giovedì 28 gennaio 2010

Questa almeno è divertente

No, non sto parlando di Noemi e del fatto che ballerà e canterà su Raiset, chissene, il canone lo pago comunque solo per vedermi la fine di Lost (e un bel po' di altra roba, dai, ammettiamolo, tipo le previsioni del tempo).
Visto che recentemente ho scritto di pubblicità sempie, stasera commento brevemente quella dell'Ikea (vista mentre mi godevo House registrato e i suoi meravigliosi patemi - col capello corto è moooolto più avvenente, poi sembra smagrito e triste, cuccioloso con gli occhioni azzurri e meno carogna, ti vien voglia di portarlo al mare e di spupazzartelo...).
Orbene, nello spot dell'Ikea si vede un tizio che va a trovare un altro tizio nel suo appartamento, guardano la tv, la partita, bevono insieme, insomma una serata tra amici maschi carina e rilassante, attorniati dallo stile svedese più famoso al mondo, con quelle sue splendide fantasie Settanta, i verdi acidi, le foglie stilizzate, la betulla...insomma, tutto il repertorio.
Solo che alla fine quello più grosso si alza, saluta e chiude la porta di quella che scopriamo, sorpresa! essere una cella, sbam. Il carcerato resta là dietro, ma in un ambientino davvero cool. Il tizio grosso rientra nel ruolo di guardia e saluta l'occupante della cella successiva, acconciamente tristissima, grigia e spoglia. E una voce fa "spegnere le luci!"
Il tizio Ikea si rannicchia sotto un piumone davvero fico (16 euro e rotti! un affare!!) e fa le nanne.
Ho fatto una risata grassa, un botto, di gusto (la ragazza dell'appartamento a fianco non commenta nemmeno più, immagino, le mie repentine crisi di ilarità e le conversazioni a uno che in genere eseguo (ebbene sì, parlo da sola, quasi sempre, ma in famiglia lo facciamo tutti, che male c'è?).
E mi sono detta, questa pubblicità è carina e divertente, quindi merita di esistere.
Decidiamo allora che la pubblicità sveglia e intelligente ci piace, quella pretenziosa e arrogante la calciamo nel sedere.Oh, là.
Adesso vado più o meno a dormire, mi faccio di sciroppo come una biglia e domani è un altro giorno (venerdì, grazie a Dio).
Sogni d'oro.

5 commenti:

Gillipixel ha detto...

Concordo, Vale, alcune publi sono proprio delle geniate, ma sono mosche bianche...il grosso è fuffa melliflua, irritante, demenziale e blandigonzea (da "blandire il gonzo" :-)
Però alcune, è inegabile, ti lasciano proprio a bocca aperta, sanno stupire e ti verrebbe voglia di chiamare al telefono il creativo di turno e che fosse un tuo amico (cit. "Il giovane Holden", in onore del grande Salinger che se n'è andato :-(

Il fatto che parli da sola non fa che aggiungere ulteriori punti alla tua simpatia contagiosa :-)
Mi ha fatto ridere la tua esegesi di spiterve :-)
A proposito di pubblicità, la mia parola di verifica blogspot oggi è turgor: sarà la marca di un chewingum per che rilascia vitamine energetiche per uomini veri dalla mascella di titanio, oppure è il brand di un preservativo? :-D

Visir ha detto...

Trovo in questo tuo simpatico commento che scivola, forse senza fatica così come è nato, una vena di tristezza che non mi convince fine in fondo.
Spiegandomi meglio, non è certo la descrizione, ma il soggetto che mi lascia perplesso.

Sarò un inguaribile idealista, però una prigione resta una prigione, anche se ha le sbarre dorate.

Dormi, dormi, sotto il piumone bello e a buon mercato, ma la libertà è sempre fuori di quelle mura e questa è una realtà per tutti e per qualunque prigione (emotiva, mentale o materiale) si sia scelto o ci sia capitato di vivere.
Il destino di un Uomo non è vivere comodo ma vivere libero.
Inoltre, non ci può essere vera amicizia fra un secondino e un detenuto se non nella comprensione che partecipano alla stessa esperienza, ma con atteggiamenti mentali diversi.
La guardia va a casa terminato il suo turno di servizio, però tornerà volontariamente in prigione per riempire il frigorifero, e questa è una condanna ancora più triste e spietata.
No Vivì, mi spiace, ma posso ridere solo di un riso amaro.

Vanessa Valentine ha detto...

Beh, Gilli, anche quella che vedo adesso suona bene: pullut (gulliveriana?) Devo dire però che turgor le batte tutte, senza partita. Fossi un pubblicitario, la prenderei in seria considerazione per la seconda (che hai detto):)))))
Restando in tema salingeriano, mi vedo con gonna a palloncino, estasiata con una scatola di detersivo in mano, come una casalinga americana degli anni '50...incantevole. Oltre a parlare da sola, riesco anche a immedesimarmi in situazioni assurde con mirabile verismo.;)

Vanessa Valentine ha detto...

Suvvia, Visir, che è sta mestizia?
Non mi vorrai fare il serio proprio su questo blog, partorito dalle mie cialtrone e farraginose elucubrazioni sul buffo e l'assurdo!:)
E' ovvio che l'uomo deve essere in primis libero (e ad un Acquario lo vieni a dire??), però consideriamo anche che per essere liberi del tutto bisogna poter contare su di una ferrea moralità nonché su di un senso di responsabilità che levati.
Ora, l'amico in galera che dorme comodo sotto il bel piumone è una boutade che pone in secondo piano temi profondi (lavoro nell'ambito della giustizia, e di gente che esce ed entra dalla galera ne vedo a scaffali). Ognuno dovrebbe saggiamente ritenersi responsabile, di sé e degli altri. Già ponendosi nell'ottica di fare meno danni possibili, combina qualcosa che non va...almeno provarci, ecco. Che poi le prigioni siano luoghi tristi che andrebbero migliorati (o ingranditi, questo sì, i carcerati non sono sardine) siamo tutti d'accordo. Trattare con umanità e rispetto anche chi non ha saputo dimostrarli è civile e saggio, difficile ma essenziale. E pagare meglio i guardiani, ok.
E se per una sera lo lasciassimo a vedersi la tivù col suo amico, sul divano? Magari a casa ha una moglie ruspiosa, e non ci vuole tornare...:))))
Su, su, Visir, vogliamo vedere un bel sorrisone sul tuo faccino!:)))))

Visir ha detto...

:)
Te, ciapa lì.