lunedì 1 febbraio 2010

Febbraio (e tentativi di bookcrossing)

Qui la tosse continua a darmi il tormento, questo maledetto virus è davvero tignoso. Grrrrr.
Esco di casa totalmente farcita di lana, gli occhi a feritoia come Nonno Clint prima del massacro, stamattina tenevo il giornale nella manuzza sguantata, l'ho guardata e buttava sul blu. Così mi sono affrettata a rimettere la muffola. Il vento pelava il visetto spensieratamente, e Venezia brillava gelida nel sole, il luccichio sinistro dei canali, la gente che ondeggiava, qualche coraggiosa minigonna, le scarpe di tela( !) delle ragazzine, belline, per carità, ma sentirai che piacere quando schioppano i geloni...con quella loro bella tinta bordò.
Eh, l'è dura a febbraio, corto e amaro (la Mama è uscita con delle ciaspole artigianali, a spasso per i campi coperti di neve, ha detto che si è divertita un mondo). Ieri per disperazione ho fatto le frittelle di ricotta, me ne sarò sparate dieci appena fritte e caldine, seguite da un leggero senso di pesantezza. Trottignando verso il divano, cadendo a culo di piombo, sono rimasta in coma digestivo per un'oretta. Bone, però.
Barricati in casa tutto il fine settimana, con un debole tentativo di uscita per "Tra le nuvole", con l'amoroso George, intendendo con tentativo vestiti di tutto punto, io perfino con il fondotinta anti spavento (causa mio mortifero, consueto pallore), stivali e vestitino fico d'ordinanza. Piazzata la macchina a mezzo chilometro, desistito causa attacco in massa di aspiranti visionandi di Avatar (basta, vi prego! mercoledì lo vedremo, se spera, così poi potremo scriverne e passare ad altro. Più che altro perché in treno sento tutte le mattine persone che ne parlano come dell'estasi di Santa Teresa. Francamente, ce li ha fatti a tocchetti).
Sto leggendo un mucchio di roba, giustamente tutta insieme per creare quel tourbillion vitale che mette benza nel mio motore: Lansdale, Larsson 2, Dewey (sniff), Pym, Wharton...solo il chaos può generare, il cosmos al massimo spolvera e tiene in ordine i cassetti.
Racconto edificante.
Una delle mattine passate, gente che scende di corsa dal treno, sole e freddo, al solito, ti urtano e ti sorridono, andando verso il sottopassaggio. Il mio occhio nebbioso vede abbandonato, negletto, lì per terra, una copia di "Cent'anni di solitudine", un mondadori economico bello nuovo, con appena un'orecchietta sulla copertina. Povero piccolo tascabile, caduto da una borsa, forse mentre la tua proprietaria (me la immagino femmina, sessista che non sono altro, gli uomini leggono eccome!) correva a prendere il regionale raro e in ritardo... chissà che brutta sorpresa, quando la mano sarà andata a cercarlo per aver compagnia nel viaggio, e non ha trovato niente. Brutta sensazione, ragazza mia. Davvero.
Tutti camminavano accanto al libro, senza vederlo, senza guardarlo, senza sentirlo. Io mi stavo avvicinando a lui piano, che faccio? Non posso lasciarlo lì per terra, lo potrebbero pestare, bagnare, buttare (Dio non voglia!) nel cestino della spazzatura...Però facevo fatica a prendere una cosa che non mi apparteneva (anche quando non le vuole nessuno, mi faccio un sacco di problemi). Così l'ho tirato su, l'ho ripulito con la muffola, gli ho fatto una carezza di incoraggiamento e l'ho posato sulla panca di marmo, stirando bene l'orecchietta, cercando di renderlo carino. Magari qualcuno che non ti ha letto ti prenderà con sé, gli ho detto. Fatti coraggio. Torno dopo a vedere come stai, al ritorno. E se sarai ancora qui, allora verrai a casa con me.
Qualcuno, comunque, lo ha adottato. All'una sulla panca di marmo non c'era più niente.
Questa storiella, se fosse vivo De Amicis, me la fregherebbe di sicuro.

15 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, per la tua prosa bisognerebbe coniare un neologismo...anzi, intanto che ci sono, lo conio, va mò làh :-)
Allora, il modus narrandi di Vanessa Valentine dicesi, per la precisione, "stile comitenero" :-)

Sceglierei come passaggio tipo universale, a corroborare la mia definizione, questo piccolo, incantevole, meraviglioso lacerto di narrato:

"...Eh, l'è dura a febbraio, corto e amaro (la Mama è uscita con delle ciaspole artigianali, a spasso per i campi coperti di neve, ha detto che si è divertita un mondo). Ieri per disperazione ho fatto le frittelle di ricotta, me ne sarò sparate dieci appena fritte e caldine, seguite da un leggero senso di pesantezza. Trottignando verso il divano, cadendo a culo di piombo, sono rimasta in coma digestivo per un'oretta. Bone, però...".

Bellissimo :-)

Per non parlare poi di quando hai rinvenuto il Marquez orfanello di padroncina :-)
Debbo dire che il book-crossing in teoria è un'idea che mi affascina, ma nella pratica non so se sarei in grado di applicarlo seriamente...mi sembrerebbe appunti di abbandonare, se non dei figli, perlomeno dei carissimi amici al loro destino...sono un po' possessivo, in fatto di libri e mi piace tenermeli lì tutti belli incasinati a colmare i miei spazi personali come la crema dentro un bombolone :-)
Per cui, pur ammirando chi riesce a praticarlo, credo che non sarei mai in grado di bookcrosseggiare
:-)
E poi concludo dicendoti: ma grazie, grazie, grazie per le cose stupende che scrivi :-) a costo di far venire due balle così a tutti, non mi stancherò mai di dirlo :-)
larchill dice blogspot, la collina di larch, un paese di disfattisti, insoddisfatti e viziati: "com'è stato il film?", risposta: "Bah, larch!!!"
"Ti piace questo dolce?", risposta: "Bah, larch!!!"

Ah, l'ultima cosa, un appello: non andare a vedere Avatar!!! :-D Ribellati alla massa uniformatrice!!! :-)
eheheee...anche se, temo che siano ribellioni inutili, purtroppo ci siamo dentro nell'uniformatore universale ed è lotta disperata riuscire a sfuggire :-)

Visir ha detto...

Un gesto vale mille parole, fossero anche quelle scritte da Gabriel Garcia Màrquez (G.G. per gli amici).
Certamente un bel gesto il tuo, altruistico ma senza esagerare (il libro lo avevi già letto).
Un’azione dispensatrice di opportunità come nella migliore tradizione Zen.

“Fai il bene e dimenticalo”, si dice e sarebbe bello poterlo fare anche con il male che a volte subiamo.
Ricordo una storia, letta guarda caso molti anni fa, che personalmente trovo bellissima.

C'era una volta un vecchio monaco giapponese molto amato dalla gente di un remoto villaggio, quest'uomo viveva in perfetta solitudine.
Un giorno però una ragazza del villaggio restò incinta e non volendo rivelare ai genitori il nome del padre incolpò invece il povero monaco.
I genitori furenti portarono il pargoletto al sant'uomo che alle rimostranze dei genitori della ragazza rispose semplicemente: "Ah si?".
Dopo un anno che il vecchio allevava amorevolmente il bimbo, subendo l'ostracismo di tutta la comunità, la verità venne fuori.
Il giovane padre confessò il misfatto e decise di sposare la giovane ragazza.
Tutta la famiglia allora si recò dal monaco seguita dalla gente curiosa del villaggio.
Presero quindi con sé il bimbo e si sperticarono in scuse.
Il commento del vecchio fu ancora un semplice: "Ah, si?".

:) Ciapa sù e porta a caa..

Vanessa Valentine ha detto...

:))))))))))))))
Approvo incondizionatamente il neologismo, Gilli.
Direi perfetto per una pigrona, buffona e tenerona...il mio ritratto!
Le frittelle sono appunto la mia fonte di ispirazione, deve essere l'olio di semi che ingrassa i circuiti, se i risultati ti sfagiolano, allora continuo con i fritti (lo so, di questi tempi dirlo è un'eresia, ma di fritti vivrei. E di insaccati. Sono una donna debole, lo so).:)
Riguardo alla pratica di scambio libresco sopracitata mi dico d'accordo con le tue sensazioni al riguardo: separarmi da un libro mi risulta impossibile (non mi ricordo se ho già scritto che ho dato di matto per recuperare una vecchia edizione di "Lamento di Portnoy" che credevo perduta chissà dove..quando l'ho vista in soppalco dalla Mama ho stretto il libro tra le braccia e gli ho detto "non ti lascerò andare mai, mai più". Ero commossa, quasi, ritrovando un amico che avevo distrattamente dato in giro e colpevolmente dimenticato. Quindi no, non penso che potrei fare il bookcrossing, a meno di non comprare due copie, una tenermela e l'altra farla girare. Sarebbe più costoso ma ci soffrirei meno... e la mia possessività verso gli oggetti è discretamente leggendaria. Anche a te piace avere il mucchietto di libri che ti aspetta, e che piacere sapere di avere così tanto da scoprire, e tutto per te?;))))
Pensa che invece a me è uscita "scomess", fantastico, no? E direi che pure questa illustra il paese nostro (notato quante lotterie ci sono, nelle tabaccherie? è tutto pieno di foglietti, ho provato a distinguerle ma non ci ho capito una mazza beata.:))
"Avatar" lo potrò anche digerire (tosse a parte, mi sa che ad un certo punto mi linceranno, gli altri spettatori), digerirò meno le file immani per entrare...speravo di non vedere più scene di isteria di massa, dopo "Titanic" (code ai caselli, risse per un parcheggio, etc etc...), però l'umanità è così, che ci vuoi fare...
Non mi ribello ma se viene fuori che è una vaccata cosmica, ragazzi, al regista gli liscio il pelo, sicuro come la morte.:)

Vanessa Valentine ha detto...

Il mio altruismo, Visir, giuro, era tutto per il libro.:))))
La grossa porzione del mio ritorto cervello pensava di portarselo a casa per "salvarlo" da distruzione, quella piccola lo ha lasciato ai posteri - decisione giusta?, non lo so. Una volta ho salvato un guantino rosso, caduto ad un bambino. Mi faceva pena e tenerezza, ce l'ha la Mama, in casa vecchia (spero).
Tanti anni fa mi hanno regalato la testa di un orsetto, piccolo, molto tenerino...me la sono portata a tutti gli esami all'università, perfino quando ho discusso la tesi.Feticista? Può anche essere.
:)))))))) e 10+ alla storia da te raccontata. L'"ah, sì?" può tornare utilissimo se vuoi fare sentire come la fanghiglia il tizio arrogante che parla male delle donne e bene della sua macchina, o l'amica figa e snob che ti racconta delle sue plastiche e commenta le tue rughe...un "ah, sì?" li seppellirà.
Certo, essere un monaco distaccato dalla materia aiuterebbe, ma facciamo quel che possiamo con quel che abbiamo.
:)))))

Salazar ha detto...

Lansdale!? Leggi Lansdale, Joe Lansdale, quello di Mucho Mojo?
Ma sei matta? Non puoi fae una cosa simile, è pericoloso, ti devi vaccinare o fare qualcosa di equipollente: fra leggere Lansdale e ritrovarsi a leggere Faletti chiusi nel bagno il passo è brevissimo. Poi rimane solo Gesualdo Bufalino, il peggior scrittore di tutti i tempi con il peggior nome di tutti i tempi: orrore puro, roba tossica che fa perdere la vista più in fretta della masturbazione.

Gillipixel ha detto...

@->Vale: Lamento di Portnoy è uno dei libri più eccezionevoli, stupefurenti e fantasticosi che io abbia mai letto :-) lo credo che lo hai riabbracciato al ritrovo :-)
E certo, anche io gongolo al pensiero di avere un libro che mi sta appassionando sul comodino, e tutte le cataste di suoi sodali ammonticchiate per ogni dove nella casa :-) A volte, addirittura, se durante una giornata ho momenti un po' difficili, mi basta fare un pensiero al mio libro sul comodino e mi prende un moto di micro-felicità che parte dalla pancia, ma non chiedermi di spiegarti come mai :-)
Diciamo poi che avatar si può andare a vedere, a patto di essere consapevoli dei risvolti comico surreali di simili fenomeni di massa...il bello della cosa, è anche saperci ridere sopra...ma per questo, non hai bisogno delle raccomandazioni di nessuno, perchè il tuo spirito critico è affilato come la lama della katana di Hattori Hanzo (...cit. Kill Bill vo. 2 :-)

Stivenzy mi dice oggi blogspot: puzza molto di cognome falso ungaro-polacco, l'ideale per la spia che non deve chiedere mai :-)

Visir ha detto...

Hattori Hanzo, caro GP, è un mito e lo condivido con te, però è presente nel vol. I e non nel due come scrivi.

Certamente lui darebbe a Vivì la sua spada più affilata, ma con le dovute raccomandazioni.

"La vendetta non è mai una strada dritta: è una foresta. E in una foresta è facile smarrirsi. Non sai dove sei né da dove sei partito.
Senza presunzione, questa è la mia spada migliore. Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai...Ora vai bionda guerriera."

Certo in tuta gialla a strisce nere la nostra amica nello studio legale dove lavora farebbe un figurone. :)))

Gillipixel ha detto...

@->Visir: ti ringrazio della precisazione, esimio Visir :-) Cerco tuttavia di spiegarti com'è stato che sono caduto nell'erroneo riferimento (anche se questo mi costerà una "vergognosa" ammissione :-)
In realtà di Kill Bill ho visto solo il volume 2...ehm...errr...
ebbene sì :-) lo so che non ha tanto senso, ma fatto sta che è così...per una serie di circostanze logistico-casuali, successe in questo modo, e devo dirti che non sono un fan sfegatato di Tarantino, per questo poi, dopo aver visto il volume 2, non mi venne una gran voglia di vedere il primo..."...tutto precisamente incoerente...", mi dirai tu...e come non essere d'accordo? :-)
Però mi appassionano le atmosfere giapponesi, anche se non posso dirmi un esperto di quella cultura, ma solo un simpatizzante curioso :-)
Ecco perchè, mi è venuta alla mente la katana di Hattori Hanzo, che (ma correggimi ancora se vado errando) nel volume 2 è citata, e forse compare in manico e lama, pur non comparendo il suo padrone in persona, che come giustamente dicevi tu si presenta solo nel volume 1 e basta...
Ecco, concludo dicendo che vedere la Vale-VìVì con la tutina gialla a righe nere di Bruce Lee sarebbe di certo uno spettacolo da non perdere :-) e che per riparare la mia maldestra citazione di prima, rientrando fra corde cinematografche che più mi si attagliano, la sostituisco in questo modo:
"Vale, il tuo spirito critico è affilato come la lama della katana di Tsubaki Sanjuro" ("La sfida del Samurai" e "Sanjuro" - Akira Kurosawa :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Ah, ah, Salazar, sei proprio uno spasso!:))))))
ma dai, non mi attaccare Lansdale, è divertente e Leonard Pine è un gran personaggio (spero che prima o poi Tarantino ne tiri fuori un film, secondo me sarebbe perfetto, e Hap Collins potrebbe farlo Russell Crowe - Laurence Fishburne sarebbe molto sexy come Leonard, sì, sì, penso proprio di sì...), de gustibus...
A costo di farmi prendere a calci, confesso anche le mie frequentazioni falettiane (non in bagno), e in definitiva sono una donna, non penso che comunque la vista mi calerà...:))))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, stavolta è uscito clacan, di sicuro un farmaco (narcotico, senza dubbio). Eterne meraviglie delle parole!:)
Confesso anch'io il cortocircuito di felicità prodotto dal sapere che il libro amato mi aspetta in un angolo della casa, temporaneo rifugio agli affanni e alle rotture quotidiane...non solo evasione, ma vita alternativa, migliore, più sensibile e sensata.
Ocio che Visir di Giappone sa un sacco di cose (e fa bene, ho già scritto che è un paese fascinoso e che potendo lo visiterei di corsa), quindi ti consiglierei il ripescaggio del primo Kill Bill, perché Uma Thurman è proprio gagliarda, con katana e senza...
Sul mio affilato spirito critico spero che tu stia scherzando, invece...nella mia cialtronaggine non c'è proprio niente di acuto, a parte forse qualche osservazione che il mio cervello produce in autonomia e da cui io mi chiamo assolutamente fuori...;))))))))
Comunque i samurai mi sono sempre piaciuti, ecco.

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, mi sa che Uma in tuta gialla risulta un filino più scolpita della sottoscritta (il triangolo delle Bermude femmineo, panza/chiappa/coscia temo sia ormai incontrollabile), e sinceramente potrei somigliarle solo se mi schiarissi il capello, me lo facessi piallare e venissi osservata da Google Earth...:))))
Il giallo è un colore impietoso, specie con le donne ottocentescamente pallide.
Ammetto però che la katana allo studio legale certe volte mi tornerebbe maledettamente utile...zac, e mi tolgo dalle balle certi clienti.
Uhm...ce l'hai il cellulare di questo Hattori Hanzo?
:)))))))))

Salazar ha detto...

Beh? E credi di cavartela così?: “sono una donna”?
Mamma chiesa cattolica romana con l’oculistica è inflessibile: l’auto-sesso cala la vista di tutti i sessi. Tutti e due, niente discriminazioni.
Almeno così sosteneva fra Lanfranco, mio “insegnante” di reliogione alle medie; barba bianca, cordone, sandali e piedi nudi 12 mesi all’anno. Piedi che in inverno profondo diventavano bluastri come la sua apertura mentale.
Che poi ai tempi io portavo gli occhiali, chiaro indizio di colpevolezza.

Di Lansdale ho letto un libro che parlava della miseria del Texas orientale, di un bambino, di un cane, della miseria del Texas orientale, di una specie di big-foot e della miseria del Texas orientale. Non era una grande cosa, anzi, era più sullo scarso che sul sufficiente, ma sono riuscito a leggerlo tutto: buon segno.
Nei giorni seguenti alla lettura, in uno dei miei canonici pellegrinaggi alle bancarelle dell’usato, ho trovato un fagotto di Lansdale bello pronto, sette o otto titoli: li ho comprati, li ho messi in ordine cronologico e ho cominciato a leggere partendo dal primo. Sempre pensato sia buona creanza partire dal primo.
Ma mica sono riuscito a superare pagina 20, mica sono. Allora nella mia estesa tolleranza sono passato al secondo: anche qui pagina 20 è risultata insuperabile.
La regola in questi casi è chiara: due libri illeggibili, autore bannato a vita se non subentrano fatti eccezionali.
Ma mica porto rancore, tutti i libri di Lansdale comprati e non letti sono ancora lì, nel settore “gialli” della libreria, accuditi, spolverati e – raramente – adocchiati con affetto. E sono anche in ottima compagnia, seguiti come sono da John Connolly, John Grisham, John Sandford... Si, questa settimana ho i libri in ordine alfabetico a partire dal nome di battesimo (regola portoghese). Due mesi di lavoro per fare ordine e costruire una nuova libreria, i due mesi delle ferie estive, ma la prossima settimana iniziano le lezioni e allora il casino ritornerà a regnare selvaggio, a cominciare dalla zona lavoro. Spero che almeno si propaghi lentamente, il casino.

Ma voglio chiederti un “fatto eccezionale”: dammi un titolo di Lansdale e darò al povero piccolo un’altra possibilità. In fin dei conti nessuno merita completamente di essere citato nella stessa frase con Faletti.
Tieni presente che Tarantino non mi piace neanche da lontano, e trovo Uma Thurman non proprio brutta ma eccessivamente annacquata.

Vanessa Valentine ha detto...

Ribadisco: sono devota alla scienza, e i preti mi possono raccontare tutto quello che vogliono...saremmo sei miliardi di ipovedenti, a occhio...ops.:)))))))
Ordunque, di Lansdale potrei raccomandarti appunto le avventure di Hap e Leonard (Capitani oltraggiosi,Una stagione selvaggia, Bad Chili, Il mambo degli orsi, Rumble Tumble - questo, invero, è un po' più fiacchetto). Ma Mucho Mojo mi è piaciuto un botto, certo, ti devono piacere un po' le atmosfere sudate e decadenti del Sud. Là nel tuo mucchio di libri dovresti già avere qualcosa. Il Lansdale horror non l'ho ancora assaggiato, ma mi faccio un nodo al fazzoletto.
Ammiro molto la tua tendenza ordinata nella gestione dei libri, io li lascio scorrazzare per tutta la casa, ho deciso che è meglio se comandano loro. Amo anch'io il casino creativo (mi sembra di averlo scritto circa 7-800 volte) :)
Io trovo Uma sexy, ma trovo sexy anche Tarantino, perciò non so dire se i miei gusti sessuali siano poi così affidabili...meglio se ognuno si regola da sé...:)))))))))
Perché tanto odio verso Faletti??
:)

Salazar ha detto...

Ho scritto un post su di un altro blog che mi ha fatto ricordare una cosa a proposito di bookcrossing che ti voglio raccontare.
Nel mezzo del cammin della mia vita, a 35 anni, non ho visto nessuna selva oscura, ci mancherebbe, ma ho deciso che era tempo di evadere dall’Italia per qualche tempo, cosa che poi ho fatto definitivamente nel 2000: evadere.
Quindi, 35 anni, nel mezzo della vita, si fa viaggio di quelli mega.
Aereo dal Lussemburgo a Toronto e poi Vancouver BC. Da lì giù giù giù giù fino ad Ushuaia nella Terra del Fuoco, poi su fino a Buenos Aires e di nuovo aereo per il Lussemburgo. La parte gustosa – ovvio - era da Vancouver ad Ushuaia, cosa che è semplicemente tutta la costa pacifica delle Americhe dall’inizio alla fine, che io mi sono fatto km dopo km in autobus, treno e nave, prendendo l’aereo il meno possibile.
Viaggiavo da solo, sono stato via cinque mesi e avevo uno zaino azzurro per bagaglio, e mica tanto grande.
In ogni caso, bagaglio piccolissimo o non bagaglio piccolissimo, mica potevo smettere di leggere per 5 mesi (t’immagini a che razza di crisi di astinenza ci si becca in 5 mesi?) e i libri pesano l’iradiddio. Risolto così: compravo i libri, li leggevo, poi li regalavo a qualcuno che mi era simpatico o li lasciavo sul tavolo dei ristoranti. Ho letto Steinbeck, Ellroy, Bellow, Fuentes, Márquez, Chatwin, Soriano e avanti.
Ma mica potevo lasciar andare i libri così, wuf!, e farli sparire dalla mia vita: ho annotato scrupolosamente tutti i libri che leggevo (come se ce ne fosse stato bisogno) e al ritorno in Italia sono andato in libreria con la lista e li ho ricomprati tutti. La lingua era diversa, ma il libro c’era e io ero contento.
Quanto pazza ti sembra questa cosa? Cioè avere lo zaino azzurro vivo e non beige classico?

PS: ho Mucho Mojo qui davanti. Vedremo. E non odio Faletti, ho solo preso a caso uno dei tanti “scrittori” che non sopporto, e sono tanti.

Vanessa Valentine ha detto...

Innanzitutto, Salazar, permettimi di complimentarmi con te per la scelta del colore del tuo eroico e fedele zaino (azzurro è perfetto per l'avventura, beige è per gli italiani che vanno in gita a Londra e riescono a perdersi...:))))), e l'idea del bookcrossing itinerante su e giù per il mondo, con recupero finale in Italia, con tanto di lista, ti fa davvero onore - meticoloso, accurato, caparbio. Uno schiaffo morale per noi accidiosi, ci saremmo impantanati molto prima, credo.
Coraggioso anche a partire - ma quando dici evadere intendi una cosa legale, spero, niente sbarre segate, mi auguro...:))))))))
Restare senza leggere risulta impossibile anche a me, e infatti non so sinceramente come i grandi fratellini (ce l'avete in Brasile?, spero de no) possano stare chiusi per mesi senza libri...oh, scusate, Vostro Onore, ritiro la domanda.:))))))))
E' per me incomprensibile (solo se ti hanno operato, se sei prigioniero di guerra, ecco, potrebbero essere delle scusanti).
Se uno ama i libri non sarà mai né solo né triste, stupisce che un mucchio di gente viva (benissimo???) anche senza. Mah.
Di Mucho mojo mi dirai, e anche degli altri. Appellati comunque al diritto di Pennac (lo odi? lo ami?) e leggi quello che vuoi, com'è giusto che sia. Anch'io amavo molto alcun scrittori, e poi mi sono andati in disgrazia, ne ho avuto abbastanza, come quando finisce un amore. Loro l'hanno comunque sempre presa bene.;))))))