giovedì 22 gennaio 2009

La rompiballe da treno

Pur con la massima cautela, pur muovendomi quatta quatta come una gatta cauta, sono purtroppo incappata nella famigerata e fosca figura della rompiballe da treno (esiste anche il modello maschile, ma, se è grazioso, sul fatto che scassi si può anche soprassedere).
Un mio gesto di cortesia (alla luce degli eventi futuri, sconsiderato), e cioè averle prestato il cellulare per un'emergenza, mi ha istantaneamente precipitato nell'inferno della sua frenetica amicizia, che io non voglio, nel modo più assoluto. Se l'essere umano sapesse che un atto di carità cristiana può compromettere tanti splendidi, solitari, rilassanti viaggi in treno con l'ipod e Repubblica, o Haruki Murakami e il silenzio del vento contro i finestrini, o soltanto i miei pensieri sospesi tra un campo di terra bagnato dalla pioggia e l'altro, la gentilezza scomparirebbe, è indubbio, e ciò sarebbe una gravissima perdita. Però... una donna che mi cerca fino all'ultimo metro della pensilina e quando mi trova dice "meno male! non ti vedevo ed ero preoccupata!", oppure una frase "tesoro, pensavi di essere l'unica a prendere il treno, e invece ci sono io!". E purtroppo, cazzarola, aggiungerei.
Siamo sei miliardi e rotti e tu vieni da me. A rompere le balle a me. Ma perché.
Ho un karma così carogna? Cosa ho fatto nell'incarnazione precedente? Facevo il bagnetto a Hitler? Sinceramente, cara amica, le tue attenzioni non le merito. Non me ne frega niente delle tue lamentele sul tuo lavoro, nemmeno io lavoro all'Onu, ma non sbrego l'anima a nessuno. 
Naturalmente, la caratteristica principale del rompiballe da treno (ma pensate ad Ale e Franz, e capirete che questa gente è poliedrica, può occupare panchine, ristoranti, aeroporti, navi, e di sicuro sul Titanic ce n'era uno, dei loro) è il suo carattere noiosissimo, privo di umorismo, ansioso, una pigna insomma. Ti si attaccano come la scabbia, ed è finita.
Devo dire poi che, essendo una persona riservata, divento isterica se qualcuno mi fa la posta, mi tende agguati per trovarmi ovunque, non connetto più, davvero. Vengo precipitata in un racconto di Kafka, mi dibatto ma sono inerme. Pur trincerandomi dietro ad un sorrisetto freddo e cortese, e sprecando sarcasmo a litri, tanto non se ne accorgono, mi rendo conto di essere ormai fottuta, e che me li porterò nella tomba, loro e i pesanti monologhi lamentosi che li distinguono. Infatti l'umanità, con il sofisticato radar che tutti abbiamo, li schizza come la peste, e loro sono venuti da me, attirati dal fluido della mia bontà.
Ho ricevuto alcuni suggerimenti solidali, del tipo: farmi crescere i baffi e passare per un uomo, oppure indossare una parrucca bionda, fumare una sigarettina fina fina al mentolo e parlare come una spia russa dei film anni '50, indossare un sombrero e un poncho, fingere un attacco della sindrome di Tourette...insomma, qualcosa mi devo inventare. Chessò, vestirmi da prete.
Uno stato civile, che ami i suoi cittadini, dovrebbe varare una legge sacrosanta: chi disturba una persona che legge su un treno va multato, e solo una calamità può giustificare tanta barbarie, un deragliamento o i terroristi. Una persona che ti impedisce di stare tranquillo durante i venti minuti più sereni della tua giornata, col tuo bel giornale fresco o il tuo romanzo vergine, con il suo sciocco cicaleccio rompe le balle a te e anche a quelli vicini. Digli di smettere. Fallo tu, perché io sto per diventare violenta.
Accetto i vostri suggerimenti circa i metodi per evitare la donna in questione.
Ricordatevi che l'omicidio è punito dalla legge.

12 commenti:

Gillipixel ha detto...

mmmiiiihhhh...situazione veramente ingarbugliata per un pigro gentile...come ti capisco...lo scocciatore da mezzo pubblico è una calamità terribile...non riesci a cambiare treno? non c'è un autobus in alternativa? Uhm...non credo, sarebbe troppo semplice e poi no, non avrebbe senso, sarebbe cedere alla prepotenza del mondo, e non va bene...
Forse l'unica soluzione è dirglielo chiaro e tondo nei denti, con gentilezza, ma chiaramente...ma lo so che è difficile, anche io sarei molto combattuto...

Però questo tuo scritto è fantastico come sempre...
"...il bagnetto ad hitler..."? ahahahahahhaha, stupendo!!!
Quale Murakami stavi leggendo? L'allontanamento perpetuo da tutte le forme di trasporto conosciute merita una disturbatrice di un lettore del buon haruki... :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

eh sì, capisco quel che dici... e concordo con gillipixel. un messaggio diretto, semplice e cortese, "scusa sai, ho avuto delle giornate complicate, avrei tanta voglia di stare in silenzio..." una, due, tre volte ... poi smettono :-)

Galatea ha detto...

Farsi accompangare al treno da u ragazzo strafichissimo e passare poi i venti minuti sul treno a farle sapere che la tua vita è meravigliosa, ti diverti un sacco, sei ricchissima, frequenti i posti giusti, stai benissimo e far notare che la tua vita non è assolutamente paragonabile alla schifezza di esistenza che fa lei...in genere la rompiballe da treno inverdisce dopo i primi dieci minuti, al quindicesimo ti detesta e appena scende dal vagone non ti rivolge mai più la parola.
Ciao, bella!

Vanessa Valentine ha detto...

Oppure una katana alla Kill Bill, con la quale dimezzare la disturbatrice!
Il Murakami in questione è "Kafka sulla spiaggia", bellissimo... anche se il mio preferito resta "L'uccello che girava le viti del mondo"
Insuperabile!

Vanessa Valentine ha detto...

Insomma, non sono sola... Galatea, l'idea del giovanotto da sfoggiare e millantare una vita da jet set non è male...il mio timore è che questa donna mi voglia bene, ormai, e che sia felice per me! Aiuto!!!!

Vanessa Valentine ha detto...

Non credo invece, Farlocca, che la gentilezza ferma funzioni... l'unica è travestirsi da tendina verde e sgnanfetta delle FS, hai presente, quelle che non lavano dagli anni del boom economico...
o rinchiudersi nella toilette...brrrr...

Unknown ha detto...

ehehehehe io avrei la soluzione: vagone prima classe. bacioni.

Gillipixel ha detto...

@->Vane Vale: "L'uccello che girava le viti del mondo" mi è piaciuto un sacco, ma nella mia personale classifica Murakami metterei per primi "La ragazza dello Sputnik", "Dance dance dance" e "Tokyo Blues Norwegian wood"...è in ogni caso uno di quegli scrittori che hanno un livello medio di qualità narrativa altissimo...nessuno dei suoi libri mi ha deluso...l'unica cosa è che me li sono divorati tutti con gran golosità ed ora vorrei non averne letti alcuni per avere ancora la riserva di una goduria di lettore, però ormai sprecata :-) per fortuna che "Kafka sulla spiaggia" l'ho serbato per letture future e già me lo pregusto :-)) ciao

Vanessa Valentine ha detto...

Il Murakami da manga, assurdo, è davvero unico! :)
Meno male che lo conoscono in tanti, anche in Italia! Non siamo messi poi così male!

Visir ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Visir ha detto...

Soluzioni non ne conosco, anche perchè sono intimamente convinto che: "ogni soluzione sia una trappola", come diceva l'irreprensibile Albertazzi.
Surfando sull'onda delle citazioni potrei dirti che: "nessuna buona azione resta impunita", ma sarebbe troppo facile.
Puoi dunque fare un gioco, con cui trastullarti nel caso, ormai conclamato, il rompiballe si attacchi alle tue gonadi (in senso lato)come una cozza sullo scoglio del tuo Io.
Ecco dunque il passatempo: immaginare che un dio, impossessatosi momentaneamente della unità biologica del rompiballe, ti comunichi, fra la miriade di cazzate, una frase ispiratrice.
Un messaggio, criptico e didascalico, ove tu possa trarne grande ammaestramento.

Spesso gli dei parlano agli uomini per bocca degli scocchi.
Buon viaggio.

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, la mia mente ottenebrata vede ora il tuo commento, e ti ringrazia per il consiglio. Spedirò il/la rompiballe direttamente agli dei, dopo aver sentito quello che hanno da dirmi... ;)
Sorprendetemi, o Numi.