martedì 22 dicembre 2009

Le nevicate di una volta








Non si poteva fare a meno di fotografarla, mentre cadeva.
Sapevamo che non aveva vita lunga.
E infatti stasera qui diluvia, tutto è spalcecoso e scivoloso, la colonna sonora del martedì è stata "splotch splotch splotch", i jeans da mastello perché tutti mangiati dal sale, le scarpe zuppe, una malinconia.
Ma ieri sera non abbiamo resistito, e siamo volati giù in strada a fotografare il quartiere silenziosissimo , immobile, con appena una bici che passava, un ragazzo che spingeva il motorino a mano, poche macchine che facevano "frrrrr" sulla neve e un tizio che passeggiava, col parka tipo sherpa disoccupato. Non c'era molta vita, si potevano mangiare i fiocchi di neve dopo che si erano posati sulla lingua e si affondava fino a metà tibia nella neve farinosa e impalpabile (non sono riuscita a fare a palle di neve, troppo molle, non si addensava). Che atmosfera, però. Che meraviglioso, totale, freddo silenzio. E' così raro, riuscire a sentirlo.

4 commenti:

Gillipixel ha detto...

Vale, i tuoi neologismi italico-veneti mi fanno impazzire :-) spalcecoso!!! FANTASTICO!!! :-)
La neve per me ha sempre connotazioni ambivalenti...se nel bel mezzo dei travagli pendolareschi, mi si fosse seduto a fianco sulla gelida corriera un tizio a dirmi: "...eh...non ci sono più le nevicate di una volta..."...senza nessun rimorso avrei ribattuto:
"...Ma bafangulo, te e una volta!!!..." :-)
Però poi, lo spirito bambinesco è irrefrenabile e la neve, in fondo in fondo anche al mio cuore, scende sempre senza far rumore :-)
Belle le fotine :-) sono molto intime e delicate :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Grazie Gilli, sei gentilissimo ( e sapendoti poi un amante della fotografia, urca, sono davvero lusingata!)Le fotine sono anche molto sgranate perché io non so fare le foto, comunque...;)
Sul fatto che siano intime, concordo, anche se le prime sembrano il set di quel film dell'orrore con i vampiri in Alaska, con Josh Hartnett...il titolo non me lo ricordo...un po' orrorose...
Concorso, "spalceca" rende meravigliosamente l'idea di qualcosa nella quale si affonda con la scarpa e che ti inzuppa i piedi, perfetta per fango e neve...ma rende l'idea anche per le maschere che noi donne ci schiaffiamo in faccia per farci la pelle più bella, spesso verdi o rosa e davvero terrificanti a vedersi.;)
Come pendolare bloccata in settimana su treni freddi e in stazioni deserte causa neve, sono totalmente con te sul "bafangulare" qualsiasi incauto ottimista...eh, già!

Anonimo ha detto...

Belle le foto, le prime due e la quarta fanno un po' Fargo.

Vanessa Valentine ha detto...

Vero, Soglia, non ci avevo fatto caso (ho citato infatti il film horror il cui vattelapescoso titolo mi verrà in mente fra 20 anni, probabilmente), però Fargo ci sta dentro tutto, per atmosfere.
Grazie!:)))