lunedì 12 aprile 2010

Carini e coccolosi

Solita fregatura d'aprile: la febbretta scema, quella che ti stende nel fine settimana (ovvio, ormai è una tradizione, come il cappone a Natale e la gita a Pasquetta, non si scappa).
Prime avvisaglie di venerdì, apice funesto nella domenica (arenata sul divano, piena di cose succulente da fare, da leggere e da mangiare, apatia totale, suicidio dell'anima). Almeno oggi a casa dal lavoro, nessuno ha fatto troppe storie a parte tre telefonate del tipo dov'è (la pratica Pernigotti), perché (i conti non mi tornano con la pratica Pernigotti?), ma quando torni, il classico refrain di quando lavori con tre uomini e tutti e tre non ti considerano poi così essenziale.
Ad un certo punto del cliente Pernigotti (n.b., il nome è di fantasia, oeh) me ne sono stracicciata e mi sono gustata i miei amati pinguini di Madagascar, in onda dal lunedì al venerdì sul 6 (o Italia1, anche se quando lo dici sembri sempre un pirla che si tuffa nella neve vestito da sub, una casalinga che si butta a pesce sulle piante grasse, un bambino con lo sguardo omicida, dopo che il genitore gli ha frantoiato i piccoli attributi tentando di filmarlo per tre ore).
Ho sviluppato una dipendenza, da quei tipetti. Di Skipper, il loro leader, mi sono praticamente innamorata. Un pinguino decisionista, un capo nato, ahimè, di sicuro un pinguino repubblicano, ma così chic con quel suo fracchettino dono di madre natura, sembra un James Bond bonsai. La serie è lo spin off dal fortunato Madagascar (1 e 2), i pinguini psicotici che tentavano di fuggire dallo zoo per raggiungere l'Antartide, salvo cambiare idea perché faceva troppo freddo (ma che schifo!, la frase che sancisce la fine della loro avventura). I bambini, a vederli, sono impazziti.
Nei cartoni (animazione al computer, ma per me sono comunque cartoni, sono un'inguaribile sempliciotta..) i quattro vivono nello zoo di New York ma la loro gabbia ha sotto un bunker, che tendono a difendere dalle intrusioni degli estranei, temendo che possano rubare le invenzioni di Kowalski, il secondo di Skipper. Kowalski è mostruosamente sveglio e architetta marchingegni incredibili, in genere salvando la situazione (o incasinandola). Rico è il sociopatico reale del gruppo, distinguendosi per la vistosa cicatrice che gli attraversa muso e becco e per l'inesauribile e produttiva vastità esofagea, capace di sputare fuori (specialità dei pinguini) piedi di porco, bombe a mano e financo seghe circolari.
Soldato è il piccolo del gruppo, il coccolone, quello tenero e mediatore, capace però di grande coraggio.
Ogni puntata, è chiaro, inneggia allo spirito di gruppo, alla solidarietà e all'amicizia, messaggi che non finiranno mai di suonare sensati e deliziosi, sperando che un maggior numero di persone li prenda per buoni e decida di farli entrare nella propria vita.
I pinguini sono circondati da un mucchio di altri spettacolosi personaggi, come Re Julien, il borioso re dei lemuri che ama solo sé stesso e la danza, omaggiato dai perplessi Maurice e Mortino, sua corte (o quel che ne resta). I casini peggiori li combina con il suo egoismo, e il buon Skipper deve ogni volta attaccarci una pezza. C'è poi Marlene la lontra, Joy il canguro (brutto carattere e, come fa notare Julien, "non sopporto lo scempio che fa della nostra bella lingua), un elefante timidone, le scimmie intellettuali, un alligatore che vive nelle fogne ma è un tipo dolcissimo e pacifista, i ratti crudeli e meschini...
I dialoghi sono fulminanti, mi sa che i grandi li apprezzano di più, i piccoli si rabaltano a vedere questi pinguini piccoli piccoli che si scatenano come dei ninja, convinti di essere letali. Del resto, non è sempre ridicolo vedere qualcuno che pensa di essere chissaché è invece è un tipino carino e coccoloso? C'è tanta di quella gente imprigionata nello specchio di sé stessa...
Alla sera ti vien su quel mal di testa da raffreddore, un chiodo piantato in mezzo agli occhi...o sarà la tosse che ti fa sbatacchiare cassa toracica e tutta la roba dentro? Fatto sta che domani si riprende, ci tocca.
E' stato un fine settimana da quarantena, ma non è stato poi così male, dai. Tranquillo.
Uno degli aggettivi più belli mai inventati.
E abbiamo visto anche una casa davvero coccola.
Ma questa è un'altra storia.

8 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, il tuo modo di narrare, in genere, coglie sempre l'essenza della tenerosità del vivere :-)
In questo caso particolare poi, essendo teneroso anche il tema, ti sei superata :-) La cosa più bella è che tale tenerosità non sfiora mai nemmeno minimamente accenti di melensaggine o simil-retoriche da libro Cuore...questo rischio è molto alto, quando si sceglie di raccontare sintonizzandosi su certi registri...
Invece tu riesci sempre a creare atmosfere delicate, preziose, pregiatamente pigrose :-) Forte!!!

Ho visto solo alcune scene del cartone che dici, ma mi sono bastate per cogliere subito atmosfere da pane fatto in casa
:-) (...anche se non so bene cosa voglia dire :-D
Non c'entra molto, ma in questo periodo sto seguendo abbastanza assiduamente Scrubs su Mtv...forse sono puntate vecchie ma io non le avevo mai viste...il contagio telefilmoso o cartoneanimatoso è piacevole, però i suoi meccanismi sono sempre curiosi...magari vedi mille spezzoni, e non ti catturano mai...poi capita la volta che rimani incantato due secondi in più su una scena in cui trovi un particolare familiare, e poi per dei mesi non perdi una puntata :-)

Visir ha detto...

Amo i pinguini, mi ricordano gli uomini migliori.

Vivono sempre eretti e probabilmente è l'unica specie che ha scelto come noi una stazione così scomoda, ma che permette forse di scorgere un'orizzonte più ampio.

Sono uccelli prestati al mare che sfidano il gelo ma in smoking.

Indelebile resta in me il ricordo della loro marcia fra i ghiacci che vidi molti anni fa; La affrontano ogni anno dopo la schiusa delle uova.

Una lunghissima avanzata,
stretti l'uno all'altro per vincere il freddo attraverso l'interminabile notte artica.

Così come noi che avanziamo nella notte incerta dell'esistenza, persi se mai soli, vinti se mai senza una speranza di una nuova estate di sole.

Salazar ha detto...

Pinguini, eh? Cartoni animati! Ma tu mica li puoi guadare i cartoni animati così a freddo, ci vogliono dei generi di conforto.
Vedismo se indovino un po’ che genere di briciole sono rimaste – poi – sul divano: cioccolato o torrone Pernigotti se era materia dolce (la pratica Pernigotti, eh?!: Freud era mica Freud per niente). Se salato... Qui è più difficile: bruschetta?, no, troppo complicato. Per una pigra vera andrebbero bene i cracker affondati nel Philadelphia senza neanche prendersi la briga di spalmare. O qualcosa di pronto comprato fuori tipo quei tramezzini asparagi e uova ultra sexy che facevano giù al Portello... Mioddio, quanto tempo è passato dalla mia condizione studentizia: no, di sicuro quelli lì non li fanno più!

A proposito di animali e pigrizia sono in possesso di una storia da raccontare: credo sia stato mercoledì o giovedì della settimana scorsa; stavo andando in biblioteca e davanti all’ingresso dell’Università c’era una notevole, insolita confusione. Da lontano vedevo un saccoi di gente ferma, fino in mazzo alla strada. Due macchine della policia militar, un SUV nero della polizia federale, tutte con le luci rosse che facevano vum-vum.
In quella arriva un furgone chiuso, bianco con i lampeggianti gialli, e si piazza nel mezzo della confusione. Accipicchia, ho pensato (beh, non proprio accipicchia, ma un’altra esclamazione gemella di semantica), il furgone dell’obitorio: qui c’è il morto!
Invece, più mi avvicinavo e più vedevo che la gente lì attorno mica aveva il comportamenteo di circostanza che si dovrebbe avere davanti al morto, anzi, ridevano tutti di gusto.
Macché obitorio, era il furgone della protezione animali quello: nella parte alta del cancello, l’arco di ferro che passa sopra all’ingresso delle auto, c’era appollaiato un bicho-preguiça che - fra lo stupito e il perplesso – guardava tutto quell’assembramento di esseri strani e rumorosi che guardavano lui.
Bicho-preguiça tradotto letteralmente in italiano significa “animale-pigrizia”, tradotto in italiano non letteralmente significa “bradipo”.
C’era un bradipo aggrappato al cancello dell’università, e anche bello grosso.
Probabilmente era sceso dal suo albero prediletto (mezza università è composta da jungla selvaggia) per fare “xixi & cocò” e qualcuno o qualcosa lo aveva spaventato o si era perso: il bradipo non fa mai i propri bisogni dall’alto, scende sempre dall’albero per farli ed è l’unico motivo per cui scende dall’albero. Lo fa una volta ogni sette o otto giorni, si!, proprio così: “xixi & cocò” ogni sette o otto giorni, mai dall’alto, e quando – sull’albero - non mangia, dorme. Cioè dorme tipo 21/22 ore al giorno: hai mai sentito di un animale più educato o più pigro del bradipo, Vanentina?

PS: per il finale della storia che non ho visto ma mi hanno raccontato: quelli della protezione animali hanno fatto allontanare tutti. Dopo un po’ di tempo il bradipo è sceso dal cancello ed è salito su uno degli alberi più vicini. Da solo e tranquillo e sospetto si sia addormentato subito dopo: sai che fatica quella camminata.

Clelia ha detto...

peccato essere a Londra e non poterli vedere... sono convinta avrebbero tirato su il morale anche a me... malaticcia d'aprile :)

Clelia

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, ma dove le peschi le parole???"tenerosità", ma che dolce, bella parolina!:)))))))))))))))
Il fatto è che se nasci con l'inclinazione tenerosa, coccolosa e pigrosa, sei già avanti col lavoro...e non c'è niente da fare, è come quando nasci blocco di cemento monoespressivo alla Steven Seagal, sei così e così resti...:))))
io preferisco essere e avere amici coccolosi e tenerosi, ovvio.;))))
io ormai devo dire che dipendo fisicamente dai pinguini, oggi avevo da fare e così li ho registrati, poi me li sparacchio in divano, sempre se non mi addormento, chiaro.:))
Scrubs era una di quelle serie che seguivo volentieri, assolutamente cazzara e debosciata, quindi perfetta. Avevo una cotta per l'inserviente cinico e svagato, il mio ideale d'uomo.:)))))))
Comunque è vero, ti metti a seguire una serie e poi ti innamori, magari giri l'angolo e cambi atmosfera e amore, ma poi ritorni per nostalgia...una fanciulla più romantica e triste di me direbbe che i serial sono più fedeli degli uomini (o delle donne)...certo che la gente è un gradino più in su.
Stasera blogspot declama exotord, amico piumato da terre lontane? mah, illuminaci, o divino, oscuro universo dei blog...:)))))))))

Vanessa Valentine ha detto...

E tra l'altro, Visir, se non ricordo male, i maschi covano e le femmine vanno a pesca...piccole, deliziose creature che pensano alla prole fregandosene dei generi.:))))
E poi sono così eleganti, così buffi quando escono dal mare saltellando...ma in definitiva spesso gli animali sono più belli e forse è per questo che tanti si accaniscono e cercano di distruggere tanta bellezza.
Nel dettaglio, comunque, questi pinguini qui, del cartoon, scappavano subito dal gelo e dirottavano la nave in Madagascar...alla fine sono lì che si abbronzano e preparano sushi. Dimmi te se non sono una favola.:)

Vanessa Valentine ha detto...

Allora, Salazar, ti dico solo che stasera ho pasteggiato con un tramezzone tonno e cipolline (per me è come la droga, non so resistere al tonno e cipolline...), mi son preparata il battuto di tonno, la mayo e le cipolline crocchiose e fragranti, aaaaahhhhh...:))))))basta.
Di solito guardo i cartoni e mangio, è vero, è probabilmente un'eredità dell'infanzia, mi preparavo una pila alta 20 cm di Saiwa imburrati (un centimetro di burro, più o meno, il colesterolo chi era???) e mi sparavo le mie due orette di tv, dopo aver virtuosamente fatto i compiti, con la disciplina di un samurai.
Sul Pernigotti mi hai sgamato, eh eh...:))))
E dunque sei stato uno studente in quel di Padova?! ma dai! hai mangiato e passeggiato al Portello e sei sopravvissuto per raccontarlo al mondo!;))))))
(asparagi e uova è un altro di quei mix che mi mandano al manicomio, ma quanto buono è quel sapore?)
La storia del bradipo è bellissima (tra l'altro Gilli e la sottoscritta tempo fa avevano proposto il bradipo come figura totemica, in un commento. Tipo, fondiamo un partito e il bradipo sarà il nostro simbolo, cose così):)))))
Non sapevo la storia dei suoi bisognini "a terra", pensavo bombardasse i passanti e amen. In effetti, è più educato di tanta gente che passa dall'autogrill. Certo che sette/otto giorni è un bel record...sembra un po' il tipico ritmo di noi italiani all'estero (conversazione tipica, in genere mentre si mangia:ma tu...sei riuscito?eeeehhh, no, mi sento un piombo...) e ti credo, ci levi la pasta e siamo morti.;)))
scusate la crassezza;)))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Ciao, Clelia, e benvenuta! Spero non troppo grave l'acciacco d'aprile...
Comunque te li puoi recuperare su youtube, c'è un mucchio di roba ( e ho visto che in Italia è uscito il dvd con i cartoni, facilmente reperibile). Così sai già cosa farti regalare per compleanno e/o Natale...;)))))
Salutami Londra, città che amo da straimpazzire (e beata te che sei lì, ovvio).:)))))