venerdì 7 maggio 2010

Spigolature

Meravigliosa notizia letta al volo oggi su Repubblica, sulle elezioni in Inghilterra.
Era un trafiletto nelle curiosità, e quindi sotto la voce scemenze dal mondo.
Al di là dell'importanza delle elezioni, del risultato, del suo peso sull'economia e sulla vita degli amici inglesi, ho scoperto che uno, volendo, può andare al seggio a votare in pigiama.
Grandioso!
Adesso che ci penso, la Magnifica mi aveva accennato una volta (sempre se non mi sbaglio, e se quella parte del cervello che fabbrica falsi ricordi non si è messa in moto) di aver visto una ragazza che girava per Leeds in pigiama, del tipo scendo a prendere il pane e il latte, ci metto un momento.
Ovvero, non ci si può presentare in seggio con una maglietta con scritto "I Tories sono tutti dei puzzoni" o "I Labour portano sfiga" ma ci si può andare col pigiama rosa con le pecore o con quello azzurro con le paperette. Se qualcuno colà residente mi confermasse la leggenda, ne sarei estasiata. Non che non mi fidi della Magnifica, sia chiaro, però tutti possiamo incocciare nella matta del villaggio che gira in pantofole a forma di coniglietto e l'orrido pigiama azzerasessualità di flanella. Del resto a Barcellona ho visto un tizio nudo che andava in bicicletta, quindi temo sia difficile che qualcosa possa sorprendermi ancora.
Ve li immaginate gli italiani, tutti fighetti in Prada e Belstaff, per i quali anche andare a votare comporta lo scervellamento sul look più ganzo, presentarsi col pigiamone azzurro ospedale, quello di quando ti hanno fatto l'appendice, coi profili blu triste e stanco e il taschino piccolo piccolo (portamentine?portapillole?). Altro discorso per le signore che escono con la seta nera, il pizzo traditore, il marabù che ondeggia sul seno ancora sonnacchioso e prosperoso (tempo fa, del resto, andava il look lingerie assassina anche in ufficio, quelli sì che erano bei tempi, vero ragazzi?).
Amici inglesi, io vi adoro, vi studio da una vita ma riuscite sempre a sorprendermi.
Ma come fate.
PS: la Magnifica mi ha portato un tè Earl Grey che è la fine del mondo...;)

6 commenti:

Gillipixel ha detto...

Ahahahhahahah :-) bellissima notizia, Vale :-) l'ho sempre detto che i Britanni, in fatto di civiltà, sono avanti rispetto a tutti :-)
A proposito: sabato sera mi son guardato una puntata dell'ispettore Barbaby e mi è venuto in mente quel tuo scritto in cui ne parlavi...confermo tutte le tue impressioni sull'ambientazione english, che è affascinante e ti invita ad immergerti che è un piacere :-) però...com'è che quando in un paesino arriva Barnaby, nei paraggi saltan fuori subito due o tre morti ammazzati? :-) questa parte della trama è un po' buffa...siamo abituati ai detective delle megalopoli USA che lì, ci sta, su milioni di abitanti...ma nel paesino: minchia, passa Barnaby e ci scappa il morto :-)
Anche io ho una parte di cervello crea-falsi-ricordi :-)
O meglio, più che falsi, aggiunge note pittoresche a quelli veri, romanzandoli un po' :-) ma questa è la prerogativa di tutti i narratori e dei pigri fanfaroni :-)

Con la mia solita monotonia, concludo dicendo che la delizia si fa realtà ogni volta che tu prendi in mano la lingua italiana :-)
Sei sempre bravissima :-)
E saluti alla Magnifica :-)

Visir ha detto...

Il pigiama ospedaliero (quello con l'apertura sulle terga) mi sembra consono alla situazione politica italiana.

Vanessa Valentine ha detto...

Vero, Gilli, che Barnaby è spettacoloso??? Io mi sono fatta una spanzata nel w end, l'ho visto anche domenica, e poi non mi sarei staccata più, e poi mi guardo anche il sito (Midsomer Murders) e tutte le foto...lo so, sono una malata.:)
In effetti è come con la signora in giallo, una scia di morti che nemmeno la peste nera...
La Magnifica ha confermato di aver visto la tizia in pigiama che faceva la spesa.
I nostri cervelli pigri si difendono ancora!:)))))
Grazie dei deliziosi omaggi, e immagino che anche la Magnifica chini graziosamente il capo in maestosa accettazione...;)

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, come hai ragione. sante parole.
Quel tipo di pigiama è stato inventato da un sadico, te ne vai in giro per i corridoi e poi senti uno spiffero e ripiombi nella realtà.
Orrendo.;)
Mi ricordo quando mi sono fatta la safena, e lo spettacolo offertomi dall'attempata compagna di stanza....brrrrr (oddio, magari lei pensava la stessa cosa, non ero proprio al top della forma, pensandoci).:(

Visir ha detto...

Concordo, la "mise" ospedaliera con spacco a tergo, non dona all'immagine.
Però, quanto insegna.
L'umiltà per esempio e il camminare composto; il fermare la nostra mente orgogliosa sul pensiero che mentre, ci presentiamo al mondo coperti sul davanti, mostriamo agli altri il nostro sedere nudo.
Ci palesa quanto basta un attimo per perdere quel poco di dignità che abbiamo.
A volte solo ergerci in piedi spalanca una apertura sulle nostre vergogne.

C'è da imparare sempre e molto dalle piccole cose.

Vanessa Valentine ha detto...

Che nella vita può sempre capitare di avere le terga esposte, e farne tesoro...;)