lunedì 22 febbraio 2010

Alternative

Nata in febbraio, da sempre debbo fare i conti con eventi che capitano all'interno del suddetto mese, accadimenti invero maldigeriti dal mio umore: il primo è il Carnevale, che ho sempre cordialmente detestato, venendone ricambiata - salvo solo le frittelle, e basta. Il secondo è Sanremo, che per una settimana tiene banco, e quella dopo, e quella dopo ancora. Ah, se ne parlava anche prima, chi va, chi non va, Morgan e la droga, perché sì, perché no?, e Povia e compagnia cantando. Una pizza infinita.
Ho il massimo rispetto per i sanremesi che si fanno in quattro per stare dietro a tutto, chiaro, i fiori sono splendidi (io farei un Sanremo tipo catalogo Bakker, avete presente, quello bello che vi arriva per posta pieno di rose paradisiache, di tulipani ultraterreni, e tutti pensano, urca, quest'anno mi faccio un giardino da far schiattare mia cognata dall'invidia. Verde, la voglio vedere...ecco, un Sanremo silenzioso, solo con i fiori. Magari un'orchestra sotto, con i pezzi vecchi riarrangiati. Sono proprio antica, dai, ammettetelo.
Ogni anno è tradizione che la controprogrammazione faccia cose interessanti come l'ottantaduesima volta in televisione di Arma Letale 3, documentari sulle malghe trentine o la Principessa Sissi (dando uno strappo così alla tradizione del palinsesto che vuole l'infelice imperatrice regina di luglio e d'agosto, insieme a Totò e Don Camillo con Peppone).
Quest'anno, e meno male, mi son registrata "V per vendetta", "Profumo" (boh), immagazzinato House (imbarocchito e irritante) e le Casalinghe gran finale, al cardiopalma. Ma soprattutto ho potuto rivedere Il Film, la pellicola alla quale non ho mai saputo resistere, né mai sarò in grado di farlo.
Notting Hill.
Ognuno di noi ha un film che lo castiga, che lo attrae, che lo invischia. Come nell'amore, ci sono semplicemente dei film che non ti lasceranno andare mai, ti marchiano il cuore, sei loro per sempre.
La prima volta l'ho visto al cinema, e l'ho trovato bellino ma lento. La seconda volta in tv l'ho trovato lentissimo, ma ipnotico. Semplicemente, non posso resistergli.
Perciò se qualcuno si azzarda a dire, ma che palle, l'abbiamo visto venti volte, ancora?!, viene silenziato e costretto a godere ancora della pregiata visione.
Beh, intanto c'è Hugh Grant, gli occhi piegati all'ingiù belli e tristi (credo di avere un debole per gli uomini con gli occhi tristi), sembra sempre affranto, però credo che la vita non sia poi così male potendo vivere a Notting Hill, Londra.
La storia la saprete, immagino, ma portate pazienza, riassumo spiccia.
Lui ha una libreria di viaggi, gli affari vanno maluccio, vive in una casa con un portone blu fighissimo che credo possa permettersi solo un archistar o un calciatore, convive con un pittore gallese matto per le femmine, sebbene infruttuosamente ad esse dedito, ha degli amici cari ma strampalati. Un giorno gli piomba in negozio Julia Roberts, attrice americana famosissima, e da lì in poi inizia la schermaglia amorosa che imperverserà per due orette circa, portando il cristiano medio all'esasperazione, ma beando indegnamente la donna che sgranocchia bagigi in estasi, inconsapevole che là fuori c'è un pianeta che saltella.
La sceneggiatura è normale, piacevole come ce ne sono tante, senza particolari guizzi, sto sillabando le battute che ormai so a memoria, so perfino cosa c'è scritto sulle magliette del gallese, quando scende le scale facendo la passerella, le braghe basse mettono in vista il portamonete...
Sull'amico gallese sarebbe doveroso aprire una digressione, l'attore è Rhys Ifans, il modello di maschio Delta perfetto, quello che mi viene in mente per primo (il maschio Delta è il maschio di quarta scelta, rispetto al maschio Alpha, ovviamente. Se uno parte da Brad Pitt e poi scende un po' nella graduatoria, dovrebbe incontrare Rhys Ifans. Il quale, detto tra noi, è molto attraente, anche se strano. E' fondamentale che il maschio Delta sia strano, shabby chic, intellettuale e abbia qualche imprecisata perversione). E' adorabile, non ha vestiti puliti, è sboccato, mangia maionese credendola yogurth, ha una visione molto laterale dell'esistenza. Da innamorarsene.
Si sa che il film andrà a finire bene perché in fondo è la fiaba di Cenerentola condita in salsa testosteronica, lui supererà le prove, incluso il carattere dell'ostrega dell'attrice, prevenuta verso i "mortali", infine vinto egli stesso dal dolce giogo dell'amore.
Hugh Grant è involontariamente comico come lo sono i gatti, di solito: quando tentano di salire su qualcosa troppo in alto e franano miseramente, per poi rimettersi seduti sulle zampe, occhiando sospettosi la smorfia trattenuta sulle nostre facce. Quando fa il cucciolotto triste ti fa venire voglia di portartelo a casa e di tenerlo con te per sempre. Magari.
Le passeggiate romantiche della coppia li portano in giro per il quartiere, tra i giardini privati che vengono baldanzosamente violati onde potersi baciare in santa pace. Ammetto che tutte le volte che visito Londra non mi faccio mai mancare il giretto a Notting Hill, anche solo per poter sbirciare dentro quelle finestre ampie e lucide, con lampadari alla Starck e calle e orchidee sbruffone in vasi di Murano. Ah, staccarmi è difficile, ci vuole la spatola.
Perché guardiamo ossessivamente certi film, cosa cerchiamo dentro le inquadrature, vogliamo la vita come la desideriamo o la conferma di quella che abbiamo? E' meglio desiderare o avere, aspettare o possedere, immaginare le cose o concretizzarle?
La parte migliore della vita, per me, è guardare dalla finestra dentro la stanza, l'atmosfera che c'è, in attesa di qualcosa. Che io entri, poi, è secondario.
Scrunch, scrunch. Buoni, questi bagigi.

25 commenti:

gattino ha detto...

Il mio film-punto-debole è quello con arnold schwarzenegger che rimaneva incinto, perchè fu il primo film dinanzi al quale ho pianto.
Non per il film in se ovviamente, c'avevo altri problemi, ma ora lo riassocio a film importante della mia vita per un fottuto errore di tempismo di tristezze. Caso ha voluto che sia stato proprio un film dimmerda.
Notthing Hill invece pur non essendo un bruttissimo film ogni volta che vedo la faccia di hugh grant mi sale una follia omicida irrefrenabile. Anche perchè, nella mia esperienza di venditore non è mai successo che conoscessi una gnocca e pure famosa, solo 2 ultracinquantenni che volevano disperatamente che andassi nella loro abitazione per fantomatiche ripetizioni di informatica (non ci sono andato ma in ogni caso dubito gli interessasse il C++).
In definitiva: hugh grant deflagra ora ti odio.

Salazar ha detto...

Non sembrerà molto oirginale dire anch’io, ma lo devo dire: “anch’io”.
Notting Hill è nel mio cerchio ristretto dei film da rivedere sempre: non so quante volte l’ho visto, trenta?, cinquanta?
Sta assieme ad una piccola cerchia di inconsapevoli fortunati tipo Father Goose, commedia romantica d’altri tempi, con Cary Grant al massimo dell’ironia e Leslie Caron al massimo della bellezza. Oppure In Harm's Way di Otto Preminger, il film di guerra più film di guerra di tutti i film di guerra. Preminger è un genio: prende Barbara Bouchet, la fa ballare ubriaca al primo minuto, le fa fare il bagno in mare nuda al quarto minuto e la uccide dentro ad un auto in fiamme al sesto minuto: se non è genio questo, cosa?
L’ultimo arrivato è Love Actually per un totale di quattro. Ci sono stati vari candidati (tipo Sliding Doors o Mediterraneo) ma solo quattro sono riusciti ad entrare nella cupola. Da notare: la qualità del film c’entra fino ad un certo punto, non so cos’è che fa entrare i film nella cupola, e nemmeno voglio saperlo.

Per tornare ai gatti: Italia vista da me, vista da lontano, che forse la si vede meglio assai: di questi tempi tutto quello che è solo una virgola fuori dal più che politicamente piatto automaticamente diventa estremo, tutte le discussioni non si discutono ma sono un muro contro muro fra compartimenti stagni di opinione, tutte le situazioni diventano emergenze, tutte le emergenze diventano discussioni estreme.
Il povero Bigazzi ha detto qualcosa sui gatti, evabbeh!!, facciamoci una risata su, invece ci sono violente lamentele da tutte le parti, la tivvù sospende e tutti ne sono soddisfatti. Su svariati blog leggo auguri di morte violenta al povero vecchio: ma che è?, si vive in stato di guerra totale permanente lì?
Tre o quattro anni fa, sul Recife-Milano, ero seduto vicino ad un frate missionario che ritornava a casa dopo anni nel Roraima, ha esordito così: “sono padre Attilio, sono di Vicenza.. eh, eh.. vicentini magna gati... e che boni che i xe!!”
Che si fa? Auguriamo svariate morti violente anche a padre Attilio?

Gillipixel ha detto...

Io credo, Vale, che il fenomeno del riguardaggio dei film amati vada ricercato nel bisogno di sicurezze, nel desiderio di ritrovare un quantum affettivo esattamente dosato sulla giusta misura delle nostre esigenze di serenità :-)
E' anche il meccanismo che tiene in piedi la baracca dei gialli e dei telefilm: ritrovando i vezzi dei protagonisti, le loro piccole manie e debolezze, ci ritroviamo come in famiglia ed il nostro gaudio affettivo si gargolla (...neologismo) e caracolla :-)

Confesso, ahimè, di non aver mai visionato Notthing Hill...
il mio target di riguardaggio è un po' più caciarone, da perfetto maschio Gamma, se non Epsilon :-)
Non manco mai di rivedermi svariati titoli dell'immortale saga scazzottarola di Bud e Terence :-) in modo particolare i due Trinità (sommi capolavori :-) "Altrimenti ci arrabbiamo", ripassato giusto giusto l'altra sera, "Più forte ragazzi" e svariati altri :-)
Cedo molto facilmente anche a tutta la serie di Don Camillo (con Fernandel e Gino Cervi, rigorosamente)...inoltre rivedrei anche 10356 volte, Un americano a Roma, sommo capolavoro Sordiano :-)

Non posso alfine evitare di ripetermi nella mia monotonia complimentaria :-) La tua prosa è talmente pregiata e rassicurante nella sua grazia delicata, che dovrebbe essere consigliata dai medici come cura per la malinconia e la depressione...
Scena: paziente emaciato si presenta dal dottore: "Doc, è un periodo nero, ho sempre brutti pensieri, vedo tutto un po' cupo...". Al che il doc ribatte: "Ma doveva venire prima! Ho io la cura per lei: un quarto d'ora di Accidia e deboscio, prima e dopo i pasti: mi ringrazierà!" :-)

Rosphidg dice blogspot...che alluda all'animaletto gracchiante in cui la Litizzetto auspicava si ri-metamorfizzasse il principe Savoia dopo apposito bacio riparatore? :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Gattino, è interessante il tuo sommovimento emotivo alla visione di Arnie in dolce attesa (misteriose e infinite sono le vie dell'anima maschile). Sei comunque soggiogato dal fascino oscuro di quella pellicola, chissà cosa i film smuovono nel nostro inconscio (al di là del desiderio di un'altra ciotolina di Fonzies).
Ora, però, non puoi incolpare lo sventurato Hugh delle tue disavventure erotiche...sarebbe pretendere troppo, dai film e dalla vita. Nemmeno io ho avuto un appuntamento ai giardinetti con Brad Pitt, però è stata solo un'incolpevole fatalità.:)
E poi, che ne sai? Magari le 50enni erano due krakatoa di sesso, e tu non lo scoprirai mai...avresti dovuto appurare la cosa. Che ci perdevi?
Svuota il tuo cuore dall'odio e ricolmalo d'amore, anche per il fiacco, azzurrocchiuto inglese...da Fazio era invecchiato, simpatico, ma stazzonato.
Il tempo non fa sconti a nessuno, caro mio.
Onora il tuo nome e poltrisci raggomitolato accanto al fuoco, facendo ron ron...;))))

Vanessa Valentine ha detto...

E allora diciamolo Salazar: anch'io! Quando trovi da chiacchierare con qualcuno e scopri che ha la stessa passione per la letteratura, mettiamo, finlandese, come te, non ti verrebbe da saltellare come Snoopy quando balla la danza dell'estate indiana?:)))
Puro entusiasmo.
Certi film non sono capolavori (se li confrontiamo, mettiamo, con "L'arpa Birmana", ecco) però ti piacciono, e fine. Tipo "A qualcuno piace caldo", o "Aesenico e vecchi merletti", "La strana coppia"...ce ne sono a pacchi.
"Love Actually" rientra nella categoria, forse perché ci sono dentro un sacco di attori che mi piacciono, belle canzoni, un po' d'amore, che altro serve, nella vita?
Riguardo all'annosa questione Bigazzi e i gatti ti concedo che augurare la morte al suddetto gastronomo mi sembra eccessivo (e ciò spero va a mio onore, ho sì suggerito un'ironica ricetta con le sue carni ma spero che nessuno in odor di cannibalismo legga il post e si ispiri. L'ultima cosa che voglio sono i Carabinieri all'uscio il sabato mattina).:) Forse non ricordi che noi italiani siamo scaldini, focosi, faziosi e irruenti, complice la mescolanza di tante razze nel nostro sangue, da nord, ovest, est e sud. Un italiano calmo è improbabile ma possibile, più facile se vive fuori. Noi, in questi sciagurati tempi, non siamo calmi, siamo arrabbiati, senza molti soldi, e sentiamo di gente che ne fa un botto e non in maniera troppo pulita ( e tu dirai, sai che novità), ok, me lo immaginavo, però la cosa ti innervosisce. Siamo divisi in blocchi, e ci guardiamo in cagnesco. La nostra storica apatia potrebbe anche andare a farsi benedire, non mi sento di escluderlo. Tu stai in un paese notevole, con un'interessante economia, migliore della nostra (non che ci voglia molto) e i giornali penso li leggerai. Bigazzi è solo una puntina minima di ghiaccio in un mare sterminato e gelato e carogna di situazioni. Qua tra un po' si vota, puoi immaginare come siamo leggermente incandescenti...dovresti vedere le trasmissioni di politica (ah, a proposito, per un po' pensano di metterle a nanna, forse per intiepidirci un pochetto, chissà).
Infine, credo che il fratacchione sul treno ti stesse prendendo in giro...non si ricorre di solito agli stereotipi, per rompere il ghiaccio?;)
Oddio, poi non so...
Ma no, i gatti non si mangiano, e basta. Per un gattofilo è cannibalismo. Punto.;)

Vanessa Valentine ha detto...

Ah, ah, ah, Gilli!:)))))) ma dove la troviamo una che baci il principotto canterino, a rischio di trasformarsi lei in una rospetta gracchiante? (sicuramente però canta meglio di lui e Pupo messi insieme).
Se mai mi abbisognerà un pr, considerati assunto...;))))) magari accidia e deboscio potesse fare del bene su larga scala a chi è giù di morale! Mi sa che sollevo chi ha già nelle corde un po' di leggerezza, qualcun altro mi manderà a ciapa' i ratt in compagnia di Bigazzi (te lo immagini io e il nonno a pantegane nelle risaie? che scene):)))))
In qualità di tuo nuovo datore di lavoro, allora, ti ordino la visione di "Notting Hill", "Love Actually" (suggerito dal soprastante amico Salazar) e, se proprio vuoi far piacere al tuo capo, tutti i Merchant-Ivory Production ("Camera con vista", "Casa Howard" and so on), ad integrare la tua personale filmografia che personalmente trovo perfetta.
(Sordi dovrebbe essere visto nelle scuole).
I film di Don camillo e Peppone sono un universo nel quale annego con voluttà, ogni volta.
Nonno Hitchcock diceva che i film erano come la vita, ma senza le parti noiose (era lui?? spero di sì).

Salazar ha detto...

A questo punto sono costretto a chiedere una indulgenza, solo pochi minuti, ma non so se mi sarà concesso, visto che pago in R$ brasiliani e non in $ senza R americani: infrango la promessa fatta diversi mesi orsono di non commentare più in rete la politica italiana e – soprattutto – i politici italiani che cominciano con B.

Il Brasile è un paese enorme, con problemi enormi, tanto stratosferici da non riuscire a vedere bene neanche l’inizio della cura, ma qui ci stanno provando, hanno puntato nella direzione che credono giusta e stanno andando avanti. In Italia è il contrario, se prima quasi quasi si poteva vedere una soluzione (per quanto parziale) dall’arrivo di B in poi tutto è fermo, tutta la politica si rigira su se stessa, tutti guardano dall’altra parte rendendosi conto di aver perso il filo del discorso e senza fare nulla per recuperalo. In più – perversamente – la maggioranza degli elettori è convinta che sia giusto e saggio perdere il filo del discorso politico.
Punto. Fine dell’indulgenza.

Parlando di cose serie: e Father Goose dove lo metti? In italiano il titolo è “Il gran lupo chiama”, chissà perché visto che l’originale inglese è “Papà oca”. Nel doppiato si perde la voce ultra sarcastica mezza rauca di Cary, lo zuccheroso accento francese di Leslie e la parlata “very english” del terzo grande attore nel film: Trevor Howard.
Ma tant’è, e vi ordino con decorrenza immediata l’acquisto del film: voglio un rapporto scritto della visione sul computer entro le sette di domani mattina.

PS: no no, niente stereotipi, commento derivato da esperienza: il frate non vedeva l’ora di ritornare a casa per iterare.

Visir ha detto...

Non commento il film che ti piace semplicemente perchè non ne potrei parlare bene.

Ogni tanto le commedie di buoni sentimenti come Victor Victoria o Un pesce di nome Wanda e altri film "leggeri, leggeri", sono neccessari. Terapeutici direi, quindi in qualche modo ti capisco nel tuo indulgere.

Sarebbe bello che il mondo fosse una domenica mattina di sole, passeggiare con un dolce amore senza fretta con in sotto fondo Frank Sinatra che canta e...perdere tempo.
Certi poi che la vita durerà cento anni stepitosi,almeno.
Che ci dobbiamo fare? siamo dei maniaci sentimentali.

Però, i film che amo e che rivedo sono altri.
Tutti quelli di Kubrick.
Rosi, con film come "Le mani sulla città".
Fino anche a Gillo Pontecorvo con "La battaglia di Algeri", un film fatto come documentario è sorprendente per i tempi.

Attori come Gian Maria Volontè che paragonati al signor H.Grant è come voler mettere a confronto Tayson con Magalli per il titolo mondiale di Boxe.
Gli americani a mio parere di sceneggiatura non capiscono poi molto.

Salvo certamente "Indovina chi viene a cena", anche "Qualcuno volò sul nido del cuculo", e in generale alcune pellicole del periodo (60/70) il resto è desolazione.
Ci sono casi sporadici du registi notevoli nella produzione Hollywodiana come Tarantino, (con tutti i suoi limiti), Linch, Coppola,Altman, Scorsese, Riddley Scott, ma ultimamente di grandi film salvo poche pellicole come "Into the Wild" o "Memento", che si stagliano come mosche bianche su una torta al cioccolato.

Ecco i film che amo sono così, amari come un veleno, un veleno per il cuore.

Gillipixel ha detto...

@->Vale: Ecco, uno non fa in tempo ad essere assunto, che subito viene caricato di lavoro! :-D
Me li sono appuntati tutti, Vale...prima o poi me li guardo..volevo solo aggiungere che conosco i film Ivoryani solo dal punto di vista letterario, ossia per il tramite di Edward Morgan Forster :-) A room with a view è uno dei miei romanzi preferiti, stupendo...su Howard's end, debbo confessare che mi sono arenato...forse non era il momento giusto per quel libro, lo dovrò riprendere...ho sentito dire molto bene anche di Maurice (altra lettura in preventivo...) e Passaggio in India...che emozione però pensare che ci sono ancora tanti libri belli al mondo, tutti da esplorare, che sono lì che ci aspettano :-)

Anonimo ha detto...

Bagigi è una parola bellissima con cui finire un post. Bagigi. Bagigi. Bagigi.

Anonimo ha detto...

(ah sì, metti anche me tra i fans di Notting Hill: è inutile, la fiaba di Cenerentola è implacabile)

Gillipixel ha detto...

@->Soglia e Vale: concordo alla grande: bagigi è una parola stupenda, ha colpito molto anche me...se ne potrebbe ricavare un mantra portatore di serenità....
ooohmmm...bagigi, bagigi, bagigi, bagigi...ooohmmm :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Allora, Salazar, prendo molto seriamente il tuo ordine di visionare Father Goose (non escludo di averlo visto con mia madre, da piccola, ma non me lo ricordo, sinceramente), e ritenendo Cary Grant un dono di Dio all'umanità, mi auguro che un'illluminata Raiset lo mandi presto in onda (o smuoverò conoscenze in cerca del dvd, ovvio).:)
A causa della mia notoria accidia, però, dovrai aspettare un bel po' per avere il rapporto sulla scrivania (ma immagino lo sospettassi già, io sono parecchio lunghetta, nelle cose).:))))) magari gli altri saranno ben più solerti...:))))
E chiudiamo la parte seria.
Sulla parte frivola, ovvero la politica italiana, hai fatto bene a sospendere i discorsi se non per sporadiche parentesi.
La situazione è al momento desolante. Confido però nella capacità dei miei connazionali, e nella mia, di salvarci le chiappe in extremis, grazie alla nostra vivida intelligenza. Qui l'unico rischio (lo paventano molti politici) è che noi a marzo si vada a fare il picnic anziché votare (non è il mio caso, ma sento molti esprimere questo scellerato desiderio), la sinistra sta cercando di capire chi è, il signor B. sta affannosamente cercando di risolvere diciotto delle sue grane e una delle nostre, in proporzione, la Lega farà man bassa, l'Italia dei Valori probabilmente lo stesso. Insomma, staremo a vedere, almeno finché ci si potrà definire ancora una democrazia. Sul fatto che qui ci sia uno stagno immoto, eh, purtroppo è verissimo. Sob.
Che dire, la mia stima ai brasiliani, che almeno si impegnano.
E avete anche un gran bel clima. E gente proprio bella.
Insomma, invidia, ecco.:)

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, al solito il tuo lirismo ci tocca il cuore. Ammappola, come scrivi bene (sono seria).
Che dire, Altman e Kubrick sono registi da vedere e rivedere (ieri sera davano "Arancia meccanica", ne abbiamo visto un pezzettino poi non ce l'ho fatta, quel film mi angoscia troppo). Per raffigurare la violenza e il male lui si è impegnato un bel po', ed è riuscito a creare qualcosa di tridimensionale, bellissimo ma nocivo. Stessa cosa per "Shining"...
E' giusto variare nei film, va bene la leggerezza, ma la visione di "Kapò"-ero più piccola- mi ha devastato. Immagino ci voglia il momento giusto, nella vita non si può mica sempre ridere e cazzeggiare (spero di non dare troppo l'idea di essere una sciocchina svagata, certe volte cerco di stemperare sennò piangerei dalla mattina alla sera...), anche per vedere il film che si "sente" di più in quel momento.
"Into the wild" mi è piaciuto moltissimo, e "Memento" anche...ma in definitiva non posso fare testo, mi piace tutto (ma non portatemi a vedere "Vacanze a Miami, Natale, Tenerife" e via cantando, perché sennò vi do fuoco...;)))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ah, com'è vero, Gilli! Ce ne sono così tanti...e invecchiare ti fa arrabbiare ( e poi senti di quelli che ne leggono uno all'anno...mah). Beh, ognuno è libero di far quello che gli par...
E.M. Forster è stato il mio primo grande amore letterario, mi ha fatto impazzire da subito, "Camera con vista" è una delizia narrativa e "Casa Howard" è più maturo e impgnato, "Maurice" è sofferto e bellissimo, e poi ci sono i racconti... e stiamo parlando solo di lui.
E scherzavo, sul farti faticare come pr...ti ordino di essere accidioso da subito ( e come poteva essere, altrimenti?;) )

Vanessa Valentine ha detto...

Anche tu hai capitolato, Soglia! sapevo che eri un romanticone (e perché gli uomini non dovrebbero esserlo? meno male che adesso potete anche essere teneri, pensa una volta che si doveva essere tutti d'un pezzo, che scatole...):)))))
Per i non veneti o comunque per quelli che non sanno ancora cosa sono i bagigi, traduco, per amor di completezza. Bagigi=arachidi. Deliziosi frutti della terra, ti migliorano l'umore, ti rendono più cicciotto e intelligente, ti fanno compagnia sgranocchiante, sono la fine del mondo...:)))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, il nuovo bagigi-zen (suona anche vagamente nipponico, in effetti) ha bisogno di un guro, a te l'incarico di fondare scuole zen con questo nome...:))))
dovremo scegliere un altro albero sotto il quale meditare, però, i bagigi sono troppo bassi...;)

Salazar ha detto...

Anch’io voglio. Non c’è il culto della “Grande Teiera”, con una bella teierona rosa alta 10 metri da adorare a disposizione del confratelli?, e perché non il culto del “Grande Bagigio”.
Però attenzione: l’apostasia non sarà ancora reato in Italia? O lo sarà “ancora” fra poco?

Anonimo ha detto...

Il culto del "Grande Bagigio" mi suona troppo vicino a quello del "Grande Cocomero" nei Peanuts-Bagigi, appunto, per non essere una religione assolutamente da abbracciare. Che poi i Peanuts sono il mio trattato di filosofia preferito e ancora oggi, quando prima di andare a letto ho troppo sonno o non ho voglia di letture ponderose, mi addormento con qualche striscia del grande Schulz, lette con la stessa ammirazione con cui da piccolo leggevo i volumi cartonati della BUR presi in prestito alla biblioteca comunale.

Gillipixel ha detto...

@->Vale: accetto davvero di buon grado il tuo ordine di operare nel nome dell'accidia, Vale: prometto di fare del mio meglio per diffondere il verbo della pigrizia :-) e mi prendo anche l'investitura a sommo sacerdote del bagigio-zen :-)
assumendo lo pseudonimo di Bagigio-San :-D
Ma io non lo sapevo cos'era il bagigio, ho visto solo ora su wiki :-) è la nocciolina!!! :-) ma pensa te, non essendo io di area dialettale veneta, ignoravo questa bellezza linguistica...
per la meditazione, non è detto che debba essere sotto una pianta: l'importante è avere una bella zuppiera di bagigi davanti da sgranocchiare :-)
Pensa che bello se le avventure di Charlie Brown, invece di Peanuts, si chiamassero Bagigi :-)
Ma allora il piccolo crapetta pelata come si chiamerebbe? Carlèto Zonin? :-) E Linus Van Pelt? :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Ma che ci frega dell'apostasia, Salazar? Ti pare che con tutte le grane che abbiamo in Italia siamo ancora a disquisire sulle religionii?:))))
Il Grande Bagigio è buono, come culto, quanto tutti gli altri - dobbiamo trovarci dei costumi fighi, però, tipo i Trekkies...vestiti da arachidone giganti faremo un figurone!
Anche la Teiera Rosa non è male, lo ammetto. Lanciamo un concorso, piuttosto, per creare un nuovo culto (nei limiti del lecito, chiaro);)))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Aaaahhhh, i Peanuts, Soglia! che nostalgia!:)))))
In che personaggio ti identificavi? io mi sono sempre sentita Snoopy...un cane pigro che non sa di essere "solo" un cane, ma che pensa di essere l'universo...perfetto!:)))))
L'ideale per farsi abbracciare da Morfeo, in letizia.
Il Grande Bagigio governerà il mondo, lo sento.
:)

Vanessa Valentine ha detto...

Ebbene sì, Gilli, abbiamo scoperto la mistica connessione tra i Peanuts e il bagigio cosmico (vedi che tutto si intreccia, nel destino?):)))))))))
Mi sono accorta di avere scritto in un commento mio sopra "guro" anziché "guru" - mi sarò confusa col ghiro che in effetti è un po' il mio animale guru. Fine delle mie dissertazioni schizoidi, tranquilli;))))
Carleto Zonin ci sta benissimo per Charlie Brown, Marieta Brontolona (letto brontoeona, alla veneta, con l'eo palatale) per Lucy Van Pelt...e via discorrendo...Gilli, hai lanciato un nuovo gioco di società! Mitico!:)))))

Anonimo ha detto...

Vale, a dire la verità li amo tutti, da Piperita Patty a Lucy a Linus a Sally, davvero. Però forse anch'io direi Snoopy, e ti dirò di più: una volta ho trovato in una striscia con lui protagonista il più grande autoritratto che abbia mai letto, romanzi e testi filosofici inclusi. Snoopy e Charlie Brown stanno giocando a dama e il primo ritarda la mossa, facendo sempre più innervosire Charlie Brown, che pensa: chissà che mossa sta preparando. La vignetta seguente è su Snoopy pensando: ma ho le bianche o le nere?! Ecco, io tra amici passo per una persona pensosa e immersa spesso in chissà quali pensieri profondi, ma il più spesso delle volte mi sto chiedendo se ho le bianche o le nere.

Vanessa Valentine ha detto...

:)))))))))))))))) Soglia! esempio perfetto e luminoso come pochi!
In effetti come si fa a non amarli tutti, così piccoli e complicati e assolutamente simili a noi? Snoopy è cool quando è un semplice cane, irresistibile quando fa il fighetto del campus o combatte contro il Barone Rosso...ti concede l'onore di scoprire i suoi pensieri, comicissimi...ah, avercelo, un cane così.
Detto tra noi, anch'io da anni mi chiedo se ho le bianche o le nere. Non sono pensosissima, però, anzi. Certe volte sono una balenga palese.:)))