lunedì 7 ottobre 2013

Ho sempre avuto un debole per i gemelli




E chi non lo avrebbe, guardando i due figlioli all'opera?
Mi sono perdutamente invaghita di "Fratelli in Affari" su Cielo, spulciando distratta al solito e surfando tra un canale e l'altro. 
Scopro che il reality architettonico è ambientato in Canada, che i canadesi hanno budget sostanziosi per comprare casa e che sono come noi, pieni di esigenze e tignosi col costruttore.
I gemellini incontrano una coppietta che vuol mettere su il nido, carini, innamorati e con un po' di grano. Lei vuole la cucina di cinquanta mq con vista sul parco, otto camere da letto, quattro bagni e tre lavanderie. Lui vuole lo studio con i palmizi dentro, ottanta mq, col caminetto e la sala biliardo. I gemelli, coscienziosi, li portano a vedere una fior di villotta, da far strabuzzare l'occhi: ha tutto quello che la coppietta può desiderare e, sinceramente, anche tutto quello che potremmo desiderare noi. Il nostro bell'appartamento, dopo, ci fa un filo di mestizia.
Appena i due hano le stelline negli occhi e sono cotti della casa, i fratelli sparano il trappolone: la casa che hanno appena visto costa un milioneeseicentoquarantamila dollari. E loro fanno prima oooohhh!, e dopo, ma il nostro budget è di seicentomila dollari! (complimenti, mi sento un po' uno sputino sul marciapiede). Come si fa?, domandano. Perché ce l'avete mostrata, sapendo che non potevamo comprarla? Belli ma sadici i gemelli, direte.
E invece no. Loro hanno la soluzione, chiavi in mano: quello con la giacca, anche quando dorme, Drew, è un drago nelle transazioni e ti spunta sempre via quei quindicimila che ti tirano su un bagnetto con i fiocchi. L'altro, Jonathan, sempre con sexissime camicie a quadri (!) è un po' designer e un po' costruttore e ti butta giù i muri che levati. E' pieno di ideuzze sfagiolanti, ti fa il bagno a righe, ti mette il parquet nero, la cucina tutta verde, insomma il ragazzo risolve.
I gemelli portano la gente a vedere un po' di case, come si fa di solito: se ne vedono di belle, di così così, di orride.
Alla fine la scelta si restringe a due casi. Uno è pietoso, villetta da serial killer anni '70, in disfacimento quasi fisico. L'altro è leggermente meno peggio, con un filo di potenzialità, se si buttano giù tutti i muri e si rifà il tetto.
La cosa meravigliosa sono i commenti: eh, ma che schifo di cucina, che cesso di cesso, le tende, che orrore: Tesori, ma davvero? Guardate i muri, perdinci, gli spazi, fregnoni! Le tende vengono via, le pareti vangate sotto la pittura.
Domanda: perché una si dovrebbe appassionare (a parte inveire per i compratori fregnoni)? Risposta: si vede Jonathan sudare in mezzo ai quadretti mentre piccona una parete e scusate se è poco. Quell'altro suda nella camicia azzurrina e vi assicuro che sono piuttosto uguali. Omozigotissimi.
Fanno finta di baruffare per compiacerci, le pesti. Si vede che sono amiconi, non ce la beviamo.
La coppietta squittisce, infine, la scelta: ovviamente è la meno peggio, J. ha già fatto il suo bel progettino in 3D con tanto di tende e piantine e la casa sembra meno orrenda di prima.
Un minimo di trepidazione quando Drew fa l'offerta (bello com'è appena sbatte le ciglia sugli occhioni scuri scuri la venditrice, ma pure gli uomini, gli infilano le chiavi di casa nelle mutande, me lo sento). Ovviamente, vittoria.
Tempo di consegna, 4-5 settimane, voi direte, osteria!, ma ce la fanno? e ce la fanno sì. Mettono a carteggiare e dipingere pure la coppietta. All'inizio, ovvio, entusiasti. Dopo una giornata a dar di pennello l'entusiasmo un po' si sgretola. Ma l'essenziale, il momento secondo me migliore in assoluto è quando J. smazzetta giù un tocco di muro e scopre, nell'ordine: a) termiti; b) infiltazioni d'acqua; c) soffitto imbottito di segatura e corto circuito lì che bussa; d) pareti di polistirolo ( le sfondano con un pugno). Fa una faccia tristissima e dice che il budget sforerà. Panico e orrore. Si pentono all'istante della ristrutturazione in terra decrepita.
Questi sono già lì alla Caritas di Vancouver, scoprire le termiti non è propriamente Natale. Si prendono un attimo per rimettere insieme i pezzi e poi con quella risolutezza che ce li rende ancor più cari si rimboccano il tailleur e via andare.
Smazzettano cantando ehi-ho, ehi-ho! e la casetta prende l'abbrivio. L'impresa di J. ovviamente fa il lavoro leggero, tipo portare su le assi del pavimento e il water, inchiodare tutto l'inchiodabile, controllare tutti i tubi e i fili che il Signore manda giù in terra.
Quando mancano tre giorni al trasloco e alla consegna, la coppietta viene spedita via per non rovinare la sorpresa finale. Drew, allora, arriva con l'alzatina di cristallo e dentro le pastine, aggiusta le tende mentre J. incolla le ultime mattonelle, sprimaccia i cuscini e mette le calle in acqua mentre il gemello, in un lago di sudore, controlla che accendendo il forno non si spenga tutto l'ospedale più vicino.
La coppietta gira l'angolo, tutta tesa ma sprizzando felicità da ogni poro. Appena entrano nella magione fanno oooohhhh e aahhhhh, e che bello, ma come avete fatto (con i soldi vostri, fondamentalmente, e la produzione vi ha regalo ventimila dollari di arredi, fortunati birbantelli). L'effetto è da colpo di teatro, lo ammetto: quell'abominio con le pareti giallo ittero è una sala da pranzo raffinata e luminosissima, la camera da letto tristanzuola ed ospedaliera è da resort, i bagni lussuosi ma pratici e confortevoli. Non sarà da milioneeseicentoquarantamila ma da ottocentomila bigliettoni sì.
I gemelli sorridono e si schermiscono, godendosi il trionfo. Belli belli belli in modo assurdo, oserei aggiungere.
Scopro nel frattempo che sono anche potenti icone gay. I soliti buongustai.
Continuo a guardarli, con uno sciocco ed appagante sorriso in faccia.
Che belle le camicie a quadretti, continuo a ripetermi.
Avete indovinato per quale gemello sono più debole che mai?




2 commenti:

Gillipixel ha detto...

Non mi è ancora capitato di vederlo, Vale, ma devi fare attenzione, le produzioni di film, telefilm, format e divertimentumi vari, potrebbero farti causa :-) perché racconti le cose sempre in modo così divertente, che poi, se uno le va a vedere davvero, non potrà mai trovarle così sollazzose :-)

Queste trasmissioni a metà fra il reality e la telenovela hanno raggiunto ormai una specializzazione micidiale...sono tarate su misura, ingrediente emotivo per ingrediente emotivo, per farti capitolare nel gorgo dell'affezionamento :-) Non puoi fare a meno di vederle, se solo ti distrai un attimo, incantandoti a curiosare un paio di scene...

Io sono diventato un fanatico di Man vs. Food :-D non so se hai presente...lo danno su Dmax...quei panini straripanti, quei burritos ciclopici, quelle abbuffate strappatrippa di tutte le obeserie più ipermaialesche immaginabili, hanno su di me un effetto ipnotico...anche se ho appena finito di scofanarmi una cena solenne, davanti a simili visioni, comincio a salivare da par mio :-) e poi, il presentatore mangione è simpatico dai...


Per il capitolo costruzioni invece, ci sono anche altre serie, una la danno su LaEffe, molto politically correct e progressista, e un'altra, in versione italiana, con tanto di architetto effemminato, che mi ricorda tanto il personaggio di un film comico di terza categoria, con Villaggio e Maurizio Micheli: l'architetto Busini Figi :-)

ah...secondo me hai un debole per il gemello più rude e sbadilator sudante :-) o sbaglio? :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Non sbagli, Gilli...le camicie a quadri mi seducono sempre...:)))))))
Il reality dei gemellini merita una visione (come anche "Il Boss dei fai da te", altra chicca). Mi appassiono a tutta la manfrina dell'arredamento e delle scelte e delle indecisioni, mah, nostalgia per quando cercavo casa io? Chi può dirlo.
Man vs Food è spettacolare, mi chiedo sempre come diamine faccia a mangiare tre chili di paninozzo farcito col cheddar senza morire. E' un X-Man, giuro!:)))))))
Poi non ti stupisci se l'americano più smilzo pesa cento chili.:(
Ti dirò, sono per una cucina più leggerina e all'italiana...comunque lui è buffo. Sarebbe da proiettare in clinica, contro i disturbi alimentari...
Lui il cibo lo ama, punto e basta!
Com'è giusto che sia.;)))))))))