venerdì 25 marzo 2011

Occhio, questo si cucina anche la cognata

Una mezz'oretta fa mi è arrivato un messaggio dalla Magnifica, che recitava più o meno così:"oggi Gordon Ramsay ha portato suo figlio a caccia e poi gli ha fatto svuotare il suo primo coniglietto...quell'uomo dovrebbe essere narcotizzato, neutralizzato, infilato in un dessert domenicale...", più o meno questo era il senso della frase.
E diciamo che la Magnifica si è tenuta.
L'avrete visto anche voi, 'sto scozzese biondo e scarruffato, chef di fama mondiale.
E' partito facendo il calciatore dopodiché si è macinato un ginocchio o giù di lì e quindi addio stagione e si è detto, immagino, sai che c'è? io me ne vado a Parigi e mi dò ai fornelli.
Sacrosanto.
Salta fuori che è pure bravo, ma soprattutto è un grande imprenditore e organizzatore, tutti i ristoranti che prende in mano diventano delle miniere d'oro. Bisogna riconoscerglielo, è uno che si fa ascoltare. E' anche uno che si dà da fare.
E' il protagonista di qualche trasmissione, di cucina, prevalentemente.
Per un po' mi sono appassionata a "Cucine da Incubo", lui arrivava in un ristorantino che stava affondando, tipo nel Midwest, a casa del diavolo, e in un amen rabaltava la situazione. Se c'era uno chef lavativo che cucinava la zuppa in scatola e la spacciava per roba soprffina lui gli faceva un mazzo così, e lo faceva cacciare.
Proponeva i menù giusti, verdura fresca, olio d'oliva, e la gente arrivava - gli americani mangiano veramente male ma se gli proponi cibi buoni, voilà!, si abituano in fretta.
C'erano momenti di tensione e una processione di cibi disgustosi, oltreché certe dispense che potevano disgustare le blatte. Lui faceva pulire tutto, puliva anche lui, a dire il vero, tirava quattro porchi per far capire che l'aria era cambiata e tutti filavano veloci come trenini. Inutile dire che il ristorante non chiudeva, anzi, cominciavano ad arrivare anche i profitti.
Oppure quell'altra trasmissione, con una specie di darwiniana selezione per un posto di chef, "Hell's Kitchen". Arriva gente che pensa di saper cucinare e lui la demolisce, gli fa preparare tonnellate di salmone in crosta e se qualcuno toppa, come terribilmente può succedere, lui piglia il tizio o la tizia e li fa nuovi di pacca. Ti liscia il pelo che ti fa passare la voglia non solo di cucinare ma anche di vivere. Un tizio così al governo e il Pil schizza su che è un piacere.
Diciamo che ha un carattere ruspioso. Del resto ha una faccia stazzonata da cacciatore di balene, una di quelle facce che puoi incontrare in qualche locale malfamato di Glasgow, per tua sfortuna. Magari poi si diventa pure amici ma è facile che ci scappi il cazzotto in pieno naso, bisogna metterlo in conto.
Immagino che la Magnifica alludesse al "F-Word", la trasmissione in cui Ramsay condivide con noi la sua weltanschauung. Da cuoco e da carnivoro è dura aspettarsi una certa dose di dolcezza, lo immagino. Io non ho visto la puntata citata ma ho visto quella con gli agnelli, e non era uno spasso - sembrava impressionato anche lui, a dire il vero, ammetteva che non gli piaceva affatto quella parte. Fino a quel momento mi era stato abbastanza simpatico, anche se non è il tipo d'uomo col quale mi fidanzerei, chiaro. Anzi, i tipi instabili caratterialmente tendono ad innervosirmi, per quanto fascinosi siano.
Ammesso che mi volesse, ovvio.
Comunque da Ramsay e le sue trasmissioni ho preso le distanze definitivamente quando è riuscito a stomacarmi cucinandosi un piatto di vermetti trasparenti - le cieche, o una cosa simile - buttandole vive nell'olio bollente, e poi pappandosele di gusto, su un letto di insalatina. E' un tizio a cui piace il cibo fresco e vivo, e fa di tutto per procurarselo. Molto retrò e neandertaliano, ne converrete.
Lo so, mi si dirà, che cacchio parli che ti mangi la carne come tutti e io vi dirò, avete ragione, perché negarlo?
Però non lo so, trovo barbaro cacciare e sventrare gli animali a beneficio di una trasmissione - o forse era l'abilità di tutti, un tempo, e ora siamo solo troppo teneri per farlo, o cerchiamo di essere crudeli in maniera alternativa, visto che buoni del tutto non potremo mai essere...
Mio nonno Dario mi avrebbe riso in faccia, probabilmente.
In tempi di guerra e di magra erano meno delicati.
Facile fare le anime belle andando al supermercato.
Insomma, non lo so, i coniglietti no, non li mangio. Da piccola in campagna ci giocavo e li sbaciucchiavo e ogni volta che non li vedevo più ci stavo da cani.
Magnifica, che dici? per rappresaglia possiamo sempre ideare un "Delicatessen" dessert per Mr. Ramsay...modello stasera ho un amico per cena.:)
Peccato, però, l'omino non era poi così malvagio, con tutte quelle pieghe da sharpei sulla faccia e il capello sparato...
Speriamo che gli scozzesi non siano tutti così, potremmo trovarne un paio di belli e vegetariani, no?;)

6 commenti:

Jenny ha detto...

Ho il sospetto,VaneVale, che il biondino il ginocchio se lo sia spappolato in qualche tentativo maldestro di farsi un hamburger in casa....
C'è di meglio...te lo vedi nella cucina della tua mama e zia....Nonresisterebbe! Alla faccia del suo caratterino!
Let's go Scotland instead!
Magnifica Jenny

Gillipixel ha detto...

Per fortuna, Vale, non ho mai visto le trasmissioni di questo "ciocca-pugnatte" (trad.: "sbatti-pentole"...:-)
Avrà anche tutti i pregi che hai elencato, ma mi è bastato vedere un breve spot di una sua trasmissione, per tirarci immantinente una riga sopra... :-)

Anche se fosse l'ultimo cuoco al mondo, mangerei pane e acqua per sempre :-)
Sono convinto che il cucinare sia atto molto affine ad una pratica amorosa...e non mi sembra il caso del tizio in questione :-)

Riguardo al mangiare carne, anche a me vengono spesso non poche remore in proposito...però credo che il punto fondamentale non stia tanto nel momento dell'uccisione delle bestiole...certo, anche quello non è una passeggiata, ma mi pare che sia più importante la questione di come spesso vengono costrette a vivere vite indegne, vedi polli in batteria e cose del genere...

Su questo si dovrebbe fare molto di più...che poi lo si è visto più volte: quando tratti la natura come merce quantitativa, ti si ritorce contro, vedi mucca pazza, aviaria, e così via...

Boh...niente...l'unica cosa è certa: io le trasmissioni del ciocca-pugnatte non le guardo nemmeno se mi pagano :-D

Visir ha detto...

Ho colto qualche fotogramma della trasmissione che nomini. Mi è parsa poco interessante.

In cucina ho le mie idee, mi piace il gusto semplice dei piatti poco elaborati.
Inoltre, le sfuriate di questo chef-conduttore, vere o da copione, mi ricordano un Padre-Padrone con un irrisolto complesso Edipico.

Non bisogna mai fare l'errore di confondere una "persona di carattere" con una di "brutto carattere".

Il successo commerciale di qualunque attività si basa sulla cooperazione, comunicazione e interattività dei diversi settori che la compongono. Non bisogna scordare però, gli incentivi e gli incoraggiamenti positivi.
A volte addirittura la teoria meritocratica è messa in discussione dai moderni sistemi di management, preferendo promozioni "random" che favoriscano le potenzialità nascoste in ogni lavoratore.
One minute manager- un libro di grande successo già venti anni fa sosteneva la necessità da parte di un manager di cercare e di valorizzare i comportamenti positivi dei collaboratori piuttosto che mettere l’accento solo su quelli negativi. Con una proporzione conseguente di 10 elementi positivi a 1 negativo.

Perfino nell'arte della Guerra ovvero in una struttura militare devono prosperare le diverse parti con una cooperazione e comunicazione a doppio senso fra il comandante e i soldati.

Altrimenti un esercito non potrà mai essere veramente efficace nel suo intento, cioè creare degli assassini professionisti coesi in uno spirito unito.

Il segreto di un uomo che aspira a divenire un leader è nella sua abilità di instillare non solo l'ammirazione, il rispetto, l'integrità e il coraggio, ma l'amore in tutti i suoi seguaci.

Un guerriero che non ama il proprio generale non potrà morire per lui. E in battaglia non si rischia la vita per una bandiera, ma per il proprio comandante che incarna quel ideale.

Con i dovuti riferimenti questo vale anche nell'organizzazione di una struttura commerciale.

Quindi sostengo che questo "signore" non può, a lungo termine, essere un imprenditore di successo.
Tutt’al più potrà ottenere l'effetto "Wow" che tanto amano gli americani e che, detto inter nos, non capiscono un ciccio della vita, ma hanno la grande presunzione di dire agli altri come si vive.

Tipo me, tanto per fare un esempio :)

Vanessa Valentine ha detto...

...chissà davvero che non si riesca ad andare in Scozia, Magnifica...sarebbe fantastico...

Vanessa Valentine ha detto...

Sì, Gilli, cucinare è davvero un atto d'amore, generoso, mettendo gli altri prima di sé stessi.
Terrorizzare gli aspiranti cuochi mi sembra controproducente, butti fuori ormoni dello stress e magari il cibo ti diventa rancido...è come se a veder trattare male la gente ti venisse il magone, un malessere diffuso e sgradevolissimo.
La questione dell'allevamento e della macellazione è poi difficile e spinosa: il massimo che l'umanità è riuscita a fare è stato trovare sistemi veloci per non far soffrire troppo gli animali (vedi mio nonno che macellava e faceva i salami in casa, ma appunto era un uomo d'altri tempi, riusciva a sgozzare un animale senza troppi patemi, probabilmente perché andavano ancora alla Bibbia style, tipo "l'uomo regnerà su tutte le creature", mi è sempre sembrato molto comodo per gli umani ma nessuno ha mai chieto il parere delle bestie, nemmeno il Padreterno...
Almeno i miei nonni lasciavano le galline libere, le uova erano più buone e gli animali più felici, nella loro limitata nel tempo vita da animale da cortile.
Sapevano sempre, comunque, quando era arrivata la loro ora.
La mucca pazza è stato il chiaro segnale che questo pianeta è in mano alla razza sbagliata. E chissà quanti altri orrori ci saranno.
Il punto è che è sempre maledettamente difficile fare le scelte, sempre. E che le paghi tutte, sempre.:)
Noi siamo generazioni privilegiate, con tanto cibo pronto a disposizione, preso senza far violenza - diretta - a nessuno...forse è per contrappasso che abbiamo un sacco di problemi alimentari, chi può saperlo.

Vanessa Valentine ha detto...

Ci sono varie scuole di pensiero, Visir. I piatti semplici sono ottimi, proprio come quelli complicati. Io personalmente scelgo ogni volta il gusto, magari vado per tentativi, ma è sempre un'avventura per me, l'atto di cucinare.
E il cibo mi piace, lo adoro e mi fa stare bene.
Nella mia cucina voglio calma e tempi rilassati, odio cucinare sotto pressione. Per fortuna non ho un ristorante e 40 persone col tovagliolo attorno al collo che sbraitano. Ognuno fa le sue scelte.
Penso anch'io che un vero leader debba fare un lavoro di squadra, e anche in quel caso non è l'atto del comando in sé a contare, cosa che vale solo per gli insicuri e in guerra, possibilmente scomparendo come individuo e spronando gli altri a dare il meglio di sé. Il vero leader pensa sempre che gli altri vengono prima di lui, l'ho sempre pensato e lo penserò sempre. E' il tizio che salva tutti e alla fine fa saltare il ponte, restandoci secco.
Modello piuttosto realizzabile, sicuramente in Italia...
E' vero, gli americani hanno magari un po' questo complesso di superiorità, però quando parlano con te visavì svaccano totalmente la difesa e ti dicono che vivi meglio, e che ti invidiano.:)
Comunque Ramsay è uno scozzesone notevole, dai, spezzo una lancia almeno in questo.
Non so, tutta la gente ruspia mi fa sempre tenerezza, sono così fragili...