lunedì 30 gennaio 2012

Dimensioni parallele


Mi ero ripromessa di scrivere un post "classico", di quelli miei, sapete, un po' sapidi, sulla mostra vista con la Magnifica giovedì l'altro. Padova organizza a Palazzo Zabarella belle cosette, del tipo "Il Simbolismo in Italia", una mostra davvero notevole, se vi può interessare. Fino al 12 febbraio.
E invece stasera deraglio in corsa, e faccio danni. (Non ti allarmare, Magnifica, è solo rimandato a domani. Leggo meglio la meraviglia di catalogo che mi hai regalato per far più bella figura.;) )
Dopo una lotta all'ultimo sangue con la gatta per farle abbandonare il talamo (da lei occupato fin dalle ore 19.00 con quel suo sederone a presidiare il mio cuscino) per farla venir giù, sul divano, a guardare con me CSI New York (che sembrava apprezzare, l'altra settimana, ma i gatti sono di gusti altalenanti, chiaro), finalmente la Principessa Patata si è degnata di guardare con me il finale di quella meraviglia umana, concepita dal cervello più fino di "Jersey Shore".
La serie merita la visione, lo dico col cuore in mano.
Non so se avete presente di che si tratta, riassumo spiccia.
Ci sono otto ragazzi e ragazze italoamericani che stanno rinchiusi in una casa, escono, vanno in palestra, in discoteca, litigano, si amano, si bastonano, si riamano. Fine.
I maschi sono tutti palestratoni steroidei alla ricerca della fagiana facile, le fanciulle sono un campionario meraviglioso di tutto ciò che femminile vorrebbe essere e fallisce.
Io li adoro. Li ho visti solo qualche volta ma già non so vivere senza di loro.
Fanno sembrare quelli del Grande Fratello un cenacolo di esistenzialisti francesi, tutti lì a pendere dalle labbra di Sartre.
Per non annoiare oltre il pubblico, posso solo dire che le loro vite sono compresse tra le suddette palestre, ossessive cerette, ossessive sedute abbronzanti, shopping compulsivo di oggetti di dubbio gusto, frequentazione di discoteche tamarrissime dalle quali i soggetti fuoriescono ubriachi come zucchine, dopo risse e liti immotivate tra di loro o con gli astanti.
Ricordano quasi certi miei capodanni. Grandissimi.
Nella puntata di stasera (non chiedetemi la stagione, vi prego. So solo che erano in Italia, a Riccione e a Firenze, e hanno imballato in un incidente una macchina dei Vigili, la puntata si chiude con l'arresto di una cicciottina del gruppo, completamente imbriaga da ventiquattrore) gli italoamericani ne fanno più di Bertoldo, tipo andare in discoteca "nature", ovvero senza gli intimi d'ordinanza, rabaltarsi in mezzo al ghiaino, capottare nei cespugli...immagino che gli italiani fossero stati messi al corrente di quello che gli piombava tra capo e collo. Almeno lo spero.
Non c'è che dire, anche in quelle vaccatone che sono i reality, con il loro falso carico di umanità allo sbando, con tutte le finte lacrime, gli uomini rocciosi che in realtà a fare a botte con "la realtà" in discoteca si tirano indietro, con le ragazze marroni di lettino abbronzante e convinte di essere incredibili bellezze e in realtà tristemente pacchiane, con tutto il falso "ti voglio bene" televisivo, beh, gli americani riescono meglio di noi. Come dire, ti fanno partecipare di più. Sarà che ci si impegnano fino in fondo, anche nell'essere degli imbecilli patentati (Il Metodo??) mentre noi restiamo tiepidini e frigidini, come nelle mal recitate fiction caserecce, sarà che noi italiani siamo e restiamo esterofili convinti...o forse è la grande consolazione di vedere la pseudorealtà al suo peggio, la dimensione parallela del nostro esistere malriuscita, una possibilità di noi venuta male come uova al tegame mal cotte. Il sospiro di sollievo di essere al di qua dello schermo lucido, con la gatta, sul divano, ronfante.
Il dolce scivolare sotto la trapunta con Marcel e la sua Combray, le zie malate, le madeleines, il vecchio campanile.
E una gatta che invece, adesso, sta ancora rognando per tornare sul mio letto e fregarmi il posto.

6 commenti:

Salazar ha detto...

Il bello del brutto, e più brutto è più bello ritorna. Anche a me piace.
Però trattasi di fiore pericoloso, da raccogliere nel letame, perché ci vuole una certa consapevolezza, rendersi esattamente conto che non è ne bello ne brutto, ma è il bello del brutto. Cosa parecchio diversa.
E la consapevolezza è merce rara di questi tempi.

PS: si sono ancora vivo, vivo e sudato. Ventinove gradi la minima stanotte, e nessuna montagna all’orizzonte. Se poi sento parlare di neve.....

Vanessa Valentine ha detto...

E pensa a noi, Salazar, per i prossimi giorni hanno previsto -10° a Venezia!:))))))
Nostalgia dell'Italia??;)
(Comunque credo che 29° di notte non mi piacerebbero granché).
About JS: è vero, è l'estetica del brutto, fatta bene, con accuratezza. Anche nella finzione, fingono meglio.
Fuori dall'occhio crudele delle telecamere sono tutti damerini azzimati (?) e signorine bon ton, o forse no. Guidos e Guidettes sono ultracategorie, ormai un classico. E' la fascinazione dell'orrore, anche. Una cosa che gli umani hanno dentro da sempre, buttare lo sguardo nell'abisso e sopravvivere.
Tra l'altro, non ce n'è uno che sia simpatico. E guarda che non è facile.:))))))
Mike The Situation mi fa una tenerezza incredibile.:)))))

Gillipixel ha detto...

Vale, nel commentare questo tuo articolo sempre pregevole e scritto nel tuo usuale stile simpatico e coinvolgente, mi sento quasi scindere in due personalità: da una parte, il mio io razionale ed analitico afferma che questi reality sono fenomeni da tener monitorati, da non sottovalutare, da non snobbare, ma da filtrare con critica attenzione perché sono uno specchio molto significativo della nostra società e possono raccontarci molto riguardo a ciò che in essa non funziona, e così via...

Poi però, dalle zone più istintuali della mia psiche, viene fuori il mio io bovino, il bestialis dicitore da bar :-) il lato oscuro della forza dei maroni roteanti :-) che, dopo aver riunito nel salone della "casa" quei decerebrati tutti insieme, consiglia brutalmente il più classico utilizzo della botte di liquame con bocchettone puntato ad alzo zero su di loro, e giù di pressione a 100 atmosfere :-)

Sono combattuto su quale opinione scegliere... :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Come direbbe Quelo, Gilli, la seconda che hai detto...penso...:)))))))
Diciamo che i reality rientrano nei miei studi di etologia...sempre animali sono.
Meno bellini di quelli pelosetti, però.;)

Jenny ha detto...

Te prego...scrivi qualcosa...qialsiasi ma aggiorna la pagina: non ce la faccio più a vedermi questi quarti di manzi e manze quando mi accingo ad aprire la tua, altrimenti, gorgeous, page.
Thank you in advance,
magnificamente tua
jenny

Vanessa Valentine ha detto...

Ahahahahahah, hai ragione, Magnifica. Provvedo quanto prima, devi portare pazienza per il post simbolista, ho la casa che è un vero terremoto, con Princess Fontina...:)))))