domenica 15 agosto 2010

Libertà!Libertà!Libertà!!

Mentre giro per casa come lo sventrando Braveheart, strepitando a gran voce e godendomi ogni singola frazione di secondo delle testé giunte ferie, metto mano al disordine che ancora una volta spadroneggia indisturbato, alle pile di giornali che durante la notte fornicano indefessi e al mattino sono triplicati, agli asciugamani che attendono malinconici sul comò che una mano pietosa li riponga al sicuro nei cassetti profumati in bagno. Dio, che bella sensazione l'inizio delle vacanze!
Sembra di tornare piccoli, tutto quel tempo a tua disposizione, il lunedì successivo senza nubi, senza problemi, senza angosce e scadenze, almeno per un paio di settimane. Il lavoro nuovo è impegnativo e mentalmente rompiscatole, quindi ben venga un periodo si distacco da tutte le seccature (stavo davvero impazzendo, ero cattiva come una tigre in gabbia, nevrastenica e scocciantissima, una vera peste). Adesso, in teoria, sono uno zuccherino. Del resto, se agli esseri umani lasci fare quel che vogliono sono angeli, si sa.
Non so da che parte cominciare. Ho sempre bisogno di un pomeriggio di decompressione, in cui non faccio niente, in cui ho la totale facoltà del cazzeggio più adamatino che ci sia, e da lì, ripulita, riparto a fare le cose nuove e stimolanti da vacanza. Quest'anno, a parte qualche giorno in montagna, staremo tranquilli. Ad agosto in genere non ci si muove perché è il mese più affollato e mi piace viverlo tranquillo, un po' in campagna, un po' al fresco, se riesco. Si rivedono gli amici e si sistemano le cose in sospeso, si fa quello che piace e che di solito resta lì in un angolo a fare i funghi, negletto (la mia mania da pensionata, per esempio, tenere da parte i ritagli di giornali con le notizie strane, e poi scriverne, con lauto ritardo, quando ormai sono vecchiotte (ma se prima non avevo tempo!).
Quindi, in teoria, dovrei riuscire a scrivere più baggianate, almeno questo è il progetto.
Ieri, mentre mi preparavo un budino al cioccolato coccoloso e tiepidino, ho fatto uno squillo alla Magnifica e abbiamo chiacchierato anche di un nuovo telefilm, "Kingdom" (sul Tre, alle 17 e qualcosa, tutti i giorni). E' la storia di un avvocato di campagna, mi sembra che siano nel Norfolk, zone bellissime, e l'attore è Stephen Fry, strepitoso in "Wilde" di qualche anno fa, famosissimo. Esercita in un villaggetto ameno e pacioso, con le piccole rogne dei piccoli centri, il pub locale si chiama "The Startled Duck"(l'anatra allarmata!, delizioso), la sua segretaria è una bella signora molto tranquilla e un po' repressa in cerca d'amore, lui ha anche una sorellastra sexy e inquieta come una Lady Chatterley che trepida nel capanno e un collaboratore di studio giovane e volonteroso che viene oberato di incarichi non sempre gratificanti ma, dono raro, per essere un giovane avvocato è molto gentile, compassionevole e comunque squaletto, quindi l'avvocatone se lo tiene buono.
Peter Kingdom, il protagonista, ha perso il fratello recentemente, morto suicida in mare, e da qui parte la vicenda, con la ferita fresca del lutto e i tentativi di capire. Ma la vicenda si complica, niente è mai semplice come sembra...
Al solito, è una serie molto carina, ben fatta, rilassante, perfetta per i pomeriggi piovosi che questo agosto ci sta regalando. E io per questo avvocato pacioso e zen lavorerei anche gratis, me ne starei nel mio cottagino con le roselline sopra la porta, e nel pomeriggio farei le parcelle e piegherei i faldoncini quadrati e piatti coi nastrini che usano in Inghilterrra, poi gli porterei il tè e poi uscirei per lo shopping...quella sì che sarebbe vita! (altro che farmi prendere per i fondelli in tribunale, a Treviso, tanto per fare un esempio...).
Kingdom ha anche una cagnetta bianca, Millie, con la quale passeggia in riva al mare, cogitando (caspita! che belle spiagge che hanno, in Inghilterra! sono belle anche quando piove! ma in genere filmano quando c'è la classica spiera di sole).
Di tutto ciò si ciacolava con la Magnifica, mentre fuori il temporale imperversava.
Si può essere felici anche in mezzo alla tempesta.

6 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, il tuo modo di raccontare è irresistibile, e mi hai incuriosito da matti riguardo a questo telefilm...però, come già dissi, le miei energie telefilmari sono alquanto ristrette, e ne sto usando già parecchie per Barnaby
:-) Quindi non so se mi capiterà di vedere anche questo, ma non si sa mai :-)

Evviva la libertà dei pigri :-) Mi fa piacere sentirti raccontare delle tue delizie feriaiole :-) io sto facendo le ferie un po' a pois :-) tre settimane sparpagliate nel mese, non attaccate, così mi sembra che durino di più :-)

Ti auguro allora momenti di intensa pigritudo, grandi piacevolezze narrative e luculliane soddisfazioni eno-gastronomiche :-)
Nell'attesa di tuoi altri deliziosi scritti, ti segnalo una parolina di "spotty", che mi dice dianests: che sia una nuova setta di pigri, ma così pigri che non si muovono quasi mai dai loro nidi?
:-)

Saluti e riverenze, oh nostra dama salottiera e settecentesca della letteratura pigra :-)

Gillipixel ha detto...

Ah, Vale...dimenticavo di rispondere al tuo precedente quesito sui cottage inglesi intravisti in Barnaby :-)
Concordo con te, sono veramente notevoli...del modo inglese di intendere l'abitare ho sempre ammirato molto il loro senso di "fusione" con la natura...quella case non sembrano mai "oggetti aggiunti" al paesaggio, ma danno l'impressione di fare parte esse stesse di tutto il contesto verde, sono come il muschio o l'erica della brughiera...

Nel salutarti, devo "per forza" segnalare la parolina odierna di "spotty": scurecks, un lontano cugino di Shrek che ancora stenta a ritrovare la sua naturale regolarità :-D

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, io le puntate di Kingdom me le registro così me le sparo tutte insieme una dopo l'altra! insieme a Barnaby, magari, in piena overdose british.
Devo dire però che non sto oziando come dovrei (o vorrei, in verità), ho un sacco di cose da sistemare per l'autunno e il tempo è poco...comunque cercherò di rendere giustizia ai tuoi auguri e di crearmi un po' di sana pigrizia, as arte...:)))))
A proposito di dianests (splendida parola e splendida - tua - definizione:))) ) ho i dianetici in carne ed ossa vicini di ufficio...penso che un post prima o poi se lo meritino, non credi?:)))))
scurecks anche è peculiare, piuttosto buffo, direi!:))))))
e dei cottages coperti di edera, paglia e rose, quasi parte del giardino che li circonda osso solo dire che mi hanno sempre incantato, e che ogni volta che ne vedo uno in Barnaby o altrove mi viene una gran voglia di fare le valigie e partire...eh, sì, sono proprio così belli che ti viene il magone...
e a me spotty dice ochedi, che sia toscano d'origine???:))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ad arte, volevo dire...ragazzi, non so nemmeno più scrivere con la tastiera, aiut...:)))))))

Visir ha detto...

Prendersi una pausa da se stessi è la vera vacanza.

Lo sosteneva anche prima di me, Seneca: "Non aliubi sis oportet sed alius"; Quindi un fondo di verità mi pare certo.
Avvocato pure lui (Seneca) come il tuo leggiadro protagonista velato però dal lutto del proprio germano.

Fra bucolici paesaggi, atmosfere rilassate e "nuance" di eleganza inglese si srotola come un rotolo di seta il racconto di questo telefilm.
Pare così (forse) che le tristezze della vita non ci tocchino.

Come mio solito per libera associazione mi sovviene una poesia giapponese scritta per spiegare cosa è Ukiyoe, cioè il Mondo Fluttuante, una corrente artistica nipponica che ebbe il suo momento tra lo XVI e lo XIX secolo.
Questo movimento proponeva una vita apparentemente bohémien, ma alla maniera orientale.
Fu un evento reazionario per il conformismo della società giapponese.

Riporto, qui di seguito, a memoria il poema di Asai Ryōi.

"Prestare piena attenzione ai piaceri della luna, della neve, dei fiori di ciliegio e delle foglie di acero.
Cantare canzoni, bere vino e provare piacere soltanto nel fluttuare, fluttuare senza curarsi minimamente della povertà che grida in faccia…

Fluttuare lungo la corrente del fiume come un secco guscio di zucca…questo è Ukyoè”

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, al solito le tue perle sul Giappone sono splendide ed illuminanti!:)
Il periodo fluttuante suona molto decadente e fascinoso e alzi la mano chi nella vita non ha mai pensato che la fuga dalla pazza folla non fosse la soluzione a tutti i problemi...:))))))
fluttuare come un guscio secco sul fiume della vita, senza meta, senza fine...che bello...