venerdì 2 dicembre 2011

Mondi

Cercare di tirare avanti con la vita pur in mezzo alle rotture e ai patemi è sempre una dimostrazione di forza morale, giusto?
I problemi sono sempre soggettivi, per alcuni sono un'unghia rotta o un brufolo in fronte, per altri la mancanza di denaro per mangiare, per altri le sofferenze fisiche, proprie o di quelli che si amano. Chiaramente sto portando il discorso sul personale, cosa che gli umani sanno fare benissimo, avendo al riguardo un'esperienza secolare (vedi la letteratura).
Vi sarete accorti dell'opacità del mio smalto, amici là fuori. Inutile negarlo, sono sempre, di solito, una cosetta cinguettante sul ramo in mezzo alle verdi foglie di primavera. Tranne quando ci sono le rogne, allora divento meno carina.
La mia piccola Guinness ha la leucemia felina, a giudicare dai linfonodi grossi come mandorle che saltuariamente compaiono sul suo già smagrito corpicino. Ha avuto una brutta febbre di giorni che solo massicce dosi di cortisone tengono sotto controllo. Ha sempre quel suo adorabile brigantesco sguardo da mini maliarda, è affettuosa e ronfante ai massimi livelli e questo naturalmente riesce a straziare la mia corazzetta di superficialità...la dannata maledizione dell'umana comprensione della mortalità. Sarebbe bello essere solo un animale che non si rende conto che la fine è dietro l'angolo. Gli umani ci mettono sempre il carico da undici, tutti gli scenari tristi, l'intelligenza evolutiva presenta un bel conto da pagare.
E quindi tentiamo la carta di una terapia con l'interferone, chissà se funzionerà.
E' ormai evidente a tutti che questa gattina non verrà mollata alla deriva, ma verrà seguita fino agli esiti, spero procrastinati, meno felici. La responsabilità, l'impegno per me non sono parole che vanno pronunciate alla leggera.
E' una piccola gattina sfortunata, la sua unica fortuna è avermi incrociata, per una decina di minuti. L'ho preso come un segno, come se qualcuno avesse voluto mettermela di fronte e dirmi, guarda.
Per ogni cosa dovremmo riflettere e dirci, guarda. Guarda quanto orrore, quanta desolazione, quanto dolore. E tu, cosa sei disposto a fare per migliorare un po' le cose? (migliorarle del tutto è impossibile, altrimenti ci penserebbe il Signore in persona, è chiaro. Purtroppo sempre più spesso mi rendo conto che dobbiamo essere noi, le divinità ex machina).
Mi barcameno, come tutti. I questionari si fanno via via più rognosi, con la gente più renitente o ottusa in fondo al sacco. Per fortuna da domani partirà la sagra della gallina di Poultryville, ricchi premi e cotillons, nonché fascia d'oro per la miss.
"Gli occhi di un gatto sono finestre che ci permettono di vedere dentro un altro mondo".
E' un sms che mi ha mandato la Magnifica, un minuto fa. Dice che è una leggenda irlandese, Iddio benedica quel meraviglioso, musicale, sventurato ma ottimista popolo.
Ognuno è libero di scegliersi il mondo che preferisce.

13 commenti:

Jenny ha detto...

Chi ti incontra è comunque fortunato...vedrai che gli occhi e la vita di Guinness...per quanto ci saranno...ti premieranno.
M.

Gillipixel ha detto...

Ho avuto tanti mici in vita mia, Vale...dico "avuto" tanto per capirci, ma non c'è verbo più sbagliato, trattandosi di esseri così inafferrabili, nel loro misterioso mondo...nessun uomo li capirà mai fino in fondo, nemmeno in 1000 anni, se fosse possibile. Una cosa però credo di aver capito, di loro: avere l'opportunità di incrociare la loro vita, anche se da una posizione umana "inferiore", è sempre un privilegio...a volte il tempo che ci è dato di passare con loro è troppo poco, ma il tesoro di bellezza che loro sanno trasmetterci è sempre inestimabile...

Mi spiace un sacco per la piccola Guinness...mi ci sono affezionato, attraverso i tuoi racconti...e poi ogni micio al mondo è mio amico, tutti fanno parte della grande anima felina che attraversa le nostre vite e le rende più belle...

Bacini muti

Hob03 ha detto...

come mi dispiace per guiness, ma credo tu stia affrontando la cosa nel migliore dei modi, lei è fortunata ad aver incrociato te e tu ad avere lei, godetevi a vicenda :)

Visir ha detto...

Come vedi il destino si incontra molto spesso sulla strada che abbiamo scelto per evitarlo.

Citando Blade Runner aggiungerei:It's too bad she won't live, but then again, who does?

Meno male che almeno tu hai la sagra della gallina.

schatten ha detto...

Il tuo post arriva all'indomani della dipartita del mio adorato amico peloso, che incontrai 19 anni fa sul marciapiede davanti casa mia e che mi fisso' dritto negli occhi. Da allora io e lui, che era stato scaricato da una macchina appena un mese prima (le vecchiette del quartiere mi dissero), diventammo inseparabili. All'epoca doveva avere gia' un paio d'anni quindi questo fa di lui il gatto piu' longevo mai avuto.Che privilegio aver vissuto con lui! Aiutarlo ad addormentarsi per sempre e' stata una cosa che non dimentichero' mai, tristissima eppure necessaria. Considerando che tutto questo e' successo in una fase proprio non facile della mia vita, credo che la sua mancanza si fara' sentire piu' che mai. Scusa se ho approfittato del tuo blog, ma tra sorelle feline...
Invio tutto il bene possibile a te e alla piccola Guinness

Anonimo ha detto...

Mi spiace per guinness, povera bestiola. a casa mia è arrivato ernesto, un gatto-mucca pezzato di sei mesi con una fame gargantuesca. mi è sempre piaciuto l'aggettivo gargantuesco, succede raramente di poterlo usare in una frase. [cit.]
ernesto non per il comandante, ma per o. wilde. il nome non l'ho scelto io comunque. a dire il vero, guardandolo in casa, mi convinco sempre più che ha ragione gillipixel (o era visir?) quando in un commento a proposito dei gatti sosteneva in soldoni che un gatto da appartamento è una contraddizione in termini.

Vanessa Valentine ha detto...

Magnifica, lei mi sta già premiando...! quando sta bene è una gioia profonda. Giocherò a carte col Destino e barerò, per lei, ma questo lo sai già.;)))

Vanessa Valentine ha detto...

Come si dice, Gilli, finché c'è vita, c'è speranza.:)))La piccola Guinny è una guerriera, malgrado abbacchiata e col sederino sforacchiato da farmaci vari non demorde. E noi non la molliamo.
E lei lo sa.:)))
Ogni gatto in sé è un romanzo, un miracolo, una divinità. Compiango chi lo ignora.
Anche ogni cane, eh.:))))

Vanessa Valentine ha detto...

Grazie, Hob, tra sorelle felinofile ci si intende...se penso ai trucchetti che escogita per scappare in terrazza, pur tra tosse e raffreddori vari...che pestina, eh eh.:)))

Vanessa Valentine ha detto...

Schatten, sono davvero molto addolorata per te per la perdita del tuo micio...ogni volta che è successo nella mia vita, mi pare di averlo già detto, è stato un colpo duro. Il fatto che una persona si trovi a vivere un momento non facile è una mazzata in più.
Poi, una ventina d'anni con un animale sono davvero tanti. Alzi la mano chi non lo considera un familiare.
La scelta di farlo addormentare è tremenda, anche se ormai si sa che non c'è più niente da fare e gli si risparmiano tante sofferenze. Prego solo, quando mi capiterà, di riuscire a racimolare abbastanza coraggio.
Un abbraccio.

Vanessa Valentine ha detto...

Soglia, è il primo gatto che ti prendi in casa?
Dal momento in cui succede in poi non si torna più indietro. Accetterai la casa sporca, le tende sbrindellate, i divani a righette. Non hai idea di quante e quali cose sarai disposto ad accettare e a perdonargli. Perché semplicemente ti chiederai come hai fatto a vivere fino a quel momento senza avere i suoi occhietti impenetrabili che ti studiano, la sua morbidezza e il suo calore accanto a te, naturalmente con i suoi tempi...;)anche la casa più bella senza un animale dentro resta solo un'accozzaglia di muri e mobili.
Benvenuto, allora, piccolo Ernesto, la tua importanza di chiamarti Ernesto, il tuo appetito letterario e vitale.
La gente dice, gli animali devono essere liberi ma credimi, Soglia, il più delle volte ama di più una rispettabile piccola casa borghese tirata a lucido, e si accontenta.
Io preferisco lo sporco che Guinny mi lascia in giro, mi fa sentire viva.

Anonimo ha detto...

Sì, è il primo gatto con cui convivo, ma a dire il vero fra tre quattro mesi massimo ci separiamo, perché io lascio la casa dove sto e lui rimane con la sua padrona. Diciamo che potrebbe essere un allenamento, nel caso poi volessi averne uno anch'io. Ti ho parlato delle contraddizione tra gatto e appartamento non tanto per una questione borghese di pulizia, l'appartamento ha già cambiato aspetto da questo punto di vista, ma più che altro per quando lo vedo guardar fuori della finestra.

Vanessa Valentine ha detto...

Anche Guinny guarda fuori...poi, quando apro per uscire e cambiare la lettiera lei si mette col muso quasi fuori, viene attraversata da un brividino, le vibrano i baffetti e torna sul divano. Quando un gatto guarda fuori dalla finestra chi lo sa cosa pensa, non sappiamo nemmeno noi cosa pensiamo quando lo facciamo, pensa loro.:)))
Ogni cosa ha un valore e un controvalore. I gatti amano la libertà, ma adorano i divani comodi e il caldo. Meglio ancora se c'è un caminetto.;)
Vedrai che un gatto tutto tuo te lo prenderai, prima o poi. Quando il Tuo gatto ti verrà incontro, lo riconoscerai.