sabato 29 gennaio 2011

Luoghi comuni e luoghi lontani

L'articolo era troppo ghiotto e me lo sono tenuto da parte (perso ovviamente come spesso succede tra le pieghe del divano, tra la catasta di libri in lettura, copie di Film TV vecchie di settimane e sciarpe, guanti...il solito bordello).
Già in passato avevo parlato della MIA personale incapacità nella comprensione del fuorigioco (codesto sconosciuto), parzialmente mitigata dalla visione delle partite dei Mondiali della passata estate. Dopo che ne hai viste una decina, le cose ti entrano in testa anche se non vuoi.
Poi, anche grazie alla gentilezza dei maschi presenti (includendo il sempre gentilissimo e garbato Gillipixel, il quale si è impegnato pure lui in un commento per spiegare il tutto...;) ) il concetto mi era divenuto chiaro (è tutto nella mia testolina, tranquilli, non chiedetemi di metterlo giù con parole ma visto che spesso sbagliano pure tifosi, arbitri e guardalinee spero mi si vorrà concedere il beneficio del dubbio).
Comunque, visto che in genere ho uno sguardo neutrale (leggasi: menefreghista) riguardo alla partita, mi fido e vado avanti.
Ordunque, ai maschi magari cambierà poco la vita, o la prospettiva su calcio e femmine: chi le ritiene un interessante complicazione continuerà a farlo, del resto le donne pensano la stessa cosa degli uomini. Il calcio, ovviamente, resterà la stella polare dell'esistenza.
Gli inglesi prendono seriamente le cose: aspetto ammirevole, indubbio.
Prendono sul serio anche le persone, e i loro atteggiamenti. Perciò i due cronisti Richard Keys e Andy Gray (recidivi, peraltro) che hanno commentato a microfoni inconsapevolmente aperti la decisione della guardalinee Sian Massey di assegnare il gol al Liverpool - e per i due signori c'era un fuorigioco grande come un tir che la signora, essendo donna e perciò geneticamente incapace di capirlo non aveva segnalato - dicendole di tutto e stupendosi della di lei presenza e autorità (bisogna spiegarle cos'è il fuorigioco), tirando in ballo poi anche le coscette scoperte della signora - ahinoi! il corpo femminile, questo oggetto sempre bramato e vieppiù deriso! - e il grado di eccitabilità della situazione, facendola davvero fuori dal pitale canzonando l'allenatore del Liverpool, a loro dire stuzzicato dalla femmina discinta.
Speriamo che il can can non sia nato solo perché si è offeso l'allenatore (pensiero peloso).
La guardalinee ci aveva visto benone e il fuorigioco non c'era, alla fine.
Comunque hanno chiesto scusa. Sono stati rimossi. L'ultima che avevo sentito qualche giorno fa diceva che Andy Gray era stato licenziato. Urca.
Tanto per dire.
Il calcio femminile in Inghilterra va bene, e quindi vuol dire che ci sono anche un sacco di donne che lo guardano. Gli arbitri, poi, scarseggiano, e allora si incentiva anche la partecipazione femminile (le donne in genere, sapendo di essere sotto pressione, cercano sempre di essere meno cialtrone possibile, sono attente e prudenti, tutto da guadagnarci).
Il sessismo è un continente densamente popolato (vale per entrambe le direzioni chiaro. Se una dice che gli uomini sono tutti egoisti e violenti, bugiardi e traditori, mette tutto nel mucchio e siamo sempre al punto di partenza). Il guaio è che spesso si fa finta di niente, perché è sempre stato così. In realtà gli atteggiamenti, anche se impercettibilmente, cambiano.
Cambiano per convenienza, cambiano per bontà (più raro, ma possibile), cambiano perché è impossibile non cambiare, evolvendo.
Certe cronache recenti, si sa, sarebbero inconcepibili in altri posti, è vero.
Non perché l'umanità sia migliore in un posto piuttosto che in altro.
Forse solo perché il livello di guardia ha una spia di colore più acceso, e tutti lo vedono lampeggiare.
Chi denigra è sempre il più debole, chi disprezza ha già perso, perché dimostra di avere paura di ciò che ritiene inferiore. Proprio perché sa che inferiore non è lo affatto né lo è mai stato.
Ma dai, ci sono arrivata pure io!

6 commenti:

Visir ha detto...

I figli di Albione hanno tanti difetti, ma i loro interessi li sanno fare bene.

Un popolo certamente fiero e duro che non si è mai piegato, preferendo magari piegare e qualche volta schiacciare gli altri popoli.
Certamente con un suo stile, anche nel gestire la cosa pubbilica.
Esempi recenti, come la partecipazione di un principe alla guerra delle Folkland (o Malvines) come elicotterista, sono inconcepibili per l'italica attualità.
I nostri deputati per il 90% non hanno fatto il militare (tutti esonerati per i motivi più originali) e i loro figli non partecipano mai in quelle "missioni di pace" promosse dal nostro Parlamento, dove curiosomente muoiono tanti soldati.

Per tornare agli anglosassoni il 15 giugno 1215 promulgarono un atto rivoluzionario: la Magna Carta(Magna Charta Libertatum).
Questo documento è considerato come uno dei passi fondamentali per l'affermazione dei diritti dei cittadini e che per primo scalzava la posizione di intoccabilità del Re.
Un principio che in Italia pare fatichi ancora ad affermarsi.

Storie certo diverse dalla nostra...Che alla magna carta perferiamo il magna-magna.

Salazar ha detto...

Pur possedendo una conformazione fisica e mentale abbastanza discordante da quella in dotazione al genere femminile; per l’archetipo degli ormoni, per curvature fisiche concave e pelosità convesse (e parecchio più scadente, la conformazione, fra l’altro), ho impiegato almeno una dozzina d’anni per capire cos’è il fuorigioco.
Questo a cominciare da quando– curiosamente - ho scoperto che c’era della gente bizzarra in mezzo ai prati che passava il tempo dando dei calci ad una palla.
Troppo noioso per perderci tempo, meglio leggere libri di fantascienza.

Gillipixel ha detto...

Cara Vale, ringraziandoti per avermi citato fra i tuoi "precettori di fuorigioco" :-) vorrei chiosare il tuo bell'articolo aggiungendo una piccola considerazione: una delle cose più difficili per il genere umano è riuscire a capire che la vera ricchezza spirituale risiede nelle differenze che intercorrono fra gli individui...uomini e donne sono diversi, e per taluni aspetti anche molto diversi, ma è da qui che deve partire il nostro interesse, la nostra curiosità, il nostro stupore...lo stesso discorso è valido fra bianchi, gialli, neri, indiani, popoli del sud, del nord, e così via...

E' il diverso da noi che ci calamita verso il cambiamento, e quindi verso un'evoluzione come persone, verso un progresso...è dall'incontro di sensibilità ed idee diverse, che nascono nuove prospettive...

E' umanamente comprensibile che si tenda a rifugiarsi nel noto, nel terreno battuto e familiare, ma almeno bisogna sforzarsi di tendere sempre ad un'apertura...

Riguardo al calcio, poi, come ho già scritto in altre lontane occasioni, è uno sport che ho amato tantissimo da ragazzino, quando correre in un campo nel verde mi dava sensazioni di libertà stupende...ora, vedendo invece come è ridotto questo sport, con anche le partite alle 12 e 30 (solo per dire l'ultima perla...), mi unisco alla considerazione di Salazar: il calcio è di una noia abissale ed è di gran lunga meglio un buon libro :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, gli amici inglesi sono i primi a dire di aver qualche scheletro nell'armadio...del resto, nessun popolo è mai perfetto al 100%.
Comunque l'esempio portato da me è sintomatico della loro serietà, bisogna dirlo. Chi fa o dice una boiata, la paga.
Per tanti aspetti, il nostro, di popolo, deve ancora mangiare tanta pappa.
Nel senso di metter su un po' di comprendonio, chiaro.
Per la magneria, certe volte, siamo imbattibili, purtroppo.

Vanessa Valentine ha detto...

Che consolazione, Salazar! un maschio che lo dice, e con coraggio!
Del resto, anche leggere di fantascienza è molto da maschio, quindi direi che è tutto bilanciato.:)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, tenere vive le passioni che ci hanno animato da piccoli e amarle ancora è un dono benedetto (anche se il tempo che passa ci arrugginisce, e diventiamo più rusteghi e legnosi). Bisogna tenerselo stretto.
Penso che se tutti seguissero il tuo esempio, amare le differenze tra le persone e anzi ricavarne materiale per nuove prospettive, e migliori, di vita il mondo sarebbe un posto migliore su cui mettere i piedini per camminare tutti insieme...continuiamo a farlo noi, almeno, un buon esempio è sempre l'azione migliore che può offrire ogni singolo pezzettino della complessa e caotica umanità.:)))))))