mercoledì 18 novembre 2009

Avversari

Purtroppo, di tanto in tanto, anche il mio fisico gagliardo che affronta col sorriso beffardo le procelle della vita deve chinare il capo davanti ad un avversario più forte. In questo caso, l'influenza "de panza".
Il giorno prima sei lì che affondi una sugosa piadina speck/taleggio/funghi in una ciotolona di salsa rosa e ti godi l'esistenza spensierata, e il giorno dopo sei orizzontale sul tuo letto di dolore a gemere e contorcerti senza niente di divertente in vista, solo un lungo giorno di tribolazioni che sembra una settimana. In genere ammuffisco sotto le coperte strafatta di aspirina e dormendo 20 ore di fila finché non mi sfebbro, questo con i raffreddori normali, quelli che generosamente ti abbattono con 38,5 o 39, però almeno puoi mangiare qualcosa, inclusi i farmaci.
Questa qui invece non me lo permetteva, la maledetta. Nemmeno l'acqua (e io già mi vedevo a morire di sete, e a pensare, oddio, e se fosse rabbia? quel cagnetto che mi ha sbavato la mano quando l'ho accarezzato in negozio, ma no, sembrava sano, ho qualche taglio? e cerco di mettere a fuoco una mano perfetta, senza nessuna abrasione). Tanto per dare l'idea di come funzioni un cervello rimbambito dal panico.
Riguardo a questa influenza è meglio sorvolare sui dettagli (il corpo umano sa essere molto sgradevole, alle volte) però ribadisco che è meglio cento volte prendere la febbre di petto piuttosto che quella ai piani bassi. Due giorni senza cibo e flippo. Non riuscirei a sollevare nemmeno un mandarancio, sono debole come un gattino.
E poi mi chiamano dal lavoro e dicono, ma ti sento bene! Secondo me domani ce la fai a venire qui! Sì, come no, così svengo nel tragitto e mi risveglio all'Angelo col medico che mi ride sul muso e mi dice scema. Ma se non mi reggo in piedi.
Ho dormito, in pratica, 24 ore di fila. Persa in un dormiveglia di calore e noia, con pensieri ossessivi che non riuscivo a calciare via, i rumori di casa sul fondo, un deficiente che tagliava la siepe sotto casa proprio nell'unico giorno in cui avrebbe potuto darmi fastidio (non incolpo lui, per carità, ma il destino cinico e baro, gli altri giorni in cui sto da Dio non vola una mosca, ma perché??). Nel cuore della notte ho buttato via la trapunta, bollivo, letteralmente, e ho deciso o la va o la spacca: nausea o no, io questa aspirina la butto giù, e poi Dio provvederà. E' rimasta nello stomaco, miracolo, e rapida come il suo nome ha sedato calore e tremori, donandomi una cecagna invidiabile. Bonf, di nuovo crollata la testa sul cuscino. Sveglia alle 9, sfebbrata, un po' meno schifo del cibo. Non una forza, ma quantomeno in grado di raggiungere la cucina senza flettermi sulle ginocchia.
I giorni di convalescenza, si sa, sono i migliori. I bambini sono maestri nel godersi il dolce far niente dello stare a casa da scuola, quando la mamma viene a vedere come stai ogni dieci minuti e ti prepara le spremutine e i cracker con un velo di marmellata. Io posso limitarmi a fare quello che faccio tutti i giorni, ovvero il sacrosanto niente, con la soddisfazione di poltrire ancora e ancora un po'.
Però mi sembra di avere troppo tempo davanti a me, specialmente le mattine, e mi dico, adesso salirei in treno, adesso starei leggendo il giornale, adesso litigherei con la tizia del tribunale, quella sempre disperata...non rubo il tempo, è il tempo a rubare me, mi porta via con sé in una dimensione troppo grande per le mie forze, non lo controllo più.
Ma sono pur sempre senza forze, perciò lascio che faccia di me quello che vuole.
Lui mi annoia, ecco, e io non posso farci niente.
Beh, stiamo a casa ancora un giorno, non si sa mai. E poi, mischia.
Mah, non so, non ci sono più le convalescenze di una volta.

2 commenti:

Visir ha detto...

Le malattie sono come nemici che ti girano intorno e ti attaccano all'improvviso, contro i quali non si può star sempre pronti come in guerra, ma nemmeno tranquilli come in pace. (Seneca)

Vanessa Valentine ha detto...

Giusto, Visir. Meno male comunque che sono alleati quando ho poca voglia di andare a lavorare, cioè sempre...;)
Ma direi che al momento attuale ho recuperato alla grande, e sono tornata l'allegra discarica abusiva alimentare giustamente famosa...:)))))