lunedì 18 gennaio 2010

Godibili letture

Sfogliando, se così si può dire, le pagine di repubblica.it, capita di trovare notizie curiose, giusto per alleggerire un po' la tensione emotiva che altre notizie, planetarie, ti mettono addosso (e sulle quali ci si rende conto di avere poco potere, a parte mandare un po' di soldi, pregare e cercare di non farsi calpestare dall'orrore).
In un fine settimana abbastanza de fuego, in cui ho corso in tondo come il tizio delle comiche con le chiappe in fiamme, non riuscendo nemmeno a finire il primo Larsson se non oggi pomeriggio (non mi sono ricavata nemmeno una mezz'oretta di lettura, mostruoso!), uscendone ammaliata e travolta ma con perplessità circa il personaggio di Lisbeth (mio padre ne è completamente catturato, si è innamorato come un quindicenne), trovandola affascinante ma terrificante al tempo stesso, riporto qualche sciocca considerazione su di una notizia letta al volo, credo sabato, e che sicuramente qualcuno più sveglio di me riuscirà a trovare nel fitto pagliaio della rete (io, francamente, mi sono persa).
Allora, se non ricordo male, in America stanno spopolando dei reading, ovvero eventi di lettura, con lettrici completamente nude, agghindate vezzosamente solo con un filo di perle o col tacco 12. Tutte ragazze belle e sveglie, già artiste di burlesque, quindi note agli amanti di spettacoli peperini e vintage. E che in più amano leggere. I reading sono frequentatissimi, chiaro.
Perché questa notizia è interessante? Beh, sinceramente non lo so, e mi sento ambivalente nel dare un giudizio (anzi, che mi frega di dare un giudizio, non ha senso, ognuno ha diritto di pensarla come vuole, ovvio). Però una parte di me il giudizio lo vuole far uscire, come un dente troppo grosso e puntuto.
Queste ragazze leggono autori famosi (Faulkner, Hemingway, Voltaire) davanti ad un pubblico che immagino non essere solo composto da uomini rapiti che non si perdono una sillaba ma che anzi seguono con interesse il sollevarsi della gabbia toracica ogni volta che la lettrice si produce in una di quelle lunghe, vorticose descrizioni ottocentesche che ti frullano di piacere anche dopo un sacco di anni. Immagino ci siano anche donne, che come gli altri amano ascoltare qualcuno che sta raccontando una storia (è un piacere universale, ovunque le vostre gambe vi portino e chiunque conosciate, finirete sempre in un salotto, su di una stuoia o sotto un ponte ad ascoltare qualcuno che racconta). E siccome ai libri non viene mai fatta troppa pubblicità, ben venga l'iniziativa, ancorché piccante, di promuovere l'interesse per questa attività sana ed ecologica. Oddio, le signorine raccomandano di farlo a tutti, quindi anche a noi, nelle nostre case, di metterci lì sul divano tutti belli in libertà (unica accortezza, spero, le tende tirate, sia mai che i vicini restino lì a fissarvi ore in totale sbigottimento mentre vi leggete l'Ulysses tutti concentrati, come mamma vi ha fatto, immemori di un mondo là fuori che guarda e giudica). D'estate ci può anche stare, col caldino, il passo dall'avere su una canotta e un paio di mutande a quello successivo in cui li fate atterrare sulla libreria Ikea è una frazione di nanosecondo, si fa davvero presto a percepire questo senso di libertà sulla pelle...ma francamente, in serate come queste, quando ho su i calzettoni di lana tripla, il maglione caldo caldo e morbidotto che ho comprato nel reparto uomo di h&m perché era immenso e protettivo come un fidanzato buono e gigantesco, e tuta di flanella, mentre fuori la nebbia bagna tutto con il suo alone traslucido e distante, ecco, la vedo già difficile.
Da qualche parte nel mio cervellino ritorto e stanco vedo l'operazione delle girls come una furbata che porta un mucchio di soldi (a loro comunque piace spogliarsi perché la gente le guardi, tutta la mia stima, non penso che ce la farò nemmeno in un centinaio d'anni ad imitarle, e la cellulite non credo diminuirà, anzi) però al tempo stesso, amando i libri, amo anche chi li promuove e li difende, con qualsiasi mezzo. Quindi metto a tacere la vecchietta pittimosa e moraleggiante che tenta sgomitando di venire a galla in me, la ricaccio tra le personalità noiose e rancide che affollano il mio inconscio, e plaudo senza riserve all'operazione. Naturalmente,se venissi a scoprire che si tengono anche dei reading con lettori maschi nature, ho già le valigie pronte.
Sono fiduciosa.
Amo i libri e il mio prossimo, più di ogni cosa.

8 commenti:

Alberto ha detto...

Sono un pò dubbioso su questi "esperimenti" letterari: credo le persone che seguono quelle signorine rimarrebbero ammaliati anche dalla lettura della composizione chimica del dixan... e tanti saluti alla cultura.
Bel post, comunque :)

Visir ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Visir ha detto...

Spesso capita che quando un piacere viene a noia lo si diluisca con altri.
Una sorta di cocktail per stimolare il palato ormai aduso al solito gusto.
E' capitato poco tempo fa che nella metropoli dove vivo c'è stata una performance di un pianista classico che suona brani famosi al contrario, cioè parte dall’ultima nota per arrivare alla prima. Sembra che la melodia resti gradevole.
Durante il suo concerto sono nebulizzati profumi e le armoniche sono sottolineate da luci colorate.
Questo è, secondo me, voler essere nuovi e moderni ad ogni costo.
Per arrivare più in alto spesso si cade in un baratro di cattivo gusto.

Considerazioni tradizionaliste a parte, penso che una bella donna è sempre un bello spettacolo, nuda o vestita, ma anche quando fa la spesa e spinge il carrello dell'Esselunga; pure con il grembiulino in cucina mentre fa da mangiare, quest’ultima qualità talmente singolare e più difficile da trovare degli Unicorni.

Insomma se: "La bellezza è negli occhi di chi guarda", spesso una robusta dose di ferormoni aiuta...e molto.

Quando leggo non desidero altro che la lettura, ma ultimamente leggo pochissimo, e dico questo battendomi il villoso petto come atto di contrizione sincera.
Forse a causa dei miei impegni di lavoro, forse a causa dell'astigmatismo che dopo gli "anta" galoppa come un cavallo spronato alla carica da un Ussaro della Morte.

Tornando all'argomento dico solo che nel mio immaginario erotico assisterei ad un tale spettacolo artistico solo se, dopo la lettura, potessi esprimere e mostrare "ipso facto" la mia personale critica letteraria alla signorina in questione, condividendone così una dissertazione di alta caratura.
Viceversa sarebbe un supplizio al pari di Tantalo e la vita è già così dura, perché mai indurirla ancora di più?

Immagino che tu, dolce Vivì (se mi è concessa questa familiarità), potresti godere dello stesso piacere ma con un vantaggio. Difatti l'aitante narratore non perderebbe il filo del racconto, avendo da madre natura un naturale segnalibro che all’uopo gioverebbe assai. Così potresti prolungare questo piacere commisto, di letteratura ed eros, a tuo garbo e senza grossi problemi.

Ecco, vedi cosa succede a mischiare il sacro con il profano: vengono fuori solo cazzate.

Buona lettura a tutti.

Vanessa Valentine ha detto...

In effetti, Alberto, il sospetto potrebbe venire anche alle anime belle...bah, accontentiamoci, per ora. Magari qualcuno un po' alla volta si abituerà a leggere anche senza la bella figliola desnuda, chissà, hai visto mai, poi si appassionano...:)))
Grazie, sei molto gentile!

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, il concerto al contrario sembra innovativo ma indigeribile, di solito preferisco la vecchia maniera (se la gente vuole fare cose nuove va bene, ma anche alle porcherie c'è un limite...) Luci e colori new age mi sembrano un po' fuffa, Bach o Mozart sono belli anche suonati in un prato, con i musicisti in braghe corte e gli spettatori sui plaid. Tanto la musica, quella bona, arriva comunque.
Detto ciò, posso solo rampognarti per lo scarso tempo che dedichi alla lettura (:), scherzo, spesso il tempo è davvero poco e se uno la sera ne ha un po' che avanza per leggere di solito è così stanco che si affloscia come un sacco di fagioli lessi...però per l'astigmatismo farei qualcosa...:)))
Temo comunque che alla fine della "tenzone" letteraria non potresti mostrare alla lettrice tutta la passione che la lettura ha surriscaldato in te..credo che le fanciulle siano attorniate da corpulenti omaccioni (almeno lo spero, per la loro incolumità) onde evitare deprecabili incidenti....non che i lettori siano dei satiri, però però (la paglia attaccata al fuoco, diceva mia nonna).
Riguardo al lettore maschio, beh, non potrei certamente fissare il mio sguardo femmineo e verecondo su alcunché, non penso proprio che ci riuscirei...e gli consiglierei di scegliere un bel segnalibro cartaceo, non sia mai che in un impeto narrativo e distratto il giovanotto chiuda di scatto il tomo (magari "La fiera della vanità")...urgh.
:))))
Ma non non saremo mai così avanti. Tocca aspettare.
Vivì è carino, mi fa sentire una sciantosa impiumettata. :)

Gillipixel ha detto...

Mah, non vorrei essere troppo terra terra, ma secondo me son solo baracconate per fare chiasso mediatico, Vale :-) ...perchè se si facesse sul serio, ma sul serio davvero, sia sincero ciascun maschietto in cuor suo, quale sarebbe il natural interrogativo che sorgerebbe nell'animo di ognuno, qualora fosse lasciato libero di esprimersi nella più assoluta franchezza? Sarebbe: "Seh, va beh: ma alla fine si tromba?" :-)
...e scusate la rozzezza, ma quando le cose van dette, van dette :-) Le due cose non andrebbero mescolate: o si legge o si gioca ad "occulta il salamino", e che diamine :-)
Poi dopo, che in privato si possano anche fondere proficuamente le due cose, può essere un'idea...ma come giustamente fa osservare Visir, stare lì col filino di bava pendulo dal labbro, non è il massimo: alla fine non ti gusti nè la lettura, nè il resto :-)
Insomma, per concludere: leggete ragazzi, non lasciatevi sopraffare dal logorio della vita moderna, se uno vuole il tempo lo trova sempre...è importante...come diceva quel tale, non dobbiamo leggere perchè è utile o chissà quale altra concretoide motivazione: “Non leggete per divertirvi o per istruirvi. Leggete per vivere” (Gustave Flaubert)
:-)
E...Vale, grazie sempre per quello che scrivi e per l'eleganza e la saggezza narrativa che sempre dimostri :-)

Visir ha detto...

Metterò gli occhiali e come dice il mio amico cieco: "Vedremo".

Il tuo seguito sul segnalibro è "calzante" anche se un pochino "castrante" se mi perdoni lo scivolamento nel pecoreccio, ma l'assonanza è una tentazione troppo forte.

Come da accordi intrcorsi: ciao, Vivì! :))))

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, è proprio vero.
Leggere salva la vita, è l'unico senso possibile.
Immagino che un contesto piacevole renda l'esperienza più gratificante...ripeto, sono curiosa di vedere se l'esperimento attecchirà anche qui, in questa nostra terra che apparentemente sembra spregiudicata e invece.
Se all'improvviso frotte di maschi si catapulteranno nelle librerie, avremo la risposta.:))))