mercoledì 11 maggio 2011

Succulente

Sarà anche questa improvvisa botta di caldo ma mi è partita di gran carriera, quest'anno, la fissa per le piante.
Mi son sempre piaciute le signorine dalle ciglia verdi, sia chiaro. Sono vezzose, capricciose, bellissime. Tutte qualità che ricordano le femmine e che comunque la gente tende ad amare.
Le piante sono quel genere di soggetto verso il quale si prova un amore profondo o una profonda indifferenza: ognuno è libero di amare quello che vuole e di scegliere, nel farlo, l'intensità che preferisce. E' bene ricordare che è un amore che non finisce mai, anzi, con l'età aumenta anche la passione.
La Mama è stata sempre una grande appassionata di piante (oltre alla genetica è chiaro che siamo scimmiottini tenerini e facciamo tutto quello che vediamo fare agli scimmiottoni a cui stiamo aggrappati sulla schiena), ne ha sempre avute svariate miliardate sul terrazzino o in giardino. Talee a profusione generavano cascate di freschezza, quel che si dice avere il pollicione verde.
Questo è un colore che mi piace da matti, poi: insieme al viola, sono i miei preferiti. Tutti e due iniziano per V come Vanessa, come Vita, come Verità, insomma, tutte parole significative.
Appena vi è un attimo di distrazione qui in casa, zacchete, me ne compro una. Il prezzo per fortuna mi aiuta, tante volte scucio un regalino con cinque sacchi e mi ritrovo una piantina un po' triste ed assetata tra le mani, con le foglioline verdi che mi supplicano di accudirle.
Ed è un vero piacere vederla rivivere sotto le mie cure, sotto la pioggerella dello spruzzino sembra sorridere e tornare in vita. E' davvero meravigliosa, come sensazione.
Un paio di mesi fa a Padova hanno fatto la fiera del verde, Verdecasa. Piuttosto piccolina, comunque mi sono comprata qualche pianta grassa - evitando taglie monster perché il pomeriggio è stato di shopping con Claudia...;) non potevo portarmi in giro per negozi un minibaobab o una cascata di fiorellini.
Le piante grasse sono una delizia a sé, con tutte quelle forme assurde e aliene. Per non farmi mancare niente, mio padre mi ha regalato un manualetto per curarle, anche se ne avevo qualcuna da anni e stava bene in salute. Comunque è interessante sentire il parere di qualche esperto, imparare un po' di nomi per fare bella figura con i fiorai e saperne in generale qualcosa in più per farle stare meglio.
Già il nome, succulente, fa ridere un po', ma alcune rendono davvero onore alla definizione. Così piccole e cicciottine fanno una tenerezza incredibile. Appena tornata a casa le ho tirate fuori dal portavasetti che mi aveva dato la signora in fiera e sembravano dei pasticcini dentro ai pirottini! Da mangiarsele (alcune sono spinosette alquanto, però, e anche questo, diranno i malevoli, a volte ricorda il carattere delle femmine...).
Aggiungiamo che la Mama un sabato mi ha portato in un bel vivaio di Mira, piuttosto grande, e lì mi ha fatto qualche regalo. Il risultato è che il terrazzino piccolo, al momento, è zeppo di piantine grasse che prendono il sole come sfaccendate signore dell'alta società sulle sdraio della nave. E un po' alla volta si incicciscono, lente ma metodiche.
I nuovi vicini avranno già pensato che sono bella suonata perché con le notti di aprile ancora un po' freddine le mettevo a nanna dentro tutte le sere, un viavai continuo. E fuori tutte le mattine, al sole. Ma con le piante è così, o ci stai dietro o è meglio passare ad altro.
Un paio di cactus hanno messo anche i fiorellini, giallini una e rossi/arancione l'altra, davvero notevoli. Temo parecchio le prime tempeste estive, questo sì. L'altr'anno è stata una mattanza, purtroppo.
Sarà che uno dei miei film preferiti di sempre è "Fiore di cactus", con Ingrid Bergman, l'avrò visto venticinque volte, sarà la mia occulta vena british, comunque sia guardarle crescere mi dà un piacere grande, sia emotivo che estetico.
Sarà anche che attraverso una comune passione amo mia madre un po' di più, boh.
Se io amo le piccoline lei in compenso mi ha inzeppato il terrazzo sopra con un ficus enorme, una pianta perenne strampalata, con le foglie maculate di giallo e piena di palline rosse (che io chiamo la Morbillona) e il sempiterno tronchetto della felicità (avuto in dono da qualcuno e doppio, credo). Si è creata una zona verde e boscosa che dà un tono all'ambiente, come direbbe Drugo Lebowski. Adesso che siamo riusciti a portar su la sdraiona di legno balau (che credo significhi, nella lingua d'origine, "legno pesante, pesantissimo, ma aiutami a dire pesante") il risultato è una schioppettata di gusto.
E infatti prima ho messo su il primo costume della stagione, gli occhialoni '70 e via col primo sole...resistita un quarto d'ora. Sono rientrata nella frescura della camera da letto un po' sfatta e spompata, mi sono vestita di bianco ed eccomi qua. Ready for the summer!
Adesso però mangio perché mi è venuto un certo appetito.

5 commenti:

Gillipixel ha detto...

Ehehehhe :-) che bellezza anche questo tuo articoletto, Vale :-) anche a me piacciono tantissimo piante e fiori, ma non ho mai messo alla prova il mio pollice :-) non so bene di che colore sia, ma so che ammirare un bel fiore o stare in presenza di una pianta imponente, mi trasmette sempre gioia o senso di rispetto, in ogni caso il sentimento di partecipare ad un mistero del mondo :-)

Mi sono appena visto un film intitolato Seraphine, sulla storia di una sorta di Ligabue francese al femminile...nel senso del pittore naif, non del rockettaro :-)
Questa pittrice primitiva, Seraphine Louis, vissuta nella prima metà del '900, era particolarmente attratta dal mondo vegetale, soggetto privilegiato delle sue tele, e amava immergersi con tutto il suo essere nel flusso vitale del bosco..ci sono scene in cui la si vede abbracciare grossi tronchi di alberi maestosi, come se fossero suoi amici oppure suoi amanti...molto bello...

Ah...chiudo con una piccola impertinenza :-) fra le cose affascinanti e ricche di mistero che iniziano con la V, ce ne sono almeno altre due parecchio interessanti :-)

Boccaccia mia statti zitta :-D

Jenny ha detto...

ValeVane...to consiglierei, se non l'hai già visto, "Il giardino indiano", di cui non mi ricordo il regista ( ormai la memoria è fritta!). Ti piacerà...
Sui girdini, il tempo, l'Inghilterra...che a noi ci piace un sacco!

Jenny ha detto...

Si vede che è sabato e anche la mia scrittura se n'è andata in standby...sorry per l'ortografia!!!

Vanessa Valentine ha detto...

Magnifica, ciao!:))))"Il giardino indiano" l'ho visto tanto tempo fa, quando Rai3 proponeva un sacco di film inglesi a notte fonda...mi ricordo che mi era piaciuto tantissimo, era davvero pieno di atmosfera.
Adesso, avendo tempo, possiamo spulciare tanta roba in mezzo alle varie Rai5 e RaiMovie...una fagottata di roba! Baciotti e buon sabato, nel pomeriggio ci sentiamo!;)

Vanessa Valentine ha detto...

E' tornato il tuo commento, Gilli!:))))))
Meglio così, così mi documento sulla Seraphine che hai citato. Anche a me piace fare le coccole alle piante e agli alberi, mi piace accarezzare i tronchi ruvidi e antichi e sbaciucchiare i fiori, rose e iris sono i miei fiori sbaciucchini preferiti...sono così profumati e soffici! E' un piacere tuffarci il naso dentro, sembra che ti ricambino il bacio...;))))))))
E poi è vero, ci sono un sacco di cose notevoli che cominciano per V...si vede che con quella lettera il Padreterno era proprio ispirato, eheh.....:)))))))))