lunedì 15 dicembre 2008

Siamo quel che siamo (e non ce ne dispiacciamo)

C'è un articolo divertente sull'ultimo Venerdì, quello in cui si parla dei motivi di litigio nelle coppie.
E' uscito questo libro, "Baruffe d'amore", di un certo Sig. Kaufmann che si è buttato anima e corpo nell'analisi comportamentale dei maschi francesi, scoprendo che per certi aspetti sono incredibilmente simili ai maschi italiani, e cioè (orrore!!!) un po' infantili, un po' attaccati alla mamma, un po' perplessi di fronte alle pretese delle donne. Ah, ha analizzato pure le femmine, intesi. A quanto pare la coppia fissa manifesta problemi di territorio seri e pericolosi, che possono sfociare anche nel divorzio, ad esempio quando lui schiaccia il dentifricio nel mezzo, deteriorando così il delicato cosmos sul quale l'universo poggia.
Adesso, e mi sto rivolgendo alle donne, ditemi voi quando non avete avuto un uomo che schiacciava il dentifricio nel mezzo. Lo fanno tutti! Tutti gli uomini! (Quelli che non lo fanno sono pericolosi e meticolosi, due aggettivi non a caso simili, attente). E invece noi che facciamo? Cominciamo a spremerlo dal fondo, risalendo piano e con metodo come se aprissimo le finestrelle del Calendario dell'Avvento, perché nemmeno una molecola del prezioso contenuto rimanga persa nei meandri smisurati del tubetto.(Mi vergogno, ma io alla fine taglio pure il fondino con le forbici e vado dentro a raschiare con lo spazzolino... e non ho nemmeno l'alibi del tempo di guerra, poiché sono nata nei Settanta libertari e fricchettoni).
E insomma lui molla i calzini al gorgonzola in giro per casa (lasciamo stare il discorso della tavoletta che in un bagno frequentato da un uomo o di sua proprietà può anche essere tranquillamente dimenticata, come acquisto), siede scompostamente (!) a tavola (penso solo la Marzotto faccia casino al figlio in questo caso, noi persone che buttiamo a sinistra a tavola stiamo scomposti quanto ci pare, la cucina è nostra, il tavolo pure e se voglio mangiare per terra lo faccio, oh là, è bastata e avanzata la Mama con i suoi perbenisti divieti per tanti anni, adesso si fa come dico io), così però ce n'è da affossare l'autostima di Vittorio Sgarbi.
E invece noi fanciulle lo facciamo sentire in colpa (noi??? ma quando????mai saputo), non teniamo in ordine i documenti (menzogna! conosco donne che mettono in ordine cronologico gli scontrini della pizzeria per asporto, anche se non è il mio caso, e infatti seppellisco le bollette nel divano), abbiamo pretese (trovatemi un essere umano che non le abbia, se provate al cimitero forse avrete un po' di fortuna) e, soprattutto, siamo inaffidabili alla guida (qui non dico niente, chi mi conosce sa che quando esco con la macchina il Viaggiare Informati dirama un allarme nazionale). Che ci possiamo fare? Niente.
Penso che la questione del dentifricio possa essere facilmente risolta con l'acquisto di DUE tubetti, uno pro capite, cosicché ognuno possa torcerlo, schiacciarlo, pestarlo sotto i piedi o mangiarselo tutto senza che l'altro abbia da obiettare alcunché. E i dentifrici di adesso sono contenuti in futuristiche confezioni di plastica morbida morbida, e basta dargli un colpetto nel mezzo per sprimacciarle come se fossero nuove! Evitiamo così avvocati, tribunali e contenziosi.
Ognuno può ricavarsi la propria nicchia di disordine (creativo) lasciando i propri calzini in giro (ammetto che essere una donna disordinata presenta dei vantaggi, è più facile entrare nella mente dell'uomo). Tutti abbiamo diritto alle piccole manie e al ciarpame che scegliamo come compagno di viaggio, oltre a quello umano.
Ma noi donne abbiamo comunque più trucchi di voi, allenate da secoli di trappole, inghippi, tagliole che voi soavi compagni avete disinvoltamente lasciato sul nostro cammino, cosicché l'evoluzione ci ha rese scaltre (non tutte, duole ammetterlo) e incredibilmente fantasiose.
L'esempio classico: chiedete ad un uomo di prendere una cosa che si trova, poniamo, sul comò. Se avete avuto l'accortezza di nasconderla dietro ad un'altra cosa, anche più piccola, non la troveranno mai, e ce l'hanno a pochi centimetri dalla mano. Provate, è divertentissimo. In alternativa, se l'oggetto è bicolore, potete capovolgerlo, loro cercheranno una cosa rossa, ma troveranno una cosa verde e il tutto farà fare fzzz fzzz ai loro circuiti cerebrali, frustratissimi.
Non sto a dirvi cosa succede quando cominciamo a nascondere le cose sul serio.
Pure Grissom di CSI getterebbe la spugna.
Ecco, secondo me questi sono i piaceri della convivenza, le piccole lotte intestine che ravvivano la vita.
Se la gente comincia a litigare sul serio, allora vuol dire che il senso dell'umorismo latita proprio. Che Iddio vi aiuti. Che vi mandi un po' di Sacro Disordine Creatore.

3 commenti:

Gillipixel ha detto...

nel caso di due persone che si vogliono bene, io credo che sia un sintomo di grande nobiltà d'animo il saper recedere un po' entro il proprio terreno, rinunciando a piccoli pezzetti dei propri "diritti"...se la cosa è vicendevole, ne risulta una specie di gara della gentilezza reciproca...ma chissà, non so, forse succede solo nel mondo del Mago G :-)
...sempre delizia narrativa i tuoi scritti...

farlocca farlocchissima ha detto...

alla mia veneranda età ho riscoperto la gioia assoluta del mettere-le-cose-come-mi-pare-nessuno-me-le-sposta... anche per amore 'sta condizione non la mollo più :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Il punto è che le cose a casa mia ormai si mettono dove vogliono loro...io non ho più voce in capitolo, ohimè!