lunedì 15 agosto 2011

Annusare

Ferragosto è quasi andato, stasera ci saranno fuochi d'artificio in molte piazze, sagre e sagrette ovunque e si potrà festeggiare quella cesura, la pienezza della stagione, dopo la quale l'estate andrà incontro al suo declino, come una bella signora opulenta e fasciata nel suo abitino rosso e sexy, ancora ondeggiante sui tacchi troppo alti e con le meches troppo sparate nei capelli stoppacciosi. Invecchierà malvolentieri ma ineluttabilmente.
Ci pensavo l'altro giorno, mentre facevo la spesa grossa ( a Poultryville i negozietti han chiuso tutti insieme per Ferragosto, niente pane, pasticceria o frutta e verdura. Meno male che i miei mi hanno riempito di pomodori, zucchine, melanzane e peperoni, il resto mi tocca andarlo a prendere in lontane lande). Pensavo all'odore di novità. Come tutte le cose le novità o l'aspettativa hanno un loro precipuo odore. Buono. E' un odore che ti mette addosso una curiosa frenesia, almeno a me. Sono passata col carrello attraverso gli scaffali ricolmi di quadernoni, penne, astucci, zainetti. Caterve di astucci madeinchina, tutti molto carini e vellutosi, cagnolini a righette, micetti con i baffi e la codina. E lì la mia parte di cervellino primitivo e olfattivo mi ha agguantato per gli stracci e mi ha risbattuto indietro nel tempo, a dieci anni, a far la spesa con la Mama. A due-tre settimane dall'inizio della scuola, quando ogni giorno si fa più drammatico e intenso, quando percepisci che la clessidra ha messo la quarta, la sabbia è veloce, veloce. Quando hai sì voglia che l'estate continui ancora per tanto tempo, con i suoi giorni azzurri in campagna, a giocare con i cugini, a stare in cucina con tua nonna a ciacolare di tutto mentre le foglie del cachi cambiano colore, a inseguire i cani e i gatti per giocarci e a sbaciucchiare i coniglietti, però hai voglia anche di vedere cosa di nuovo ha preparato per te la vita, nel futuro. Perché è questo che senti. Tante cose nuove e tutte insieme che ti verranno a sbattere addosso. Sul momento, sembrano tutte perfette. Le magagne le vedrai dopo. Per ora sei semplicemente travolta dal profumo di gomma e carta vergini, dai colori brillanti dei quaderni, dalla scelta dell'astuccio perfetto per tenerci tutto (per qualche anno, autarchica, me lo facevo all'uncinetto, col risultato che mi scappavano le penne da tutte le parti), dall'odore pungente di pelle delle cartelle con le bretelline, una sciccheria. Tutti quei libri nuovi e io e la Mama li coprivamo con la carta a fiori, ognuna diversa per ogni libro, e sopra ci appiccicavamo le etichette di Holly Hobbie e scrivevamo in bella grafia "sussidiario". La vita a volte ti concede piccole visioni, o forse sei semplicemente tu, con i tuoi minifilm mentali, tutti in Colorvision, senza pecche. Forse la vita reale è quella che immaginiamo, con dentro tutte le sensazioni che ci piacciono. La vita vera è una replica, per questo ci annoia.
Il 16 agosto è una data con una sua dolce malinconia, la notte di Ferragosto si è portata via i nostri desideri di San Lorenzo, abbiamo già capito che le due stelle cadenti viste di sfuggita erano già un desiderio realizzato, come tutti quelli più belli, bello in sé e per sé, e basta.
Da qui in poi si scivola verso serate più fresche e più buie, cominciamo a portarci dietro uno scialle, ci chiediamo se e quanto calore saremo ancora in grado di sopportare e di vivere. Viviamo un piccolo miniautunno esistenziale, col quale è necessario fare i conti.
Pensiamo già a settembre, ai film nuovi che arriveranno al cinema, alle persone appena conosciute, agli amici freschi freschi che sono appena entrati nelle nostre vite e che ci piacciono già così tanto, a tutte quelle cose scoperte in vacanza che porteremo con noi a casa, cibi, manie, sensazioni, odori nuovi. Il tempo cambia e riesce a cambiare anche noi, per questo penso sempre che il trascolorare dell'estate non sia triste ma pieno di promesse.
I fuochi d'artificio in Prato della Valle mi scuotono, in mezzo al caos, alla gente, alle bici e agli odori. Sto col naso in su, a guardare le stelle, a guardare i fuochi, in definitiva guardo il cielo che dovrebbe sempre ricordarmi il mio essere infinitamente piccola ma anche infinitamente potente nella mia unicità, mescolata, frullata in mezzo a tutta quella vita.
Annuso con desiderio tutta la luce che esplode nel buio perché ci serve la demarcazione, perché ci serve sapere che dopo la fine c'è sempre l'inizio.
Adoro annusare le gomme nuove nelle cartolerie, senza farmi vedere dai commessi.
Ho ancora dieci anni, la vita non finisce di stupirmi mai, con il suo odore misterioso, sfuggente, divertito.

11 commenti:

Visir ha detto...

L'olfatto, celebrato in quel bel libro di Suskind "Il profumo" è direttamente collegato con la parte limbica del cervello, il cosiddetto cervello rettile che è il retaggio della parte più primitiva della formazione di questo apparato di elaborazione sensoriale che ci ha dato una certa supremazia sulle altre specie viventi.
Studi recenti hanno dimostrato che le scelte più importanti nella vita le facciamo cono quella porzione antica del nostro sistema cerebrale. I lobi frontali e parietali e la materia grigia responsabile del pensiero astratto, del linguaggio e del ragionamento logico incidono solo lievemente.
Scegliamo il compagno di vita, il modello dell'automobile, le relazioni sociali con questa parte istintiva.
E si vede! Qualche cinico potrebbe affermare, ma tant'è.
Così le reazioni di fuga o di attacco sono necessariamente mediate dal resto dello sviluppo cerebrale in ossequio alla necessità sociale installatasi per necessità nella struttura umana. Una sorta di freno cui noi diamo il nome di evoluzione, morale, capacità di previsione alla manopola del gas che guida la nostra corsa nell'esistenza.
Detta così non fa molto figo per l'uomo, ma è comunque vero.
Va considerato inoltre che più un animale è forte più è solitario.
Le formiche hanno una struttura sociale non perchè sono buone e care ma perchè sono piccole e coordinandosi divengono grandi.
Un T-Rex non ha bisogno di nessuno.
Se si analizza in questa ottica la struttura sociale del nostro mondo umano le conclusioni cui si perviene spezzano molti preconcetti che ci nobilitano e ci forviano da un’analisi obiettiva “del perchè e del per come” ci comportiamo come ci comportiamo.
Fatto salvo la peculiare capacità (unica nel genere animale) che ha l'uomo, ovvero la sua attitudine alla menzogna che riversa a piene mani sui suoi simili e ancora con più generosità a se stesso.

Visir ha detto...

Mi sono venute in mente un paio di cose dopo aver bevuto un caffè al bar.

Se si guarda alla Natura e si usa lo strumento della similitudine (non dell'eguaglianza) si capisce da soli come siamo fatti, non abbiamo bisogno degli scienziati, dei Papi, dei Profeti, neanche di Dio.
Che probabilmente esiste ma non è come ce lo aspettiamo. Un mio amico tornato dall’India mi ha raccontato che aveva visto Dio e naturalmente gli ho domandato: “Com’è?”. Lui mi ha risposto: “Lo credevo più alto”.
Forse fa ridere ma è proprio così che ragioniamo.

Invece a proposito della nostra forma biologica e di come funzioniamo va precisato che il salto di qualità dalla forma vegetale a quella animale cui apparteniamo è stata nella costituzione della bocca e del relativo apparato digerente.
Pare stano ma alla fine siamo tutti delle bocche. Il resto è accessorio. Infatti, nel nostro corpo la preponderanza di sensori propecettivi e nella mandibola dove sono presenti i muscoli più forti di tutto il corpo.
Se comprendiamo che siamo bocche che hanno avuto nei secoli la necessità di spostarsi ed hanno costruito per tentativi il nostro apparato locomotore si può capire che la “predazione” non solo è la parte fondamentale di cui siamo fatti ma anche la ragione che ha dato seguito a tutto il resto.
Non si sbaglia di molto e diventa immediatamente chiaro, se si è onesti con se stessi, che ogni nostra azione in questo mondo finito è determinata da rapporti di forza e di opportunità. Non siamo diversi dall'Universo o dalla Natura in cui viviamo che aderisce alla stessa fondamentale regola.
L'organizzazione sociale, l’educazione, le religioni, la scienza che ci vende una marea di stupidate a riguardo di noi stessi non è affatto funzionale alla nostra indipendenza cioè in definitiva alla nostra libertà perché una libertà personale non può sopravvivere senza conflitti in una struttura sociale.
Se non si comprende che in ogni istante della nostra vita il cosiddetto "cervello rettile" opera con scelte di impulso e quello della corteccia cerebrale come freno non si può in alcun modo trascendere quel meccanismo che ci rende solo macchine biologiche prevedibili e programmabili. Macchine lo ribadisco nulla di più. Ad un determinato stimolo si ha una determinata reazione è in questo senso siamo macchine ciò non ha affatto una connotazione di giudizio morale.
Ecco che allora il danno mostruoso operato sulla coscienza personale dalla collettività è stato volutamente determinato dal tentativo di dare una soluzione al problema dell’organizzazione sociale che è una necessita in senso biologico prioritaria. Infatti, l'uomo ha sviluppato un ego proprio grazie a quella corteccia che gli serviva per superare la sua condizione di inferiorità rispetto a quasi tutti gli animali. L’ego è un ostacolo alla vita gregaria perché tende a separarsi considerandosi una entità scissa e a se stante.
Se osserviamo per esempio una società di api o di formiche si nota come sia splendidamente organizzata.
Niente reati, niente conflitti. E' una struttura comunitaria senza disagi né soprusi.
Un Hitler o un Mao Tze Tung non avrebbero ragione di esistere ne avrebbero alcun seguito.
La nostra società invece è in costante fermento, un conflitto insanabile fra la necessità di organizzazione e il sopruso o comunque i divieti e gli obblighi che sono connessi al funzionamento di questa organizzazione.
Come mai allora l'uomo vive in una società così iniqua e pericolosa senza poterla cambiare? Per via della sua struttura che lo differenzia, cioè sempre quella struttura egoica che l'ape o la formica non ha. Ma che non ha nessun animale. Un cane quando trova un altro cane più forte si sottomette, ma non è che diventa triste, si sente sconfitto o si giudica un vigliacco o un incapace. Vive quella condizione sino a quando c’è.

Visir ha detto...

Poi trova uno più debole e lo sottomette e tutto finisce lì.
La struttura dell’ego è il danno collaterale dello sviluppo di quella parte del cervello che abbiamo nominato che gli altri animali non hanno o hanno solo in forma minore. Di fatti quegli animali con un cervello più elaborato sono anche quelli addomesticabili o che presentano degli aspetti caratteriali dovuti al condizionamento. Un cane può avere un abbozzo di carattere non un serpente o uno scarafaggio.
Pare strano è poco affascinante? Forse perché non tiro in ballo lo Spirito Santo e la Vergine Maia?

Un esempio personale di cosa avviene durante la cosiddetta vita normale.

Un calo delle mia reattività richiede un neuro stimolante cui diamo il nomee di caffè. Attraversavo l'area pedonale che mi portava al Bar, incrocio una bicicletta guidata da una signora. Mi vede, ma non cambia la sua trattoria che punta su di me. Probabilmente la conducente si sente forte del mezzo e della velocità, valuta che la sua superiorità rispetto alla mia posizione gli consente di fare quello che gli pare.
La mia risposta -rettile- in un nanosecondo percepisce la minaccia, valuta l'antagonista, produce adrenalina per prepararmi alla lotta, considero inoltre la possibilità di spostarmi e dargli uno spintone a quel velocipede che farebbe schiantare a terra quella stronza. In fondo la sua forma fisica e la sua età non sono un pericolo per me e inoltre non la rendono apprezzabile per la riproduzione.
Poi, subentra la parte elaborativa che valuta l'opportunità, il rischio di conseguenze (anche legali), la disapprovazione sociale, il meccanismo di condizionamento dell'educazione.
Mi sposto un poco e lascio passare. L'adrenalina è dispersa nel mio organismo con una sensazione di stress e disappunto.
Posso continuare?
Arrivo al Bar, c'è fila. Avanti a me una ragazza carina attira la mia attenzione, i ferormoni liberati dalla sua pelle sono valutati dal mio olfatto e danno il via libera alla possibilità di un accoppiamento. La forma del suo apparato locomotore non presenta anomalie evidenti che possono denotare difetti genetici per la prole. E’ quindi una possibilità valida per la riproduzione.
Per un attimo il mio corpo si predispone a questo tipo di incontro, una sensazione di leggera euforia ed interesse fanno dilatare le mie pupille, il mio stomaco rientra lievemente, la mia postura assume maggiore tonicità. Non ricevo, però una risposta di invito da parte sua e le convenzioni sociali e i pensieri a riguardo a situazioni simili già vissute mi inibiscono un successivo approccio. Un leggero sentore di disappunto fa seguito al rilascio dei miei tessuti mentre la mia parte elaborativa mi mente dicendo che alla fine non è poi così carina.
Lascio passare un culturista con la faccia da ergastolano rispettando "educatamente" il fatto che è prima di me.
Quando esce dalla fila questo energumeno mi sfiora il piede con il suo, ma non do seguito a quella che potrebbe essere intesa come una provocazione. In fondo non mi comporterebbe un vantaggio né mi darebbe una certezza di vittoria con una supremazia fisica.
Devo continuare?
Questa è la nostra vita un altalenante impulso a prendere a soddisfare le priorità biologiche con gratificazione/frustrazione e giustificarle con menzogne suggerite dal condizionamento sociale.
Un po’ più elaborata è le menzogne che usiamo con i rapporti più complessi cioè con quei familiari o con amici con cui abbiamo stretto patti di alleanza o di reciproco aiuto ed interesse. Non parlo del matrimonio che come si sa si basa sul reciproco fraintendimento con uno sconosciuto.

Visir ha detto...

Per tutti la vita è solo una costante elaborazione di rapporti di forza e di opportunità funzionali alla sopravvivenza ma questo meccanismo di spietato opportunismo è abilmente camuffato come ho già detto, dalle menzogne che costantemente ci raccontiamo in ossequio al condizionamento più o meno profondo subito.
Ogni impulso e pensiero reale è costantemente sottoposto alla successiva censura del condizionamento installatosi nella parte "nobile" del nostro cervello da quando siamo nati. Le strategie che adotta il neonato per carpire attenzione e cure dai genitori sono un manuale di strategia che farebbe impallidire Sun-Tzu e il suo libro “L’arte della Guerra”.
Il nostro cervello evoluto elabora questi eventi nei modi più fantasiosi dandogli nomi come “educazione”, “rispetto”, “amore”, “altruismo”, “spiritualità”, “dovere” e via all’infinito per adeguarsi ad un simulacro di identità personale cui diamo il valore di “me stesso”..
Pare triste? Solo perché non siamo su questo pianeta per essere felici ma per servire la vita, forse non ve ne siete accorti?

E’ possibile forse un percorso reale verso la nostra anima se riusciamo a sollevare questo velo di illusione. Una volta visto quello che siamo possiamo decidere di percorrere a ritroso la strada del pensiero nel nostro cervello sino alla fonte della vita e darne un senso personale che altrimenti non avrebbe.
Se percepiamo chiaramente questi processi in noi stessi forse, possiamo trascenderli per trovare non solo una libertà libera dai preconcetti ma anche una percezione autentica e un’emancipazione nelle nostre scelte.
Altrimenti si continua a contarsela su fino al momento di tirare la gambetta.

Gillipixel ha detto...

Vale, con questo delizioso scritto, poetico come tuo solito, ma stavolta anche un po' malinconico, hai sapalancato un forziere stracolmo di ricordi e suggestioni per me :-)

Per parlare degli odori e di quanto li reputo importanti, mi ci vorrebbe un'enciclopedia :-) uno dei miei libri prediletti di sempre è proprio il Profumo di Suskind, citato da Visir...

Tutte quelle sensazioni riguardo agli odori della cancelleria nuova, ai tempi della scuola, le ritrovo anche nei miei ricordi :-) mi fanno venire in mente sentimenti antichi, una sorta di senso di protettività che mi nasceva dentro verso il mio habitat domestico :-) nel senso che, la preparazione di tutti i libri, con le sovracoperte, avere tutto il materiale in ordine, ecc. si contrapponeva nel mio animo di bimbo alla minaccia del mondo esterno :-) avrei voluto che tutto rimanesse non toccato, protetto...non so come dire :-) e gli odori legati a queste emozioni erano importantissimi :-)

Qualche tempo fa, vedendo che la mia nipotina aveva a disposizione gommette addizionate di profumi ad hoc, alla frutta ed altri aromi, mi sono reso conto di quanto tempo è passato, ma anche di quanto sempre meno spazio viene lasciato alla fantasia dei bambini oggi :-)

Ho letto con interesse e divertimento anche l'elaborata discettazione di Visir :-) io di preferenza pendo un po' più dal lato poetico-sentimental-romanticoso :-) però debbo dire che le cose dette da Visir sono molto affascinanti e da tenere in grande considerazione...ecco, lo so che cado in contraddizione, ma a me piace concedere "asilo culturale" sia ad un'ipotesi meccanicistico-utilitaria alla Visir, sia ad una emozional-tenerizzante in stile Vale :-)

Quando mi ritrovo a riflettere intorno a grandi spiegazioni cosmo-gnoseologiche, l'unica conclusione plausibile che mi sembra di poter accettare ogni volta è che nessuna verità è mai definitiva, nè mai dimostrabile fino in fondo...e nemmeno questa mia stessa enunciazione la è, ovviamente :-)
Per cui non chiudo mai la porta ad ipotesi nuove, mi lascio cullare dal dubbio quando serve e mi crogiolo nel paradosso, che, volenti o nolenti, sbuca sempre fuori quando meno te lo aspetti :-)

Nel dubbio, spotty dice: Gorousca :-) e mi pare che non ci sia nulla da aggiungere :-)

Un unico rammarico: Visir, peccato, una bella bottarella ben assestata, quella ciclista molesta se la meritava...non che si facesse male...giusto da mandarla lunga e distesa :-)

stealthisnick ha detto...

ma che diavolo di lettori hai che fanno commenti più lunghi dei post (che fra l'altro non sono corti neanche loro)?

dovresti fargli pagare i commenti in base alle righe
non ti daranno la gloria, ma almeno sicuramente i soldi

Vanessa Valentine ha detto...

Visir, diciamo che il T-Rex non AVEVA bisogno di nessuno, men che meno di una botta di asteroidi sulla zucca...poverino, a me è così simpatico, specie quello di plastica di Toy Story, hai presente?, quello che tutti chiamano Godzilla Imbranatilla.:))))))))))
Santa polenta, ragazzo mio, qua mi metti un sacco di roba sui fornelli, manco una puntata della Bibissì, o il buon vecchio Piero Angela che girella nel salottone televisivo suonando il piano!!;))))
Beh, per quanto riguarda la prospettiva sul divino sono con te, il passero che mi guarda girando la testa in questo momento, lasciandomi un ricordino sul marmo nuovo e pulito del terrazzo è sicuramente divino, ironico e distaccato. Io lo vedo anche nelle mie piante grasse, per dire.
E sul fatto che siamo bocche evolutive, mah, trovo che il tutto sia più complesso. Forse siamo semplicemente gli X-Men prototipo, tra un po' arriveranno quelli veri, quelli che si trasformano in acqua o mutano forma, e noi diventeremo obsoleti. Il nostro cervello è stato l'unica risorsa che ci ha permesso di mettere questo pianeta in ginocchio, forse ci permetterà anche di salvarlo.
Sulla cooperazione concordo, è un salto di qualità che non si vede spesso. Ma è connaturato, per fortuna, e in tanti.
Lo sai che sono una piccola, ostinata ottimista, grouchoso Visir.:)))))))))))))))
Interagire da mane a sera con persone di tutti i tipi è il pedaggio da pagare per una specie evoluta e numerosa come la nostra (le stesse formiche lo insegnano, tracce chimiche dirigono il traffico), mi sono accorta anch'io che in giro ci sono tanti fessi, credimi. Ti pestano i piedi e se ne fregano, ma la colpa non è più dell'evoluzione, che ormai ha già dato. E' semplicemente un ciclo come un altro, e questo è quello Narcisista. Cercheremo di prevaricare gli altri non più per il cibo ma perché siamo incazzati per motivi, oscuri nostri.
Fino ad un botto finale, che arriva sempre, purtroppo. Dopodiché, ricominceremo.
Beviti il caffè sereno, Visir, e anche il Martini, la vodka o il prosecco. Goditi la vita, malgrado tutto, perché è corta e, checché se ne dica, è un viaggio solo.
Cercati compagni di scompartimento piacevoli o portati un bel libro e l'ipod.
Con tutti gli odori che emettiamo, con tutti i nostri desideri, per quanto belli e intensi, faremo ben poco, per noi e per una ristretta cerchia di persone.
Lascia l'umanità al suo vagare, lo ha sempre fatto e continuerà ancora, cercando di riempire gli spazi bianchi.
Lasciali così, riempi te stesso.
Ma tu lo sai già tutto questo, vero, furbacchione?;))))))))))))
PS:come sono andate le vacanze?

Vanessa Valentine ha detto...

Gilli, sapevo di trovare un compagno di vicissitudini olfattive serio e preparato...:))))
Il naso è il ricordo di una vita, ha ragione l'amico Visir che scientificamente ci spiega le valenze nasali dell'esistere, e abbiamo ragione anche noi che, giustamente come dici tu, la buttiamo sul sentimental-teneroso-romanticone. Qui c'è posto per ogni sensazione, malinconica, tenera, dolce o acidula.
Il cervello ci fa ricordare gli odori antichi perché è il suo modo paterno (materno?il cervello è anche femmina, no?)di tenerci al sicuro, di dirci che tutto andrà bene, anche se ormai siamo troppo grandi per farci cullare da qualcuno (non che non ci sia rimasta la voglia, chiaro...piace a tutti buttarsi contro il petto delle persone e dire son qua, prenditi cura di me).
Deve essere un periodo di assaggi, Gilli, non so, so solo che sento i sapori più intensamente, e gli odori mi travolgono, per questo il blog si è lasciato insaporire da tutta questa olfattività...ma la Magnifica direbbe che io ho sempre avuto naso per i profumi e quindi anche per i cuginetti di campagna, gli odori meno nobilotti...sono anche quelli la nostra vita, no?
La sciura in bici non sa cosa ha rischiato...se Visir la tamponava me la spediva via aerea in Islanda, tipo.
Le è andata bene, ihih.
:))))))))))

Vanessa Valentine ha detto...

Steal, questo è un blog ciacolifero, mi sembra chiaro!:)))))))))
Se entri qui meglio se ti metti comodo e accetti di fare flanella con noi, con i nostri tempi e le nostre labirintiche deviazioni.
I commenti lunghi sono sempre indice di una vulcanica attività neuronal-emotiva, tanto per agganciarci alla scientificità di Visir e alla pigraggine di Gilli e mia...:)))))))
Non farei pagare i lettori per nulla al mondo, quando dico che voglio fare i soldi mento, sono già ricchissima con tutto quello che non ho.;))))))))
Piuttosto vieni avanti ed entra e non mi stare sulla porta, buttati sulla poltrona e raccontaci la tua giornata, pigramente, ovvio.;)

Visir ha detto...

Volevo chiedere scusa per il commento avulso dal testo che hai scritto e decisamente troppo lungo e personale.
Però, l'ho riletto stamane e devo dire che poi non è male (errori sintattici a parte).
Scrivo sempre di getto, senza pensare e sembra veramente una contraddizione con il mio logorroico scritto alla "Quark".

Portate tutti pazienza con me -sono un caso umano- :)

Per rispondere alla tua domanda le mie vacanze sono state splendide. Ho girato la Sardegna in moto in compagnia di una dolce donzella che ama la mia unità bio-meccanica considerandola di pregevole aspetto abusandone tra l’altro nei modi e nelle posizioni più fantasiose. Non scendo nei particolari, però perchè un gentiluomo di queste cose non parla e ancora meno ne scrive.

Ho vagato fra mari trasparenti e hotel di charme dilapidando un botto di denaro ma lavoro come un giapponese tutto l'anno e da qualche parte i soldi devo pur spenderli, posso mica mangiarmeli no?
Ora mi godo la mia casa nuova tutta tempestata di parquet che ho preso all'ultimo piano per non avere più vicini molesti.
Insomma questa è la breve cronaca della mia quotidianità.
Come si è capito sono un paradosso vivente. Spiritualmente sono un asceta, ma fisicamente sono un materialista/consumista che peggio non si può. Sono una sorta di Ghandi-Prada che vive in modo complesso questo mondo semplice.

Che ci posso fare? Mi amo così.
La coerenza la lascio agli uomini senza fantasia.
Un bacione a tutti :)

Vanessa Valentine ha detto...

E bravo Visir con le sue donzelle!:)))))))))
Sono felice che tu ti sia goduto le meritate vacanze dopo un anno passato a sfacchinare e anche che adesso tu stia lì a passare la cera sul tuo parquet novo novo e a goderti i riflessi del legno, senza più vicini eroticamente molesti.
Gandhiano ok, Prada no!, mi sta sulle scatole quella stilista.
Vabbè, nessuno è perfetto.
(O quando dicevi Gandhi sarà mica stato il modello fico fico di Pulce e Poiana, David Gandy????)
Pure Pulce e Poiana li trovo molesti, che rompi che sono).
;)