sabato 30 agosto 2014

V (ancora, ma stavolta l'ho letto)

Torna l'afa sulla pianura dopo un paio di mattine scintillanti, con il sole preso in terrazza contemplando il diamante giallo tra le mie mani nel cielo sfregiato da aerei a ripetizione e buffe nuvolette sorelle.
Leggo aggiornamenti sulla scuola ora allarmistici ora terrorizzanti ora salvifici. Pratico l'atarassia spensierata e sorrido al nulla danzante, come sempre.
Presi in biblioteca "La giostra del piacere" di Schmitt e un saggio sul tantrismo perché, alle solite, il criceto dentro al mio cervello è curioso e fa andare la rotella che è un piacere.
Il saggio della Wolf, il famoso "V" con quel che gli andava dietro, l'ho finito (e anche un po' smadonnando, perché era pesantino, in certi passaggi. "Il mito della bellezza" l'avevo trovato più snello,  a onor del vero).
Orbene, come sempre le teorie su nervi e nervetti sono interessanti ed affascinanti, le neuroscienze sono davvero un campo da arare con profitto, volendo. Tutto l'aspetto del femminile, come ho scritto in qualche post del passato, è uno spasso, se preso nel modo giusto: essere femmine è fantastico, come essere maschi. Senza contare le affascinanti varianti e le sfumature che la natura umana mette sul vassoio (visto che ogni essere umano è diverso da tutti gli altri, anche la sua sessualità è unica, rara e preziosa).
La Wolf suggerisce quel che il popolino da sempre sospetta, ovvero che il primo organo preferito in assoluto abbia una mente tutta sua e che questa mente dialoghi con la centralina ai piani alti. Se vogliamo essere fiscali, anche il cuore ha un suo cervello (tuffo al cuore, panico, coraggio, dolore - e non è l'infarto) così come lo stomaco, con le sue fisime e preferenze. E così i cervelli, secondo me, son quattro. Il direttore è quello che, come per Fantozzi, sta nell'attico, però anche gli altri non sono scartine.
La Nostra ipotizza che sbloccare la giostrina smuova caterve di idee nelle donne, per tutta una serie di connessioni neuronali/autostradali velocissime ed efficienti: cita l'esempio della Wharton, inappuntabile moglie e scrittrice che ha cominciato ad avere un fuoco di fila di idee e di spunti per i romanzi dopo essersi trovata un giornalista bisessuale e sexy al posto del marito più pantofolaio. E cita Georgia O'Keefe e i suoi fiori rutilanti, tanto per dirne una, anche lei con un moroso appetitoso.
Insomma, il saggio è interessante (anche perché le femministe americane lo hanno attaccato, ritenendo offensiva l'idea che le donne non ragionino solo col cervello di Bergamo Alta. Un motivo in più per leggerlo, ma non per dare torto o ragione a una delle due. Solo perché mi piacciono le risse).
Che poi, diciamocelo, tutta la faccenda del femminile, se sei una femmina, è estremamente semplice: sei nata donna, è bellissimo, punto. Farei lo stesso discorso se fossi nata xy: che bello, sono un maschio, stasera mi sbarbo, esco e vedo se Fahrenheit funziona come sempre. Sto parlando del profumo, ovvio.
Questo naturalmente se sei nata in una parte del mondo che non è funestata da una qualche forma di pseudoreligiosità che prevede la schiavitù barra abbruttimento barra prevaricazione dei tuoi simili, incidentalmente rovinando la vita leggermente di più al soggetto più gracilino e che ti deve ripopolare la chiesa, la moschea, la sinagoga, sennò ciao, tempo mezz'ora ed è bella che vuota, di questi tempi liquidi. E così è chiaro perché da che mondo è mondo, da quando quattro agricoltori paciosi che veneravano una dea culona che faceva piovere e uscire il sole si sono trasformati in isterici guerrieri nel panico perché la terra non gli bastava mai, tizi che idolatravano divinità piene di nervi e fulmini tra le dita, sessualmente vivacissimi perché c'è un pianeta da popolare e che diamine, ognuno deve fare sacrifici ma se permettete il nostro è un po' più elaborato del vostro (per carità, se la natura ha scelto così, mi sta bene, pur con tutta una serie di rotture che conosciamo tutti e due, inutile star qui a fare gli gnorri), dicevo, è chiaro che la situazione è precipitata e la guerra dei sessi va avanti con reciproca, altalenante, soddisfazione. Perché, diciamocelo, le donne non sono rose e fiori. Ve lo dico da donna.
Siamo creature stupende, gentili, gli unicorni delle fiabe, nutrici tenere e devote. Come lo sono gli uomini, protettivi, forti, leali, delicati e labirintici nel loro minotauresco desiderio di noi. Ma le donne hanno tutto il diritto di essere anche incazzose (l'animale umano si innervosisce, è meschino, egoista, cinico, spietato) gli angeli del focolare tramutati in luciferini esseri ghignanti che calpestano cuori sotto tacchi impossibili e acuminati. Così come fanno gli uomini, sfuggenti nella loro brama di fecondare il mondo, leggiadre meduse luminescenti perse in un mare di scelte, adori i loro tentacoli ma quanto veleno.
Ecco, l'aspetto dell'incazzosità femminile va affrontato: le donne bossy ovvero quelle che ti stanno sulle animelle dopo dieci minuti che le hai conosciute, sono ritenute una piaga sociale, e delle peggiori. Personalmente un capo assertivo, se ha ragione e mi insegna cose utili per la carriera, fa bene a rompermi l'anima: maschio o femmina che sia. Se è un soggetto incapace, comandino solo perché è più fastidioso di un nido di vespe nelle mutande, non fa differenza che sia maschio o femmina, è un incapace dannoso e basta. Questa è la parità. Punto.
Uomini e donne hanno diritto ad essere entrambi mediocri, così come hanno il diritto di essere eccelsi. Il difficile è migliorarsi, e questo vale per entrambi i sessi. Gli schifosi sono umani pessimi, senza dover gravare su tutto il loro sesso di appartenenza.
Uomini e donne lamentosi e lamentose, uomini e donne egoisti ed egoiste, uomini e donne che non sanno affrontare con onestà i loro difetti (anche per volerseli tenere, eh, i difetti fanno tanta compagnia): Wolf, partiamo da qui. Tu e le femministe che ti han detto su di tutto. I diritti devono essere di tutti: se non combattono per i diritti quelli che già ce li hanno, gli altri che faranno? Le donne non avrebbero mai votato senza le idee aperte di molti uomini ( e senza un paio di guerre mondiali, ma sono sottigliezze) così come adesso gli etero dovrebbero lottare per i diritti di chi etero non è ma è umano eccome, come tutti.
Insomma, qua di carne al fuoco ce n'è, eccome, a padellate. Il saggio è interessante, pure spaventoso, a volte.
Di battute maschiliste il mondo è pieno, bisogna rendersene conto: non puoi pensare di fare a botte per difendere le tue idee senza farti un occhio nero o senza assestare una randellata sulla schiena. Se le regole sono rudi, beh, giochiamo rude, dico io. Senza avversari che partita è?
Wolf, femministe, ragazze del pianeta: scegliete bene. Scegliete bene anche gli avversari. Le piazze piene di uomini che inneggiano ad un ipotetico dio col mitra in mano, mentre le donne stanno in casa tappate con una tovaglia nera addosso per annullarle spaventano anche gli uomini. Tutta la faccenda dell'ipermascolinità guerrafondaia spaventa i maschi tranquilli, anche. A loro piace fare a botte, più di noi, ma non più del necessario. Come i gatti.
Spesso il nemico peggiore è il limite che ci siamo messe addosso, la risata fasulla per compiacere, il vestito troppo corto che non sappiamo indossare, il tacco traditore nel tombino, il silenzio per paura di affermare un'idea. Gli uomini intelligenti, vivaci, generosi, di sano e robusto appetito ameranno donne intelligenti, vivaci, generose, di sano e robusto appetito. Lo faranno perché gli piacerà, gli è sempre piaciuto.
Come a noi, del resto.
E poi ho visto "Hysteria", a proposito. Ma è un'altra storia.
Niente da fare, tutte le padelle piene e spezzatino a gogo sui fornelli.;)

4 commenti:

Gillipixel ha detto...

Quanti argomenti, Vale...non sarei in grado di commentare punto per punto, perché davvero hai spulciato un sacco di questioni :-) mi limito solo a una modesta osservazione, che per altro è contenuta anche nelle tue parole e mi è sembrato un passo fondamentale della tua analisi: ognuno dovrebbe partire dal riconoscimento dei propri difetti...credo che questo sia la base di tutto...però la cosa è valida ed efficace, solo se tutti la fanno...qui viene il difficile, perché se la fanno solo alcuni, siamo da capo: un mondo fatto di prevaricatori da una parte e prevaricati dall'altra...quindi, è una mezza utopia, ma credo valga la pena scommetterci su un briciolo della propria visione di vita :-)

Ho visto anche io "Histeria", osteria! :-) Film molto simpatico, che fa anche pensare e commuove un po'...senza troppe pretese, ma onesto :-)

Ad ogni modo, per tutte le questioni, che sono sempre tante, sempre troppe...chiedere a Bagigia :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Bagigia è un faro, Gilli...poco ma sicuro! Con la sua seraficità e i suoi calzini bianchi illumina il mondo di calma zen (o meglio, di zen-menefreghismo..) e io a lei mi ispiro sempre.
Posso dirlo? Lo dico, unendomi a te: evviva le persone, uomini e donne, che amano i propri difetti. In grado di fuggire catalogazioni, scatolette e gabbie. Amanti del bello, del buono, del pacifico. Il genere conta poco, conta il divertirsi, la pace, la serenità che sentiamo. Ci sono tanti mezzi per raggiungerla, leggere, darsi ai musei, al tantrismo, ai francobolli...chi ci può fermare?
In "Hysteria" mi facevano tenerezza tutte quelle donne che stavano male, ma male..e non sapevano perché. O forse lo sapevano, birbanti, ma non potevano dirlo. Ecco, un mondo felice è un mondo nel quale la gente sa prendersi il piacere, perché è un diritto (lo dico da esteta). Se non senti il piacere, non vivi. Soprattutto, non ha senso che tu sia vivo. ;)))))
Fondo una religione tutta mia!
I Goderecci Rinascenti!!!:))))))

Gillipixel ha detto...

Ahahhahhaha :-) i Goderecci Rinascenti sono fortissimi, Vale :-) i G.R. :-) il loro mantra sarebbe: grrr...grrr :-)

"Histeria" è un film "un po' molto" basato sul senno di poi :-)...ma questo non vuol dire che non sia un film "godibile"...ehehhehe...c'è parecchio humor e anche la storia d'amore, pur essendo basato su clichè abbastanza standard, è resa efficace e "onesta" dalla bravura degli attori, a mio modesto parere di Vincenzo Mollica di campagna :-)

Grrr...grrr :-)

Vanessa Valentine ha detto...

È vero, Gilli, le storie d'amore nei film sono sempre appiccicate col moschicida. Il punto è che la gente ha sempre voglia di film dammmore, e di solito è la morosa trascina il suo bello al cinema (lui riluttante ma si aspetta il di lei sdebitamento postcinematografico...) :)))))
Mi sa che su quel filmetto scatenero' i miei segugi cerebrali, il godibile di cui parla è ecologico,economico, ecumenico. Perfetto per far ripartire l'ottimismo!! :))))))
E ti credo, direbbe il saggio. ;))))