangere l'orrore quotidiano. Al quale pensiamo di ritornare in una sorta di nostos rincuorante, schiacciati, molto piccoli, molto sconfitti. Soltanto perché uno scrittore sceglie un genere, spesso è come se venisse scartato dalla cerchia degli autori importanti, elevati, significanti. Ecco, per me King è significante davvero, anche troppo. Pensate che spasso andare a pesca con lui in giro per il Maine, o ospite a una sua cena. Che risate. Lui è lo scrittore perfetto, un grosso ragno che fa di te il suo bozzoletto, legato all'angolo della tela, pronto a mangiarti con calma. Ti sei sporto un attimo per guardare dentro il libro, e lui ha fatto di te quello che ha voluto. Ecco, è lo scrittore ideale.
E' colpa mia e solo mia, adesso sono terrorizzata, e dormirò tenendomi la trapunta vicino al naso, ascoltando gli scricchiolii e i piccioni sul tetto che pesteranno con le loro zampette ostinate, e gratteranno le finestre.

5 commenti:

Unknown ha detto...

Certo che te le cerchi proprio...io stasera mi addormenterò leggendo Topolino...mica voglio avere incubi, io!!! L'ulitima cosa che ho letto è stata "Firmino" e lì non c'era nulla di pauroso...baci a te e all'altro.

Gillipixel ha detto...

Il mio commento è per forza limitato e parziale, dato che di King ho letto solo Shining, ma mi sembra di poter dire che, a differenza di Roth, sommo artista della letteratura del '900, forse il più grande di tutti, King sia invece un superbo artigiano, ma pur sempre artigiano...è un grande, ma non ha la "portata filosofica" che hanno altri grandi, come appunto Roth, Kundera,De Lillo,McEwan...

Vanessa Valentine ha detto...

E' grande, davvero..., e terrorizzante...
;)

Anonimo ha detto...

Di lui ho letto proprio il solo libro che non è un romanzo, ma l'autobiografia. In inglese si chiama: On Writing (in italiano, non so). C'è la sua foto in copertina. Bello, ci fa vedere il suo lato più umano, la storia della sua famiglia, le sue abitudini come scrittore, i problemi con alcool e droghe... Nella seconda parte del libro fa il paragone tra lo scrittore e il falegname (hanno bisogno di buoni atrezzi) e il paleontologo (tirano fuori storie da ricostruire) Cercatelo. Ve lo consiglio!

Vanessa Valentine ha detto...

Grazie per il consiglio, Utxi! Prezioso!
Oggi ho visto che stanno per uscire dei racconti inediti, suoi...ma mi manca un sacco di roba, ancora...uno scrittore per me è grande se mi cattura e non mi lascia andare. Quindi mi piacciono molti autori... tutti quelli con una bella presa!