venerdì 28 giugno 2013

David Mamet



Perché mi viene in mente così, di botto? proprio stasera, che son tutta rilassata e stancotta, pronta per la branda...
Ho fatto la tesi, su questo tizio. Ecco, l'ho detto. Parecchi anni fa.
Non perché me lo fossi scelto io (io volevo Virginia! o Raymond Carver!! ma nessuno tra i prof voleva sorbirsi l'ennesima pippa sulla Woolf e il suo triste vivere e i minimalisti americani avevano già rotto, probabilmente, ma a me piacevano...) e quindi mi sono sciroppata questo tizio con gli occhiali per due, diconsi due, anni... ok, che poi, alla fine della fiera, ne è pure valsa la pena, ma son stati due anni persi in giro a Padova e a Venezia, a inventarmi il noir in David Mamet (? ma che??, davero davero?? intuizione da doccia, le solite idee buone che ti arrivano sotto l'acqua, in effetti Mamet E' Noir, lo dico sempre, il mio cervello è molto più intelligente di me, meno male che mi ha parato le chiappe anche quella volta).
Tutto sommato, mi sono divertita a scrivere di lui e dei suoi polizieschi intorcolati, nei quali non si capisce niente a parte che la società è una minaccia e l'individuo è sperso e le donne sono potenti e vampiresche etc etc, appunto, il noir. Adesso che rileggo Chandler me lo ritrovo tutto intero lì, che mi guarda. Il mondo del noir è potente, ti risucchia, è la vita come dovrebbe essere descritta, una trappola sexy e incasinata e piena di formaggio e tu sei il topo.
A riguardarmelo adesso, Mamet, con Google onnipresente in Ipad e Smartphone e Generazione Digitale e via cantando, è pure un figo. Un sacco di foto sue, e materiale.
Il genere di uomo che se ti capita sotto mano al Chiosco gli chiedi il numero di cellulare e fai un pochetto la gatta morta, così, per tenerti in esercizio e vedere come si fa a vedere quell'occhietto che brilla negli uomini. Ma mica perché ti interessa quagliare, eh. No, no. Troppo stancante.
Aveva una bella scrittura. Aggressiva, volgare. Mi sono comprata il dizionarietto di Forbidden American, per stargli dietro. Ho imparato un botto di parolacce utilissime casomai piantassi grane con un rapper in mezzo al Bronx, di notte. Ne uscirei bene, un successone.
E, naturalmente, dopo la discussione della tesi, me lo sono dimenticato.
Proprio come succede con certi uomini che ti piacciono da morire e poi ti stufano, da morire, come troppa crema chantilly. Buona, ma stomegosa.
Ammiro molto le persone che tengono la rotta fissa sulle loro passioni e per tutta la vita le loro navi puntano dritte come fusi verso l'orizzonte.
La mia barchetta deraglia, il timone ballonzola, le vele sono tutte sfilacciate.
Non so dove sto andando, ma il viaggio è fantastico. Le sirene sono tutte a bordo e ci facciamo l'aperitivo.
Vivo in una bonaccia perenne ma la barca va avanti comunque e quindi.
Io mi rilasso.
David, ovunque tu sia, grazie.
Non sei invecchiato malaccio.
Poteva capitami di peggio, chessò, uno sfigatone del Settecento, tutto parrucche e pizzi.
Pfiuuuu, m'è andata bene.

6 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, se non fossi uno dei tuoi fans più sfegatati :-) e se non rischiassi ogni volta di passare per un adulatore di bassa lega...e se non rischiassi altresì di dire per l'ennesima volta cose che ho già detto e ridetto tante volte...ti direi che questo è uno dei tuoi articoletti più belli di sempre :-)

Quindi, fatte salve le condizioni di cui sopra, io te lo dico lo stesso: l'ho letto assaporando il sommo piacere riservato al lettore solo in rare occasioni :-)

Non conoscevo il tuo beniamino tesistico :-) David Mamet, e mi offri un'occasione per esplorare questo autore, ma la cosa più bella, come sempre, sono le tue invenzioni narrative...questa ad esempio varrebbe già il costo di un intero libro:

"...lo dico sempre, il mio cervello è molto più intelligente di me..." :-)

è bellissima, degna del miglior Woody Allen in gran spolvero :-)...stupenda, davvero, è illuminante, ti apre un mondo di ironia, se ci stai a pensare un attimo...

E poi c'è quell'altro passaggio:

"...Mi sono comprata il dizionarietto di Forbidden American, per stargli dietro. Ho imparato un botto di parolacce utilissime casomai piantassi grane con un rapper in mezzo al Bronx, di notte. Ne uscirei bene, un successone...." :-D

Questo è "Vale style" purissimo, a 745 carati :-)

Anche il finale, sei tutta tu :-) c'è tutto il mondo della Vale, nel meglio delle sue espressioni...l'aperitivo con le sirene, il parruccone del 700 :-) forte, proprio bello...

Quando scrivi così, non ce n'è più per nessuno :-)...lo so, c'è stato anche chi mi ha chiamato il Vincenzo Mollica del web :-) per cui le mie considerazioni varranno un po' quel che valgono, ma così, oggi mi andava di dirti queste cose :-)

Squilibrato ha detto...

C'è sempre di peggio. Ovunque.

Vanessa Valentine ha detto...

Ahah, povero Gilli, 'sto web ce l'ha sempre su con qualcuno!:((((
Del resto, direi che è impossibile accontentare milioni di persone che stanno là fuori in ascolto, no? tanto vale tirare avanti ed essere sé stessi, mal che vada ti daranno, appunto, del Vincenzo Mollica...le critiche sono sempre interessanti, purché siano stimolanti ed aggiungano qualcosa di nuovo. Sennò...:))))))
Grazie comunque per le tue parole carine, non ho idea se ci sia questo "Vale style" o meno...confesso che quando le parole escono dal cervello, sul serio, non ho idea di come siano nate...vengono su così, come funghi, senza pensarci...baggianate cosmiche enormi ma mi piacciono!:)))))))))))
Mamet è anche regista, vediti qualche film. E opere teatrali...hai voglia, ha scritto un botto!

Vanessa Valentine ha detto...

Ah, Squilibrato, come è vero! :)))))
Ma c'è pure sempre di meglio, il che consola oltremodo, non c'è che dire.:)))))

Gillipixel ha detto...

Ciao Vale, come stai? Nessuna notizia da Bagigia world? :-)

Un caro saluto e grattini a Bagigia :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Ciao, Gilli, perdonami ma sono decisamente uccellina di bosco, in questo periodo...:)))))l'esamone della scuola incombe! Comunque, mo' scrivo qualcosa!;)
Bagigia ti saluta, anche se oggi ha una giornata...:)))))))