giovedì 15 settembre 2011

Sirene e muffin



Ragazzi, che bella giornata ci siamo sparate io e la Magnifica, ieri!
Al mare, a Jesolo, lungo strade deserte e con parcheggi pneumaticamente vuoti, mentre tutto il mondo lavorava, il nostro pensiero era la spiaggia e pucciare i piedini nelle onde.
Mi sono svegliata all'alba e ho affrontato il traffico verso la città, in bus (la situazione mi sembra strapeggiorata...), poi un altro bus fino a Mira e lei era là ad aspettarmi con la BatTwingo, che forza.
Aveva portato pure i rinforzi mangerecci, quattro muffin grossi come i pugni di un peso massimo presi al panificio e boni, ma boni...quello con la crema di arancia è una cosa paradisiaca, bisogna che scovi la ricetta su internet, la provi e poi ve ne faccia partecipi. Mamma, che boni.
Jesolo in settembre è il mio sogno di posto di mare: quattro gatti, signore che passeggiano sul bagnasciuga, guardano pensose l'orizzonte, ragazze e ragazzi che si portano l'ombrellone fin sulla spiaggia libera, si schiaffano sull'asciugamano e tirano fuori un libro, gente che amoreggia seduta lungo la diga, il sole è ancora piuttosto scotterino sulla pelle, malgrado la protezione 30 tutte due avevamo decorative zonette rosseggianti sul decoltè...siamo state sedute sulla sabbia a chiacchierare di tutto, a guardare il cielo bianco e una nave in fondo in fondo che sembrava un giocattolino, scherzando con tutti i ragazzi che ogni cinque minuti si avvicinavano per venderci qualcosa. Non pensavamo di avere 'sta aria così benestante, si vede che l'apparenza inganna.
Quando ci siamo rotte della sabbia calda sotto il sedere abbiamo camminato con le onde alle caviglie, qualcuna, assassina e traditrice, mi ha inzuppato la gonna fin sotto le parti tenerine, mi toccava fare il saltello e hop, per evitarle.
Che bella sensazione il fresco del verde marino, lo splash splash della mia camminata con l'acqua che mi trattiene, i piedi affondano e i muscoli lavorano per tenermi in piedi, le conchigline che mi grattano la pelle, le onde nella sabbia sott'acqua, regolari e misteriose.
Viste un botto di meduse, una era già ormai una gelatina andata, un'altra era una meraviglia opalescente e blu elettrico, a cupoletta, un'altra piatta come un disco volante...un signore me le indicava tutto entusiasta. C'erano anche un sacco di granchietti, vivi?, morti??, giravano in mezzo alle onde come se fossero intrappolati.
Inutile dire che non ce ne saremmo mai andate.
Via Baffile credo sia una delle vie più lunghe del pianeta, specie se te la fai con 39° e carica di pesi.
La giornata era afosa ma per fortuna non insopportabile.
Abbiamo doverosamente rimirato le vetrine, quasi tutte, abbiamo fatto un pit stop mangereccio e io ho potuto aggiungere un nuovo primato alla mia carriera gastronomica, delibando la piadina più tremenda della mia intera esistenza.
Verdure smollacciose, insipide, formaggio inesistente, se mi pappavo un pezzo di polistirolo era meglio. A Jesolo di solito si mangia bene, non capisco...per fare una piadina cattiva bisogna impegnarsi, secondo me, è più facile farla buona, pure se ci mettiamo noi profani a casa nostra con quattro robe del frigo. Mah.
Visto che si faceva l'ora di tornare, abbiamo dato il giro di vite alla profumeria Kiko, che la Magnifica non conosceva. Rovina e povertà incombono...;)
Ho capito che era finita quando ha preso su un cestino...
Non vedo l'ora di farmi le unghie verde smeraldo.
E verde acqua.
Visto che avevamo ancora un'oretta di vantaggio, ci siamo fermate alla casa del detersivo più grande mai vista, restandoci dentro, attonite, per un tempo infinito e pieno di beatitudine.
Che bello, con lei posso dar sfogo alla mia nevrosi circa saponi, shampoo, detersivi, profumini, profumetti, creme...la posso immattonire per ore parlandole di maschere per capelli e so che non mi sparerà ma anzi mi capirà. Incredibile.
Magnifica, il mondo è fortunato ad averti. E io anche.
Decidiamo che ci piacerebbe tornare e vedere il mare in novembre, i cieli pensosi sulla sabbia scura, i gabbiani nervosi, il mare imbronciato.
In un momento di follia, potremmo pure ripucciare i piedi nelle acque comprensive, quando si portano via tutti i pensieri, massaggiandoci la vita.
Deciso.

7 commenti:

Jenny ha detto...

Commovente ed emozionante le tue dichiarazioni e memoirs.Peccato che all'orizzonte ci fosse solo quel naviglio e non altri interessanti esemplari umani.Sarà per un'altra volta. Forse sono ancora tutti intontiti dalla stagione che sta finendo..(e dai calori più o meno sbolliti)...e un anno se ne va...stanno diventando grandi...lo sai che non mi va! eh eh!Mi sa che non riceverai molti commenti a questo post.

Visir ha detto...
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Visir ha detto...

Dimostri, se mai ce ne fosse il bisogno, che il modo migliore di trascorrere il tempo è perderlo.

Gli attimi perfetti nella vita sono rari; Essi accadono...a prescindere, direbbe Totò.

Ci entra nell’anima quel silenzio interiore che ci fa udire l’armonia della vita. Un regalo inaspettato dell’esistenza che non meritiamo forse, ma che possiamo mettere a frutto.
Ci rendiamo conto così che non abbiamo bisogno di quasi nulla, a parte noi stessi.
Restano indelebili i ricordi di questi momenti particolari che ci donano se non proprio la felicità almeno una profonda armonia che spesso è ancora meglio.

Mia madre durante la seconda guerra mondiale non era che una bambina. In quello sfacelo che era l'Italia viveva alla giornata sotto i bombardamenti orfana di padre con le sue due sorelline. Le retate tedesche seminavano il terrore anche nei civili per non parlare dello stato di incertezza e di disagio che solo frangenti estremi come quelli di un conflitto riuscivano a rendere tanto palpabili.

Quando arrivarono gli americani e le truppe inglesi al seguito, lei era sfollata in campagna.
Un giorno, mentre stava giocando da sola incontrò per caso un soldato inglese. Era un indiano.
Un Sigh, con il turbante la barba nera e l'uniforme marrone. Non aveva mai veduto nulla di simile.
Un'immagine stranissima almeno agli occhi di una bimba che non conosceva niente del mondo. Questo uomo alto e imponente, tanto diverso dalle persone che vivevano in paese, si chinò su di lei ed estrasse dallo zaino una mela per fargliene dono. Gi fece un inaspettato regalo senza dire una sola parola.
Era un bellissimo frutto, mi disse mi madre, rosso e lucente.
Questo soldato tagliò la mela in due, poi ne pelò uno spicchio. Prima di darglielo però ci mise su un pizzico di sale.
Questa combinazione strana era buona. Anzi buonissima, e in quel particolare istante avulso da una realtà tanto buia gli parve che acquistasse maggior sapore, fu meglio di una fetta di torta.

Anche nei momenti più bui c'è sempre una piccola luce che ci ricorda che il sole esiste.

Vanessa Valentine ha detto...

Il tuo basta e avanza, cara la mia cuginissima!;))))
ho messo su lo smalto verde acqua, wow. Mooooolto cool e raffinato.
I Righeira...erano simpatici...altro file nostalgia!:)))))))
ah, ho trovato in rete la ricetta per la crema d'arancia, ci farcirò i muffin all'arancia (o ce li immergo, adesso vediamo);)
Buona serata!

Vanessa Valentine ha detto...

Sul fatto che il tempo mi piaccia sprecarlo, Visir, sfondi un portone aperto!;)

Gillipixel ha detto...

Per due gentili donzelle anglo-padovane :-) non mi sarei mai aspettato un modo diverso di gustarsi il mare, Vale :-)

Anche il molo ligneo che hai ritratto è molto britannico, nel suo stile :-) Non so perchè, ma mi richiama alla mente le bianche scogliere di Dover, con quei paesi lungo la costa, con grandi case ed alberghi di legno un po' retrò e un mare che solo a guardarlo, più che farti venir voglia di un bagno, ti ispira una guinnes bella schiumeggiante :-)

Spostando il discorso su un panorama più generale, anche a me è sempre piaciuto un sacco fare le cose nella maniera opposta di quella praticata dai più :-)

Persino una pratica massiva come quella della discoteca, la frequentavo tutta a modo mio: ci andavo alle 11 e mezza, o anche prima, e quando arrivavano quelli "alla moda", negli orari alla moda, per me era ora di andare a casa :-)

E passiamo pure sotto silenzio il fatto che anche le mie tecniche di caccia erano strane, o perlopiù inesistenti, ma sempre e solo per spirito di contraddizione :-)
Tuti erano lì per catturare, io per rimanere solo :-D

Ciao Vale, è sempre una delizia leggere le tue cose :-) un po' come addentare quei muffin belli paffuti :-)

Vanessa Valentine ha detto...

E' vero, Gilli, alla Magnifica e a me piacciono le atmosfere marinare in stile Brighton (di una volta, però, adesso è la Rimini dei londinesi...da quando Fatboy Slim ci fa i ravoni sulla spiaggia l'atmosfera da vecchia Inghilterra s'è persa. Vabbè, son sempre la solita vecchia mugugnona...):((((
I muffin meritano davvero una menzione a parte, buonissimi e morbidissimi, adesso che fa più freshetto m'è tornata la voglia di rimettere roba dolce e profumata di vaniglia in forno...mmmm, e i muffin sono veloci e te li puoi mangiare al posto delle brioscine industriali, tocciati nel caffelatte.
Capitolo disco:mai amate quelle incasinate con urla tipo "su su su le mani!!", mi vengono le bolle verdi su tutto il corpo. Si incontrano persone più interessanti in quelle piccoline, ottimo spunto per studiare da vicino la commedia umana.
Mi piace ballare e fare casino, devo dire, ma in compagnia degli amici...perdermi nella fiumana dove ci si struscia come bisce in amore, meno.
Anche a me piace comunque starmene in disparte e osservare gli altri, mi sento sempre un po' entomologa.:))))ed è ovvio che fare quello che fa il mucchione non mi è mai interessato, no no.
Anzi, sono proprio una salmoncina, e nuoto su per la cascata, finché non arrivo.:))))))))