martedì 2 marzo 2010

Namake e deboscio

Giornate frenetiche in cui il tempo scarseggia (del resto, scarseggiare è il suo mestiere, insieme al passare repentino, al trascolorare, al fregarci la vita, eccetera. Ma noi continuiamo a volergli bene lo stesso, ecco.)
Con la Magnifica si sta organizzando una pizzata per il mercoledì, individuato grazioso ristorantino in Riviera del Brenta, mangiare è una cosa seria, mi sembra che la scelta sia buona.
Mentre qui si freme in attesa dell'uscita di Alice in Wonderland dell'ineffabile Burton (brividibidabi, come direbbe Re Julien di Madagascar, non vedo davvero l'ora di gustarmi il capolavoro, Tim Burton è da sempre un mio grande amore, fin dai tempi in cui ero piccina e darkettona), lo Stregatto mi fa già paura...
A proposito di paura, venerdì ho mangiato in centro con Claudia, le ho quasi fatto venire uno shock anafilattico portandola in un posto dove cucinavano tutte le cose con gli ingredienti per lei pericolosi (un posto anche carino, però i camerieri non erano proprio affidabilissimi se gli chiedevi una cosa senza, chessò, la soia...un po' sul vago, un po' (simpaticamente) sul letale. Per me che mangio anche la ghiaia e la grattarola dei fossi non è un problema, ma Claudia ci deve stare attenta, quindi in futuro ripiegheremo su lidi conosciuti...;)
Finito l'esperimento nel terrore, siamo andate a fare il giretto da H&M (parola d'ordine: non spendete altri soldi in vestiti, credetemi, tirate fuori i jeans vecchi e marci che avete in armadio, è meglio) e poi alla buona vecchia Feltri, dove ho trovato la pregiatissima "Enciclopedia dei Mostri Giapponesi" di Shigeru Mizuki, Kappa Edizioni. Anni fa avevo visto sempre alla Feltrinelli un volumetto sui fantasmi che mi aveva tentato moltissimo, poi perso di vista e di memoria. Ho visto che nel 2009 è uscita l'Enciclopedia anche su di loro, prossimo acquisto, chiaro.
Lui è un disegnatore anche di manga, classe '22, le illustrazioni sono magnifiche e terrorizzanti, spalancano un universo orrido e curioso su leggende, tradizioni e manie nipponiche. Per ora sono solo alla B ma sono totalmente fagocitata dalla lettura...Per esempio, ci sono mostri "educativi" che spaventano le persone leccando la sporcizia dei bagni(!), bambini che leccano l'olio delle lampade, agghiaccianti donne in case isolate, sandali fantasma che puniscono chi consuma troppe scarpe...per i giapponesi un oggetto, dopo tanti anni, acquista un'anima, cosa che personalmente trovo sensata e incantevole (gli ombrelli fantasma abbondano, per esempio).
C'è perfino un mostro che punisce i pigri, divorandoli - si chiama amamehagi. In teoria dovrebbe dissuadere i pur operosi giapponesi a posare la meno nobile delle parti del corpo su qualcosa di morbido onde rilassarsi. Ma che ingiustizia. Ma pensa te.
Pigrizia si dice namake, parola che ho adorato dal primo istante, appena mi prendo il micio lo chiamo così.
Non che questi mostri siano davvero in grado di tenerti sveglio (i fantasmi forse sono un po' più bravi) però hanno delle facce così poco rassicuranti..spetta un po' che mi spiccio a fare i piatti, va', hai visto mai che dallo sgabuzzo mi esce fuori un mostrone pieno di denti...
Ragazzi, vi avviso, però: sono coriacea, da masticare.

8 commenti:

Gillipixel ha detto...

Ehehehehe, veramente bello il termine namake, Vale...mi sa che lo adotto pure io... :-)
Per un micio sarebbe stupendo come nome :-)
Per il gioco dei bagigi-peanuts, ti volevo proporre un'ipotesi per Pig Pen, che diventa Bèpi Spusòn
:-)

Galatea ha detto...

Claudia??????? ;-)

Anonimo ha detto...

non so se mi fa venire fame questo post o se ho proprio fame di mio..intanto mangio...

PS cosa sono le grattarole? :-(

Vanessa Valentine ha detto...

Ah, ah, Bepi Spuson è perfetto (venetizzare i Peanuts è una genialata...dovremmo farlo con tutte le regioni italiane, anche):))))
Sapevo che namake ti sarebbe piaciuto, Gilli, come parola. Il giapponese mi tenta molto (niente sushi, uè, qua si parla di linqua;) ) anche se sono un po' vecchiotta potei mettermi a studiarlo per diletto - però, se non ricordo male, un Natale di tanti anni fa mi sono invaghita del gaelico, ho speso un botto per la grammatica e poi mi sono piantata sugli articoli...proposito buttato n. 4768...;))))
Splendida parola blogspottina, stasera...chaggi...mmmm, sembra un piatto della cucina indiana...buono...:)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Galatea carissima, non ti piace Claudia?;))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ohilà, Io (sono deliziata dal tuo nome :) )! Orbene, la grattarola è quella sostanza molliccia e muscosa che si forma in genere sulla superficie dei fossi, solitamente più frequente nella bella stagione. Essa prende il nome dalla sua capacità irritante - o almeno così mi ha sempre detto mio padre, forse perché da piccolo aveva la deprecabile tendenza a scivolare nelle zone paludose o forse per scoraggiare dall'avvicinarmi troppo alle infide e perigliose acque campestri, chissà.
Comunque sia, non è buonissima.
E, come avrai capito, questo blog inneggia al cibo senza mezze misure, quindi mangia a sazietà, ché lo tuo piacere sarà anco lo nostro.;))))

Gillipixel ha detto...

@->Vale: il gioco si può estendere, certo, Vale...se mi vengono nuove idee, personaggi sia venetizzati sia di altre regioni, riferisco senz'altro...
Il mio proposito 7423 è stato provare a studiare il greco antico :-) non ho ancora rinunciato definitivamente, diciamo che ho fatto un super-procrastinone :-)

Sempre stupendo blogspot, che mi dice: smagult, una specie di singulto all'ennesima potenza :-)

Vanessa Valentine ha detto...

E pensa cosa viene fuori adesso, exturnis! Mistico, latinamente conturbante!, Gilli!
Questo blogspot e le sue paroline magiche bisogna farlo diventare un gioco di società...:))))