sabato 21 gennaio 2012

Nel cuore dell'inverno

Nel giro di una notte il tempo è proprio cambiato, amici. Ieri sera c'era un nebbione micidiale che velava le finestre dei miei vicini, tutto zuppo e silenzioso tra foschia e ghiaccio, i rami con su gli arabeschi da galaverna di almeno tre giorni. Un tempo da urlo per le ossa.
E invece stamattina sono uscita per pane e giornali e un saluto agli amici del municipio e il sole era caldino e corteggiatore, plic plic plic facevano le goccioline che cadevano costanti dal fico terrifico. Qualche ciuffino d'erba mette la testina fuori dalla terra, verdino e timido, gli uccelli quest'inverno non hanno mai smesso di cantare (beh, sì forse nei tre giorni passati, un bel freddone).
Quali novità da questa tipa sfuggente che va sotto il nome di Vanessa?
Sotto il profilo lavorativo, calma piatta, i questionari sono finalmente tutti fatti e finiti, pure le case, dormicchiano tranquilli negli scatoli in comune. Sono stata un po' più veloce dei miei giovani colleghi, a dire la verità io ci potevo lavorare di più da casa e non ho esami da dare...
In giornate soleggiate come questa l'umore si risolleva e ti torna la voglia di fare, di girare, di cucinare, di appassionarti alla miliardata di cosette stupidine ma che ti piacciono tanto e lo sai.
E poi ho rimesso in moto la macchina per la ricerca di un micio.
Abbiamo traccheggiato un po', nemmeno così tanto, un po' combattuti perché la perdita di Guinness era fresca e infetta e io non sapevo come gestirla, davvero.
Lei mi mancava tantissimo e mi sembrava un orrendo tradimento prendere un altro gatto, come insudiciarne la memoria, una cosa del genere.
Poi, non sapevo cosa scegliere, in effetti, tra mici piccoli ma con la solita incognita della salute, gattili che più di tanto non mi possono dire sugli ospiti pelosetti (e poi scegliere è tremendo, lo sappiamo, la Magnifica mi aveva detto che sarei dovuta rimanere fredda e distaccata, è una cosa che non mi riesce più bene, forse quando ero giovane e carognetta, adesso è impossibile, mi commuovo per i ghiacciolini di condensa in terrazza).
Insomma, dopo un paio di telefonate, mi sono accordata con una ragazza che aveva due gatte da dar via. Non piccolissime, di due anni più o meno.
Ho scelto in foto quella con gli occhioni verdi e i calzettini su tutte e quattro le zampette e lei è venuta da casa del diavolo a portarmela, con la sotterranea idea di vedere nuova padrona e maison. Ho poi scoperto che questa è una ultragattara di primissima categoria, mi ha portato una miciotta di quasi sei chili dallo stato di salute apparentemente oltraggioso (e tutte le volte che la guardavo pensavo alla povera Guinny che era un terzo di lei, al suo massimo splendore...se fosse stata vaccinata e presa prima, sarebbe diventata anche più grossa...)
Vi dico solo che mi telefona tutti i giorni per sapere se la micia sta bene.
Ci siamo presi un periodo per pensarci perché la gatta, comprensibilmente, faceva il diavolo a quattro. La prima notte ce la siamo sciroppata in bianco, con lei che strepitava prima in salotto e poi nel bagno, quando l'ho chiusa, stremata. Temevo mi svegliasse tutta la palazzina. Per fortuna i miei meravigliosi vicini sono tutti felinofili...
Non nego che l'idea di tenerla in leasing per un po' e poi di ridarla indietro mi ha attraversato la mente, anche perché l'ex padrona mi ha detto di adorarla e che sarebbe ben felice di riprenderla, se ci fossero problemi.
Beh, diciamo che ha mostrato una leggera costipazione, tipo per quattro giorni. Panico, mi vedevo già là di nuovo dal veterinario per l'occlusione intestinale del gatto.
Diciamo che quando si è sbloccata lo ha fatto dentro una mia ciabatta (la Magnifica sosteneva che l'animale mostrava dissenso verso la casa nuova, il manuale diceva che il gatto fa così quand'è disorientato. In effetti, se vi mettessero un cappuccio in testa e vi portassero a 80 km da casa in un posto nuovo e con gente mai vista andreste in aceto anche voi).
Ha l'unghiotta facile, una zampa di quattro cm e una forza da Hulketta. E un caratterino da lince.
E' qua da una settimana ma sta ancora studiando gli umani. E ce ne vuole.
Allora, secondo me l'hanno sempre trattata da cane e infatti è agitata. Poi si spaventa troppo facilmente con cassetti che sbattono e corpi umani che incolpevolmente si girano sotto il piumone, fuggendo ad occhi sbarrati.
Quando fa così è buffissima, anche perché trotta con quel suo corpaccione e si vede che è spaesata forte.
E' rimasta per parecchie mattine sotto il letto, senza avvicinarsi a nessuno. Io dicevo alla Magnifica, mah, non è il gatto che fa per me, io ne voglio uno che mi stia vicino quando leggo o lavoro, che mi venga in braccio. Guinny era una persona e mi ha abituato troppo bene, non dimentichi facilmente un gatto che guarda la tv lasciandoti la zampa nella mano.
Lei diceva, devi darle tempo, deve imparare a conoscerti. Giustamente. Solo che sembrava non ci fossero progressi.
Fino a ieri mattina.
Ho cominciato a farle dei massaggini sulla fronte, in mezzo agli occhietti, usando un tono di voce basso. Le ho detto di stare calma, che andava tutto bene, che non c'era bisogno di agitarsi come una matta e di mettere le unghie dappertutto. Lei ha chiuso gli occhi e si è rilassata così tanto da abbandonarsi come una pupazzotta di pezza per terra. Una specie di training autogeno per gatti. Forse era quello che voleva, quello che le mancava, visto che stamattina non è rimasta nascosta sotto il letto ma dormicchia sul tappeto accanto a me.
E ieri sera ci siamo viste Michael Palin, sul divano tutte e due.
Secondo me ha solo bisogno di una padrona calma e accidiosa.
Voglio provarci, almeno, vedere fino a che punto arriva.
E' così graziosa, col musetto sulle zampette, tutta fiduciosa.
Che sbaciucchina.
Ci piacerebbe chiamarla Anguria.
Anche Trippotta mi piace parecchio.

17 commenti:

Squilibrato ha detto...

In una giornata con questo sole invernale ed il cielo azzurrissimo (il vento ha spazzato via tutta la foschia), io me ne devo stare rinchiuso a lavoro...
Il mio solito culo. Avrei sfruttato una giornata del genere per fare foto e invece... Ammanettato!!

Vanessa Valentine ha detto...

Brutta sfortuna davvero, Squilibrato!:(((
Queste giornate d'inverno mi piacciono tantissimo, hanno già un po' di primavera dentro...c'è più luce e il sole scalda di più.
Mi dispiace ti tocchi startene al lavoro...beh, magari domani ci sarà la stessa luce e le foto ti aspettano. Saranno ancora più belle.;)

Gillipixel ha detto...

Vale, se apri il sondaggio d'opinione, voto assolutamente per Trippotta :-) è uno nome bellissimo :-) e spero che la micia nuova si ambienti a dovere...devi solo avere pazienza e pensare che nessun micio è mai uguale ad un altro. La piccola Guinness rimarrà sempre fra i tuoi ricordi più cari, ma ogni nuovo pelosotto è una storia diversa: siamo sempre noi umani che dobbiamo adeguarci alla loro felinità di volta in volta inedita in qualche stupefacente particolare inaspettato :-) lasciale i suoi tempi, e vedrai che non ti deluderà, anzi... :-)

Squilibrato ha detto...

Speriamo... grazie!!!!

ross ha detto...

GILLI! Mi hai anticipat .Vale ,fai il sondaggio d'opinione.Io prima di votare per trippotta,vorrei vedere la miciotta.

Jenny ha detto...

Vale, le parole di Gilli dicono tutto. Io aggiungerei che lei sente la tua energia. Sono una, ehm, cat-whisperer de noantri ma mi sento di dire che se le fai sentire veramente i tuoi desideri, sentimenti e sicurezze nei suoi confronti (e devi averne!) lei si scioglie, prima.
A me trippotta proprio...non so...condito di coccole ma ufficialmente mi orienterei su altro (you know!).
Deridin? questo mi dice qui sotto...O Doris.

Vanessa Valentine ha detto...

E' vero, Gilli, il mio unico timore è finire tra quelle unghiotte, prima che lei abbia imparato a considerarmi la mammina umana. Per il resto è affettuosa, pur mantenendo una certa fierezza selvatica nello sguardo e indipendenza nella scelta di tempi e modi di approccio.
Unico neo la sua insana passione per il divano letto nuovo di stecca, in teoria il mio divano da riposo e lettura, arancione, morbido e coperto da una bella stoffa ruvida perfetta per farci su le unghie...non riesce a farsene una ragione, io la mando via ogni volta...;))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ross, metterò qualche foto, credimi, la stazza si merita Trippotta (anche se poi non è una mangiona. Avrà le ossa grosse...);)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Lo so, Magnifica, Trippotta ti suona irrispettoso ma finora è l'unico che lei dimostri di apprezzare...anche Sbiffa le piace. O forse le piacciono i croccantini in abbinamento...:))))))
Vedremo se ci arriverà l'ispirazione, come con Guinness.
Adesso che mi ricordo, cerco e posto un paio di cose di cui abbiamo parlato un po' di tempo fa...;)

Visir ha detto...

Scrivi del tempo poi anche del gatto, aspetto con ansia le notizie sul bucato e sulla qualità della stiratura (a me il collo delle camicie non viene mai bene).

Una lettura avvincente, sincopata ed estremamente originale, attendo trepidante il seguito.

Contiuna così.

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, forse non hai mai sentito parlare delle librerie...sono piene di cose rettangolari che si chiamano libri, a loro volta pieni di mirabolanti avventure di terra, di mare e di cielo.
O, come direbbe mio padre, se no te comoda, quea xé la porta.

Vanessa Valentine ha detto...

Eheh...:))))sei così folkloristico, Visir. Muoio dalla voglia di conoscere una delle tue leggendarie fidanzate...non ho mai visto le stimmate da vicino.

Visir ha detto...

Infatti, mia adorata musa, mi stupisco ogni volta che qualcuno mi dice che mi vuol bene. Forse per questo non considero scontate molte cose.

Purtroppo non riesco a mentire su ciò che ritengo importante.
La scrittura in particolare, che sia in un blog o sulla mattonella di un cesso o su quei curiosi oggetti quadrati che tu descrivi e che non ricordo di aver mai visto.

Il tratto scritto è una cosa nobile è va trattata con rispetto.

Leggi i tuoi primi post e confrontali con gli ultimi ti dico solo questo. ;)

Vanessa Valentine ha detto...

E come bisimarle, Visir??;))))))))))
A mia memoria, sei l'unico blogger che va sul blog di qualcun altro a dirgli come deve scrivere.
Non mi ricordo di aver firmato qualcosa per avere un agente...:)))))
Musa, poi...musetta, con le lenticchie, semmai.:))))))
Ogni grande scrittore ha una sua major phase, Visir, lo sai.
Adesso sono nella "phase" svacco, tipo installazioni della biennale. Per i miei fan amanti del classico consiglio la rilettura dei vecchi post, così ingenui, così affascinanti!:))))))
Ah, quella sì che era grande letteratura.:)))))))))))

Visir ha detto...

Non ti dico come devi scrivere ma come mi piacerebbe leggerti...è un pochino diverso.

Fossi in te sarei contenta sto solo lanciando una nuova moda per rompere le palle a distanza.
Contesto uno scrittore prima che lo diventi e così facenddo forse lo creo.
E' troppo banale criticare uno che fa qualche cosa ma farlo ad uno che "potrebbe" farlo è fantastico, una vera innovazione
Il progresso lo sai non si può fermare.
Ora vado che devo prendere la mia dose di prozac altrimenti si raffredda. :)

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, ben conoscerai il principio di realtà e il principio di piacere...:)))))ovvero di come non si possa avere tutto nella vita.
Dovrai accontentarti di quello che trovi qui. Immaginami come un draghetto (molto carino)nella sua caverna circondato dalle ossa di tutti i cavalieri che hanno provato a cambiarlo.:)))))
Nemmeno mia madre c'è mai riuscita.
Non so se la moda di rompere le palle a distanza funzionerà, personalmente non amo nemmeno quella di romperle da vicino.:(((
Prendimi per come sono, Visir, e nessuno si farà male.:)))))))

Visir ha detto...

Il tuo aut-aut suona alle mier orecchie come la battuta di Hanry Ford quando dichiarava: "Ogni americano può decidere il colore della sua Ford T, purchè sia nero.

Non ti piace cambiare,sostieni, ma perchè allora chiedi a me di farlo?
In ogni caso sono perfettamente d'accordo con te, d'ora in poi farò solo apprezzamenti oppure tacerò. Mi pare molto confuciano.

Ognuno non ha forse il suo destino?
E come diceva Kafka: "La forza che si oppone al destino è in realtà una debolezza".
:)