martedì 3 aprile 2012

Girls! Girls!! Girls!!!


Perché potendo scegliere tante cose da vedere in televisione, in un'uggiosa serata di primavera umidina e freddolosa, anziché risorbirmi il politically correct primo film delle newyorchesi più famose mi riciccio i vecchi telefilm, tutti cocktail, vestiti strampalati, borsette Prada e scarpe Manolo Blahnik, su La7D? Chi lo sa, perché.
O forse sì, lo so perché. Perché gli originali sono sempre meglio delle copie farlocche, delle robine graziose ma insipide, meglio un cannolo siciliano di un insipido tramezzino cetrioli e burro. Pacifico.
"Sex and the City" è uno di quei telefilm che riscopro quando ormai la moda è passata, quando tutti ormai hanno digerito la cosa, e me la posso gustare senza fraintendimenti, senza che nessuno mi soffi all'orecchio, è brutto, è bello. Non che il giudizio dei miei simili sia così essenziale, ma insomma, la razza umana è imitativa...non faccio eccezione.
Le trovo simpatiche, le quattro ragazze (di vent'anni fa, direbbe mio padre...)?
Beh, simpatiche è una parola grossa. Non sono il genere di donna che frequento, non fanno parte del mio milieu sociale, visto che non sono una gallerista, un'arrembante avvocata, una giornalista che scrive di sesso e larvatamente di sentimenti e soprattutto non sono una pr leopardata e mantide...per mia disgrazia.
Quel che mi attira di loro è la ciacola femminea spudorata e divertita, quando le donne parlano male degli uomini davanti ad un cocktail e ci ridono pure sopra, come spregio supremo.
Chissà, chiacchiera da harem sofisticato, tristezza nostalgica per coriacei paradisi perduti o in corso ma indigeribili, ricerca dell'amore che si allontana sempre di più, assai difficile da gestire, molto di più di una festa orizzontale improvvisata così, su due piedi, con aitanti giovanotti sempre nuovi.
Perché, soprattutto, è questa bulimia di maschi che fa gola, in "Sex and the City": pletore, processioni di maschi tutti bellissimi, palestrati, biancodentuti e realizzati, pacchetti infiocchettati e multicolori da aprire la mattina di Natale eppure spesso lemon, bella definizione anglo-americana per qualcosa che sì, beh, attraente lo è, ma soprattutto è un pacco, ha una pecca, non funzione. Non necessariamente in quel senso.
Il giovanottone che fa il dentista, ricco, intelligente, sensibile, gentile, tanto per dirne una, magari ha un vizio sessuale inconfessabile, o vive con i genitori, o si fa la doccia in compagnia del suo macaco domestico. E questo in genere basta e avanza per far sì che le ragazze si chiedano, ma è l'uomo giusto per me, uno che si fa insaponare la schiena da un primate?
Visto così, fa davvero pensare alla decadenza dell'Occidente.
Abbuffandosi di uomini ma non saziandosi mai a livello sentimentale, le nostre quattro eroine si ritrovano sempre al tavolo fico del ristorante fichissimo con i deca senza crema senza schiuma e le insalate di funghi al vapore (ugh), con l'aria un po' mesta del genere, eeehhh, pensavo che stavolta sarebbe stato davvero l'amore. Ma quando mai? Saranno duecento puntate che trovano i tipi più fuori del pianeta. E ti chiedi, probabilmente a New York sono tanti, anzi, sono tutti lì, e vanno tutti a concerti, mostre e gallerie. Sono tutti scrittori o sceneggiatori. Non ce n'è uno che sia un cassintegrato Fincantieri.
E nel frattempo si divertono, perché fintantoché non scoprono la magagna nel maschio, il maschio suddetto funziona benone. Quel che deve fare lo espleta come da copione naturale, senza se e senza ma. Sono tutte lì col sorrisone del mattino dopo, dopo.
Probabilmente, lo dico ma non ne sono del tutto fiera, quel che mi blocca, che non riesce a spedire a letto senza cena l'incredulità, guardandole in azione, è il mio lato maschio. Ebbene sì, ce l'ho, e discretamente equipaggiato. Perché non riesco ad essere mai del tutto femmina, pur adorando le femmine.
Perché parte del mio cervello rettile gioca a pallone, fuma il sigaro, mette i piedi sul tavolo, lascia la tavoletta alzata.
Stare con loro è fare vacanza, autorizzare la femmina a scatenarsi.
E al tempo stesso innervosirmi per i finti problemi, per le fintissime paranoie di queste quattro perdigiorno.
I loro cavalieri dicono la baggianata letale, quella che tutti gli uomini, causa tensione da appuntamento o prestazione prima o poi cacciano nella conversazione. Quella che le signorine alla Liala avrebbero dovuto imparare a non sentire, sulla quale sorvolare, della quale sorridere con aria di superiorità dietro al guantino di pizzo o al ventaglietto di seta. Mentre il maschio di turno pensa che sia un trionfo, su tutta la linea. Illusi.
E invece le quattro fanno la faccia mesta, tirano su le masserizie di Gucci, accendono la sigarettina e via andare di nuovo nella notte newyorchese, belle e cogitabonde e cittadelle inespugnate.
Cosa può pensare la donna pratica, dal pratico cervello rettile maschio, antico e concreto?
Ma dai.
Che spreco.

16 commenti:

ross ha detto...

Avrei da dire sull'amicizia al femminile.Sono parte di una minicombricola femminea ( 4 fanciulle degli anni 60).Che caso ,4 come le protagoniste di "Sex and the City"

Visir ha detto...

Cosa sarebbe questo mondo senza donne?
Un mondo terribilmente noioso con una circolazione stradale sicura e infinitamente più silenzioso.

In definitiva però, una vita senza donne non varrebbe la pena di essere vissuta.

ross ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Vanessa Valentine ha detto...

Ross, niente è mai un caso...quattro femmine, quattro elementi naturali, quattro punti cardinali, la tetragonia femminea regge il mondo, le donne sono sempre troppo modeste per prendersene il merito.
Atlante in realtà era una ragazza dalle dolci spalle levigate.;)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Eeeehhh, caro Visir, lo sai anche tu che le assicurazioni narrano di donne più tranquille alla guida perché, a differenza dei maschietti, non devono dimostrare la potenza di nessun attrezzo, metallico e non...;)))))
e vista la lunghezza dei tuoi commenti tipo, beh, anche sulla chiacchiera ci dai dei punti.:))))))))))))))))))))))
Pure una vita senza uomini sarebbe tremenda, pensa, tutto quel tempo tutto per noi, senza dover star lì ogni volta a trovar fuori la roba che voi avete imbucato...che desolazione.:))))))))

Gillipixel ha detto...

Adoro l'idea della combricola femminea, perché è un universo inaccessibile di misteri lunari e di delizie in codice, interdette all'altra banale metà del cielo faveggiata :-)

Ma in questa versione newyorkese yuppeggiante, mi evoca sempre scenari di spartane vanghe ristabilizzatrici dell'equità sociale, di zappe dal manico bello nodoso, lì belle pronte per essere affidate a quella manine modaiole, e giù a dissodare terra, che c'è la crisi dell'agricoltura e l'export del Grana padano che langue :-)

Ma si sa, la mia è solo invidia, perché non potrò mai capire il senso di quel mondo misterico :-)

ross ha detto...

Il mondo misterioso delle donne.Bravo Gilli. Provo a spiegartelo.
Io lo chiamo charm Game.é un clima giocosamente erotizzante, fatto di un linguaggio connotato affetivamente, di una certa intimità , di un atteggiamento un pò ironico e scherzoso sull'eros, di battute leggere, di allusioni garbate.è una trama di legami che valorizza la donna come individuo e come femmina, nella sua componente umana e di ruoli(mamma, lavoratrice,cuoca, crocerossina , psicologa della domenica,ecc ecc)
I nostri giorni sono sempre più all'insegna della complessità e dell'insicurezza.Il gruppo al femminile è per me , una tessitura di legami che fa da contenimento e da condivisione alle nostre emozioni , a tutte le emozioni .

ross ha detto...

Un mondo chiacchericcio e maldestro(divertente?), per Visir.
Un universo inaccessibile di misteri lunari e di delizie in codice, interdette ai favomuniti, per Gillipixel.
Mi manca tanto Salasar.

Salazar ha detto...

Eccomi!
Tenendo conto dell’antico principio “in medio stat virtus” e della più moderna legge di Murphy, si può sostenere che il buon Dio quando ha creato l’uomo (in senso di genere umano) ci ha fatto su uno sbaglio di quelli proprio enormi.
Perché uomini e donne?, perché dividere?, una bella umanità di ermafroditi non sarebbe stata molto più migliore?
Pensate che coppie fantastiche: guardaroba unico per due e conseguente dimezzamento delle spese: perfetto per gli anni di crisi. Un mese la sindrome premestruale ce l’ha uno/a e il mese dopo ce l’ha l’altro/a. Non si può incolpare l’altro sesso di niente, ne di parlare troppo ne di guidare male ne di guardare più il calcio che la moglie: non esiste un altro sesso!
Eppoi i figli, meraviglia!: una volta il figlio lo fa uno/a e la volta dopo il figlio lo fa l’altro/a.
Perfetta parità, ne uomini ne donne, tutto insieme!

PS: per non parlare delle semplificazioni grammaticali.

ross ha detto...

Ecco.Un mondo chiacchericcio e maldestro per visir
Un mondo misterioso per gilli
Un mondo ideale per salasar

Visir ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Visir ha detto...

Generalmente i miei interventi sono lunghi perchè mi manca il tempo per farli più brevi.

Non mi confronto con le statistiche che trovo forvianti rispetto alla soggettività che è invece il nostro mondo reale, talvolta indulgo nel visitare i luoghi comuni...come in una vacanza dalla Ragione.

L'ho detto a più riprese: il senso del nostro affanno?
Non vogliamo sentirci soli.
Il resto sono solo belle parole nel tentativo puerile di dare il belletto a quella vecchia baldracca che è il nostro egoismo.

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli...l'export del Grana langue??!:)))))))
Ah, no, questo non posso permetterlo, andiamo a prendere le 4 girls e mettiamole a dissodare i ravanelli, che l'è la stagione giusta!
A mungere, a nettare le stalle...per l'assaggio del grana spero, comunque, verrà tenuta presente la mia candidatura...gnam gnam.;)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Brava, Ross, è vero, tra femmine si chiacchiera e ci si sostiene, ci si rilassa e si torna alla carica pronte a ridistribuire le energie al resto dell'umanità.
Le donne pensano poi che il mondo si fermi, se si fermano loro. Dovrebbero imparare ad essere più egoiste, ne guadagnerebbero in salute. Finché c'è una che si carica il barilotto sulle spalle senza protestare, anzi, è pure contenta di farlo, perché la società dovrebbe alleggerirle il carico?;)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Hola, Salazar!
ma sai che in effetti un mondo di ermafroditi non sarebbe poi così tremendo?
Ci sarebbe la vera parità...niente diseguaglianze fisiche, ripartizione delle fatiche, i figli equamente partoriti, meno violenza o prevaricazione, visto che si sarebbe tutti un po' madre e un po' padre, in contemporanea.
E ciacole per tutti, maschi e femmine, a lavorare a maglia, a riparare il motore, insieme.
Un mondo davvero non male.
Chissà, con l'evoluzione, un migliaio di anni in mezzo, un po' di radiazioni..magari ci arriviamo.
Speremo.:))))))

ross ha detto...

La metamorfosi è già avvenuta.Siamo umaniste egoiste.E gli uomini stravedono per noi.