giovedì 28 febbraio 2013

L'effetto ipnotico della q




Spero arrivi presto in biblio, l'ho ordinato dopo averci fatto un pensierino alla Feltrinelli di Roma, quella sterminata, a Largo Argentina. All'inizio l'autrice parla di Rosa Parks e del suo famoso no, un motivo in più per leggerlo. Non sono poi così introversa, diciamo un'estroversa riservata, piuttosto. Riguardo al parlare, ciacolo un sacco. Non sono nemmeno una spaccamontagne, per fortuna. Insomma, un misto.
Quieto, tranquillo... sono aggettivi così belli. Sarà l'effetto ipnotico della q, che adoro, chissà.

4 commenti:

Gillipixel ha detto...

Mi ispira un sacco questo libro, Vale :-)...lo metto nel mio elenco ideale di letture future...l'introversione è da sempre il mio sport preferito :-)
In passato è stata causa di parecchi crucci, per me, ma col tempo mi sto accorgendo che è una vera e propria arte da coltivare: nell'orsaggine misurata e ben calibrata, ci sono mille aspetti che ti aiutano ad educare la tua propria saggezza...solo un esempio storico eclatante: Lao-Tsu era un orso dei primi :-)

Certo, non tutto è buono nell'introversione, ma se si sanno mettere in risalto gli aspetti di pregio che essa può offrire, si provano discrete soddisfazioni... :-) ...per ulteriori approfondimenti, chiedere a Bagigia :-)

Vanessa Valentine ha detto...

A volte essere un po' orsetti non guasta, Gilli...anzi, ci insegna a scremare tra le cose importanti e tra le persone essenziali.
Gli introversi non necessariamente sono timidi. Si ascoltano più degli altri, preferiscono il silenzio al casotto che questo mondo ci propina in continuazione, preferiscono riflettere più che muoversi di qua e di là.
E' un male? io penso proprio di no.:))))))
I gatti sono maestri d'introversione ed estroversione...quando ti accettano come amico ti fanno sentire davvero onorato, e poi hanno quello splendido modo di includerti nelle loro vite ed al tempo stesso di tenerti a distanza...no? :)))))))))

Gillipixel ha detto...

E' vero, Vale, i mici sono maestri di questo equilibrio caratteriale :-) anche se molti scambiano (a mio avviso sbagliando) il loro modo di fare per cinismo o opportunismo...non lo so: ha sempre poco senso incasellare il comportamento degli animali nelle nostre categorie umane, ma a me sembra proprio che il micio sia un saggio equilibrista, che si divincola sempre con eleganza sul filo che separa l'affetto dalla riservatezza :-)

Può essere un piccolo maestro in questo senso :-)

Vanessa Valentine ha detto...

No, no, i mici cinici? Mai.
Noi che li conosciamo bene, Gilli, sappiamo quanto invece sanno essere gentili e amorevoli. Eppure così autorevoli nell'esigere i loro spazi... in un altro libro splendido che ti raccomando, "Il libro dell'ignoranza sugli animali" di Lloyd e Mitchinson, gli autori affermano che i gatti , come gli esseri umani, sono tra i rari animali ad avere tante diverse personalità (e ci metto anche i cani, chiaro)...come si fa a non sceglierli per compagni di vita?:))))))