lunedì 6 luglio 2009

Tanto per cambiare, un avvocato non da accoppare

E per fortuna in questo deserto estivo (sono una di quelli che pensano che dal canone dovrebbero scontarmi tre mesi, io non le voglio vedere per la centesima volta le repliche di "Un medico in famiglia") qualcosa mi viene messo sul piatto. Ci registriamo e vediamo "Eli Stone" e in qualche modo mi ci sono appassionata. Sono sempre stata un po' scettica riguardo ai serial con gli avvocati protagonisti (che ci volete fare, vivo gomito a gomito con loro, li fiuto, li scovo, è un rapporto di amore-odio perlopiù), e infatti Ally McBeal non l'ho mai guardato, mi sono stufata subito. E' impossibile sopportare il paragone tra la loro realtà (avvocati americani con parcelle da 500 dollari l'ora) e lo studio legale mio dove se va bene la vedova Masaniozzi mi cala 200 euro di acconto che mi dovranno bastare per circa un anno, tra marche, contributi unificati, notifiche e diffide. I miracoli, ci devi fare, con quei soldi. Ora, pur non avendo studiato legge ma avendone appresa un po' per osmosi, mi rendo conto che se i dottori hanno sempre quella luce argentea che risplende sul loro capo, e infatti chi non si appassiona alle loro vicende strazianti ed altruiste? (io ne vado pazza), gli avvocati d'altro canto ne hanno una tutta loro, spesso però sulfurea ( l'avvocato difende il pappone, l'assassino, lo spacciatore di paradisi,il picchiatore compulsivo di mogli perché comunque tutti hanno diritto ad essere difesi, e bene) e quindi è un po' più difficile, obiettivamente, tifare per loro. A tutti però piacciono gli avvocati alla James Stewart, che difendono il bene a spada tratta, e questo ovviamente ci fa onore (è normale nei romanzi o nei film identificarsi con l'eroe positivo, se preferisci quello che fa a fette la gente ti consiglio di vedere uno specialista). Senza contare che ci vengono le lacrime agli occhi quando fanno un'arringa appassionata e fanno assolvere l'innocente, e tutti diciamo apperò! Che cazzuto quest'avvocatino! E scatta l'applauso.
Eli Stone è appunto un legale che vive e lavora a San Francisco (bellissima, la città degli States che visiterei all'istante) e crede nell'ambizione e in Armani (c'era anche una terza A, credo, ma non me la ricordo più). Appartiene ad uno studio fantasmagorico, uno di quelli con 30 avvocati che occupa sette piani di un edificio strepitoso, tipo. Lusso e boiserie ovunque. Lui è anche il delfino del socio anziano capo, e in più è fidanzato e si spupazza allegramente la di lui figlia, avvocata capacissima e innamorata. Insomma, una vita perfetta. Eli è bravo ma bravo davvero, è l'avvocato che vogliono tutti quelli che hanno un sacco pieno di gatte da pelare. Solo che ad un certo punto, una sera, mentre con la sua bella sta danzando l'eterna danza dell'amore, sente una musica provenire dal salotto, e quando va a vedere lì in mezzo c'è George Michael in carne e giacca di pelle che canta "Faith". Ovviamente, Eli si rabalta dallo sgomento. Anche perché lui è l'unico a vedere le cose. Allucinazioni che iniziano a farsi sempre più frequenti, anche sul posto di lavoro (ogni puntata ha un numero musicale, con canzoni in genere di Michael che danno il titolo all'episodio, ma anche altre che però sono sempre attinenti). Il nostro non sa che pesci pigliare, e così va dal fratello neurologo che purtroppo trova qualcosa che non va, un aneurisma che sta lì, fermo da sempre, potenzialmente letale, in attesa. E' forse questo la causa delle allucinazioni? O Eli è coinvolto in qualcosa di troppo grande e mistico che lo sta usando come mezzo per compiere del bene? Completamente sperso, si rivolge ad un agopuntore che riesce a canalizzare le sue confuse visioni, e a fargli capire come deve agire, dicendo che ogni tot anni Dio invia un profeta sulla terra, per aiutare gli uomini, operando per il bene. Da questo momento in poi, Eli sceglie solo cause apparentemente perse ma bisognose di giustizia, vincendole tutte. Così il bambino autistico a causa di un farmaco pericoloso, o il ragazzo che ha perso la madre per negligenza di un medico cialtrone ottengono cospicui risarcimenti. Ma Eli, per bilanciare il loro karma positivo, inizia ad avere problemi con le sue visioni, che lo spingono a vedere draghi volanti, spiagge assolate dove ci dovrebbero essere i bagni e basta, o aerei che stanno per schiantarsi addosso allo studio, finendo per perdere così la stima di tutti. Decide anche di lasciare la morosa per non complicarle la vita, ma lei continua a stargli attaccata come un paguro alla conchiglia, e si capisce che la storia non finirà tanto presto...
E c'è anche una avvocatina giovane, carina e idealista che stravede per lui, tanto per ringalluzzirci tutti. Chissà come finirà?
L'attore che interpreta Eli è Jonny Lee Miller, una bella faccia strana che ricorda un po' Jack Lemmon.
Quindi, magari come serial non sarà un capolavoro come "Lost" però è piacevole, i dialoghi sono divertenti e le apparizioni di George Michael buffe. Io me lo gusto un fracco, con il ciotolino pieno di semi di zucca, e rido per niente.

3 commenti:

Gillipixel ha detto...

Non ho visto la serie di cui parli, Vale, ma come sempre so già che se mi dovesse capitare, rimarrò puntualmente deluso, perchè non potrà mai essere così forte come l'hai raccontata tu :-)
Esco un po' dal tema e aggiungo una cosa avvocatesca mia :-)
Il mio avvocato di ficsìon preferito è Atticus Finch, "Il buio oltre la siepe" (Harper Lee), Gregory Peck, sia il libro che il film, che sono stupendi :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Quel film è davvero bello, visto una marea di volte, come tutti i classici, e non ti stanchi mai. Peck aveva la faccia da onesto, era perfetto, (nonché bellissimo, grande passione della Mama), quei pochi ruoli da cattivo mi sono sempre sembrati strani.
Avvocati così però non ne conosco.:)))
Comunque, "Eli Stone" è bellino come serial, è su Italia 1 (rete che amo e aborro, come tutte le storie d'amore) il martedì alle 9 e qualcosa. Buttaci un occhio, è meglio di come l'ho pasticciato io, giuro.

Gillipixel ha detto...

eheheheh :-) proverò a dare un'occhiata, grazie Vale :-)