giovedì 17 ottobre 2013

Da grande voglio fare il prete




La sera della prima messa in onda ho messaggiato la Magnifica: però, mica male 'sti pretini!
Effettivamente non ce n'è manco uno leggermente strabico, storto o gobbetto, ma sono tutti figlioli degni di uccelli di rovo. E una pensa, ma osteria, che spreco.
La serie è francese e, vuoi perché son degna figlia di mia madre, vuoi perché son degna portatrice del cromosoma X, i preti mi piacciono da morire. Che altro potrei aggiungere.
Ah, sì.
Scusate, mi sono leggermente distratta.
Questi cinque figliuoli arrivano da varie zone della Francia ma in comune hanno la tranvata mistica che li ha colti in diverse occasioni: uno ha incontrato Dio in galera, ove si trovava per omicidio (il personaggio più notevole, oserei dire, uomo robusto e predicatore affascinante). Un altro, rampollino miliardario, incoccia nel Signore e dice addio a spensieratezze, denari e fanciulle (totalmente francescano, direi). Uno è un giovane bretone spaesato e ingenuissimo, una delizia con la chitarra (ma poi finisce a letto con una fanciulla dopo che gli hanno messo una pastina nel cocktail e lui si innamora del mondo, succede), un altro ancora è adottato e non vive bene la sua omosessualità, l'ultimo ha madre svagata e sorella in seguito incinta (e rinuncia al bambino, un duro colpo pure per una di sinistra come me), frequentatore di centri sociali (con tresca relativa col leader impegnato politicamente). Ullallà, quanta carne al fuoco.
Sono seminaristi, sono pochetti ma convinti. Accedono ai corsi del Convento dei Cappuccini in quel di Parigi diretto da un pretone sinologo e carismatico attorniato da figure che io personalmente adoro e per le quali tifo: un altro prete con problemi di angina e di stress, una suorina carina e dolce che manda avanti la baracca alla maniera delle suore (grazie, ragazze, per il vostro lavoro, ma non fatevi notare troppo), preti preti preti in quantità, colti, molto colti, un po' distanti dal mondo vero. 
La qual cosa è il problemone che il telefilm mette in evidenza. 
I francesi cercano di tirare avanti con la chiesa che crolla (simbolico)  sulle madonnine, i soldi che non bastano mai, la crisi delle vocazioni in questo narcisistico e sbandato globo. E poi c'è Roma...il Vaticano, con stanze piene di ori stucchi colonnone a fusillo. E cardinaloni che tirano i fili e fanno il bello e il cattivo tempo, un Papa un po' svanitello, carte da firmare, tipo un'azienda troppo grossa da controllare ma con le simpatie e le antipatie molto umane, troppo umane.
Diciamocelo: della religione ce ne siamo un po' fregati, di recente.
Non a livello personale, per carità. Diciamo solo che altre cose hanno sostituito quell'idea di controllo che le religioni hanno sempre avuto in sé (vogliono dire proprio quello, tenere legati). Personalmente le ho sempre trovate affascinanti, tutte, disperatamente tese alla quadratura del cerchio, squisitamente maschili con la loro ansia di controllo. Il morso alla mela è ben lontano dal farci paura, l'inferno è qui, adesso, per molti.
Siamo terrorizzati dal saltare le lezioni in palestra, da un taglio di capelli sbagliato, dal fatto di non correre abbastanza. Siamo grassi, siamo brutti, siamo poveri e vestiti male. Mio Dio, perché ci punisci così. Prima strigli l'anima, poi ti accanisci sul contenitore.
Il sesso non è più un peccato, le calorie in eccesso sì.
Però, però.
Come tutte le cose la religione ha tirato troppo la corda. Dubito che, oggidì, troveremmo ancora gente disposta a farsi massacrare perché dieci tipi sostengono che esiste lo Spirito Santo e altri dieci che esistono Spirito Santo e Padre. Voglio dire, è davvero importante? A qualcuno interessa una simil questione di lana caprina?
Non è che per caso un sacco di gente pensava che il Padreterno fosse una specie di nuvola gialla sprizzante amore ed ottimismo, o un grosso gatto affettuoso o un albero frondoso e una minoranza, sempre la stessa, massacrava tutti quelli che non erano d'accordo con loro, ovvero che Dio era un vecchio signore col triangolo in testa severissimo e serioso? Loro erano severissimi e seriosi, e mi chiedo sempre: Lui ha creato noi o noi abbiamo creato Lui? O Lei? Perché Dio non è una donna? E' gentile, organizzata, ha un bel senso del colore, ha fatto tutto in poco tempo e bene. Potrebbe benissimo essere femmina. O di entrambi i sessi. In fin dei conti siamo a Sua immagine. A nessuno manca una costola, vi faccio notare, davvero.
(A catechismo ero la disperazione delle suore. Quando mi sono cresimata, hanno stappato lo champagne).
Ripeto, io adoro davvero le religioni. Così tanto che non sono fedele a nessuna. Non voglio fare torti. Mi piace molto il buddismo, stimo lo shintoismo, l'ebraismo mi affascina, l'islamismo ha un'arte bellissima ma poco sense of humour (e credo che Dio rida molto, sul serio), il cattolicesimo titilla e tutto sommato ha offerte contrattuali molto vantaggiose sul piano spirituale, i protestanti mi stanno simpatici e i millenaristi mi suonano il campanello di sabato e si fanno bonariamente prendere in giro. Non entrerò mai nel loro paradiso perché sono una donna, ma mi va bene anche così.
Se su questo pianeta comandano gli uomini Dio non ha colpa. Un'altra religione che mi piace molto è il darwinismo, mi ha dato tante soddisfazioni, devo ammetterlo.
Eh, a parlare di religioni mi perdo, all'università ho dato un paio di esami fuori piano studi ma al relatore sono piaciuti lo stesso, ammetteva anche lui che con i miti e le religioni bisognava sempre fare i conti. Che caro vecchino.
Invidio i cinque aspiranti pretini perché, appunto, possono diventare preti.
Da bambina, a scuola, mi chiedevano, cosa vuoi fare da grande? La prima risposta era sempre: la veterinaria. La seconda carta che mi giocavo era: il prete. L'insegnante di solito rideva, e io mi chiedevo perché. Aiutare gli animali e le persone mi sembrava la cosa migliore da fare.
Ebbene sì, appartengo ad una religione che non mi accetta come sacerdote perché sono nata femmina (e Gesù aveva solo discepoli maschi, e bla bla bla, ma sul serio, Gesù ha lasciato scritto qualcosa, in merito? Vidimato dal notaio?)
Nel Medioevo mi avrebbero bruciato dopo un quarto d'ora, poco ma sicuro.
La religione, come Snoopy, mi fa vagolare. Lo vedete anche voi.
Che telefilm appassionante, dice cose importanti mostrando vite al giro di boa, e in ognuna c'è quel raggio di luce che ad un certo punto della vita ti arriva negli occhi e tutto cambia. In un bosco, in un ospedale, mentre aiuti qualcuno, quando senti il cuore che si allarga.
Puoi chiamarlo Dio, altruismo, gentilezza, umanità, bontà. Comunque lo si chiami, l'effetto su di te è lo stesso. Metti gli altri davanti a te e ne sei felice. E questa, per me, è l'unica religione.




6 commenti:

Gillipixel ha detto...

Hai toccato un tema molto delicato, Vale, oserei quasi dire prete-rintenzionale (ehehehhehe, perdona la botta di esprit de cojonesse :-)

Qualunque opinione si abbia riguardo alle religioni, ai preti, alle varie chiese, guardando un po' alla nostra realtà italiana, è innegabile un fatto: i preti rimangono pur sempre delle figure di riferimento importanti per le più o meno grandi comunità in cui sono inseriti, sia per carisma, per autorevolezza morale, per la loro funzione "spiritual-consolatoria", ecc. Poi anche fra loro, ci sono quelli più bravi e quelli balordi, ma questo succede in ogni categoria umana...sono ovviamente figure in forte evoluzione e cambiamento, gli scrolloni dati dalla modernità sono stati notevoli, e qualunque ruolo sociale ne è uscito parecchio scombussolato...

Come andrà a finire nessuno lo può sapere...per il momento, si vedono anche fenomeni buffi...ad esempio, in un paesello come il mio, dove una volta i preti se li mangiavano pepponescamente a colazione :-) da quando è crollato il grande ambaradan ideologico universale, almeno hanno l'accortezza di usare forchetta e coltello, e ci mettono prima su un po' di sale :-) voglio dire che lo scenario è talmente in evoluzione, che da una parte reca un po' di disorientamento e smarrimento, ma per altri versi può essere visto come opportunità molto stimolante di revisione dei modi di convivenza e dei valori sociali...

Ecco, dopo questo pipponamento sociologicazzoide :-) ti saluto, cara Vale :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Eheh, carina la prete-rintenzionale, Gilli!:)))))
"Uomini di fede" è carino (ma pure Laeffe, che li manda in onda).
E' vero, i preti sono uomini, c'è il bon e il tristo, come si dice; in alcuni luoghi sono più amati che altrove (immagino le tue contrade battagliere...:)))) le mie, venete, sacrestia d'Italia, sono chiesarolissime e un filetto ipocrite, è il bello e il vario dell'umanità.
Bisogna dire che i preti da queste parti fanno molto per le famiglie disagiate, gli immigrati e i problemi di integrazione, mandano un sacco di gente in Africa come missionari...tutte cose poco glamour che la maggior parte preferisce delegare (mi ci metto pure io, onestamente). Certo, la Chiesa deve cambiare, perché ormai, appunto, è cambiato tutto. Magari, col tempo...
Resta il fatto che le religioni sono davvero piene di cose interessanti, tutte, nel tentativo di rispondere al Domandone. ;)))))))))))
Saluti anche da qui, Gilli, anche dalla Bagi (per i gatti è facile, sono gli dei di sé stessi...):))))))))

Gillipixel ha detto...

Ehehehhehe :-) grazie, Vale, ricambio i saluti all'ineffabile Bagigetta :-) come se la passa la simpatica pelliccionza? Ha ancora l'usanza di fischiettar di naso mentre ronfa? :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Proprio in questo momento lo fa, e sul tappeto comodoso, con la sera che avanza!
Che picciola.:))))))))
La Bagi dice snuzzfiiisnuzzfififiiiiii!;)))))))
E tra un po' seguo il suo esempio pure io...:))))))

Gillipixel ha detto...

Sempre impagabile quella simpaticona della Bagigia :-) Ah, Vale, mi sono procurato un libro da te recensito qualche tempo fa: Quiet, il potere degli introversi, ecc. Mi sta piacendo molto, è documentatissimo e ben fatto e sta consolidando ulteriormente una convinzione che mi vado facendo da anni: gli americani sono dei gran cogli...coglitori di mele :-)

Grazie per averlo segnalato, a suo tempo :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Hai fatto bene, Gilli. "Quiet" è davvero un bel saggio, si legge piacevolmente e coinvolge molto. Sì, gli americani sono molto Seme di Mela...eheh, come la famosa storia.:)))))) Un po' di slancio nella vita ci vuole ma ci sono altre qualità negli umani meritevoli di apprezzamento, no?;)))))))
Sarò ottimista, ma mi pare che il mondo di recente abbia preso una pieghina più consona a noi...forse forse rallenta un pochetto, si fa meno sfacciato, tracotante e scatenato. Elogiamo la lentezza e la timidezza da sempre, magari anche gli unquiet finiranno per imitarci, dai.:))))))))
Buona lettura domenicale, immagino con nebbia d'ordinanza, piedi sul divano, plaid e mici.;))))))