sabato 1 gennaio 2011

Sonnacchiosa

E come ti vuoi sentire, la mattina del 1?
Siamo andati a letto con la campana del campanile di Poultryville che batteva le sette, nel delizioso silenzio della campagna addormentata, con i galletti poultryvilliani he già cantavano a manetta...scivolare sotto la trapunta viola e setosa, con addosso perfino il pigiamino (non mi ricordo di averlo infilato, mito di un cervello, mi fa fare le cose anche già mentre ronfo) è stata un'esperienza paradisiaca.
Mi sono svegliata al mezzodì, ma sono rimasta a crogiolarmi un'altra oretta, sperando che i miei non fossero in pensiero perché non chiamavo..in realtà si stavano godendo svariati concerti di Capodanno in tv ed io ero l'ultimo dei loro pensieri.
Per casa, delizioso profumo di caffè fatto con la nuova macchinetta per l'espresso (è fantastica! da quando ce l'abbiamo ci facciamo 5 caffè al giorno a cranio).
E insomma ieri sera siamo andati a fare Capodanno a Castelfranco, in un locale del classico amico dell'amico. Dopo lo scambio di auguri e convenevoli mezzanottini abbiamo provato a ballare, ma sono sorti problemi con un amplificatore che ha deciso di tirare le cuoia proprio in quel momento. Ci sono state quindi alcune defezioni dovute allo scoramento temporaneo.
Per fortuna accanto al locale c'era una di quelle disco-balere regno del liscio, con la clientela media formata da signori col gilè di lamè e il riporto e le sciure in visone e capelli giallini e cotonati. Siamo stati buttati dentro dal padrone che ci ha colti in contropiede durante il nostro titubante traccheggiamento, e dentro non era poi così orrenda: la sala sopra faceva un specie di techno soft, sotto c'era quella anni '80 che va sempre alla grandissima e al culmine delle scale il salone per la vera piece de resistance, il liscio di classe, veramente, con le coppie volteggianti, i volant e i falpalà, le signore con la testina voltata e la manuzza sulla spalla del partner che le trasportava in un cupio dissolvi tersicoreo. Bellissimo.
Stelio andava ogni tanto di sopra per gustarsi un boccone di paradiso, totalmente rapito.
Io, nel frattempo rimasta di sotto, ballavo sulla musica di Grease, celebravo i Kool and The Gang, facevo il trenino con "Azzurro" assorbita dal gruppone che era entrato al solito nel parossismo etilico e aveva cominciato a dare la piega vincente alla serata. Mi ricordo vagamente di aver saltato come uno zulu durante un rito di guerra, atterrando ogni volta miracolosamente sui tacchi degli stivaletti scamosciati alla caviglia (caviglie: 2, e incredibilmente illese, comunque), oltre ad aver fatto dei tiri di cui mi vergogno sentitamente, Vostro Onore, e mi appello alla clemenza della corte. Ogni tanto mi buttavo sul divanetto quando sentivo un intoppo al miocardio.
Ci siamo divertiti un casino.
Le donne erano tutte belle e in tiro e i maschi giravano in tondo come squali col tovagliolo annodato al collo. A Capodanno, gente, la fame è fame.
Marco, che a occhio e croce pesa come me e sembra un'acciughina, ad un certo punto mi ha presa su, mi ha capovolto a testa in giù come un pacco Ikea ed ha iniziato a roteare, offrendo agli astanti la spaventosa visione delle mie retrovie improvvisamente messe in luce. Ma come fa.
Usciti nei radiosi -3 della notte più lunga dell'anno, e ormai nel mood mattiniero, dopo qualche peripezia legata al fatto che perdersi con cinque/sei macchine è facilissimo, siamo finiti nella splendida piazza di Castelfranco, sotto quelle mura così incredibili, illuminate e suggestive da impazzire...in un caffè di quelli storici, affollatissimo, abbiamo chiuso con un giro di frittole allo zabaione e krapfen giganti, cioccolate cappuccini. Ci voleva.
E poi abbiamo salutato tutti, auguri amici, baci, abbracci, e ci vediamo presto, tutti un po' oscillanti e sbadigliosi. E tutti a vagheggiare le trapunte calde, e un nuovo mattino in cui svegliarsi pesti, con la schiena dura come il cemento, un ginocchio incriccato e un mal di testa come un punteruolo in mezzo alla fronte.
Questi sì che sono mattini, e risvegli, e Capodanni!
I just can't get enough!
Yaaaaaawnnnnn, vado a farmi un altro caffettino.

6 commenti:

Arianna ha detto...

Augurissimi di buon anno alla ma blogger preferita! Ma che macchina per l'espresso hai? E soprattutto...chi è Stelio?:)))

Vanessa Valentine ha detto...

Ciao, cara! augurissimi anche a te! che hai combinato di bello?:)))))))))dimmi, dimmi.....
La macchina per l'espresso non è quella di George (lui purtroppo non era compreso in omaggio con la prima turnata di capsule in regalo...:(((( ), ma è molto carina, della Krups, e va con le cialde della Nescafè (comode, le trovo all'Aliper). Diciamo che ci siamo fatti sedurre dal design (è circolare, rossa, molto bella).
Di Stelio possiamo solo dire che è Colui-Che-Non-Può-Essere-Nominato, più o meno come in Harry Potter...;)))))

Gillipixel ha detto...

Yawwwnnn a te, cara Vale :-) Già solamente a sentire raccontare tutte le tue peripezie divertimenterecce capodannesche, si capisce che te la sei spassata un mondo :-) Che bello :-)
E' sempre bello il tuo sguardo così positivo sul mondo, il tuo modo gentile di accarezzare le cose che ti accadono con uno sguardo che si sa sempre esntusiamare, e un po' incacchiare quando ci vuole, ci mancherebbe :-) ...ma non era questo il caso... :-)

Ancora buon anno, cara regina nostra di pigronesia: indicaci sempre la retta via del misurato ed opportuno dolce far nulla, a noi tutti tuoi fedeli sudditi di tuo giustamente sonnacchioso regno d'Accidia e deboscio :-)

Spotty mi dice "ouncicen"...sembra quasi una antica misura dialettale per indicare una quantità molto vicina al nulla :-) in un qualche antico rimasuglio dialettale del nord, veneto, lombardo o emiliano...

Quanto pane è rimasto?
Eh...praticamente niente, solo ouncicen :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Ouncicen suona infatti come un ciccin...grande, Gilli!:)))))))
Partito bene, l'anno? Auguri ancora rinnovati per la pigroziosità più totale (ho una fiacca e una debolezza tenere tenere, addosso, mi sento tutta smollacchiotta...saranno tutti quei dolci...:)))) )

Gillipixel ha detto...

Sì, Grazie Vale, il mio anno è partito normale :-)
Lo dico sempre che sei una coniatrice insuperabile di vocaboli "morbidi": smollacchiotta :-) eheheheheheh...è stupendo :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, smollacchiotta è l'aggettivo che usa il mio vecchio per definirmi...eheheh...:))))))