venerdì 25 marzo 2011

Una grande

Un grande grazie ad Elizabeth Taylor, per avermi ragalato dei meravigliosi momenti con la sua bravura e bellezza, in tanti magnifici film visti insieme a mia madre.
"La gatta sul tetto che scotta" lo so a memoria, splendido, splendido.
Una deliziosa diva d'altri tempi, che è arrivata, da diva, in ritardo anche al suo funerale.
Che classe.
Non ne fanno più, di dive così.
Che nostalgia...Norma Desmod direbbe che è il cinema ad essere diventato piccolo...

6 commenti:

Gillipixel ha detto...

E' vero, Vale...sarà anche per il fatto di averli "assorbiti" da piccoli, quando la fantasia è come una spugna pronta ad inbibirsi di tutto, ma sta di fatto che questi grandi divi hollywoodiani sono delle presenze tanto familiari ed esteticamente così potenti, da oltrepassare nel nostro immaginario i criteri stessi di vita e di morte...godono di una loro immortalità fragile...

Di Liz Taylor ricordo, oltre alle parti che hai citato tu, un'interpretazione potentissima in "Riflessi in un occhio d'oro", con Marlon Brando...

Ciao Vale :-)

Vanessa Valentine ha detto...

Me lo ricordo anch'io quel film, era piuttosto particolare...lei comunque aveva quella incredibile faccia da felino, bella bella, e quegli occhi che mettevano in crisi chi la guardava...ho anche letto che aveva un bel senso dell'umorismo, ed era una tipetta che si prendeva tutto quello che voleva. Un bel caratterino, insomma.
Almeno ci resta la consolazione di poter vedere ancora ed ancora i film dell'età d'oro di Hollywood, con fior di sceneggiature e registi...con certe schifezze che vengono propinate ora, nell'era del tira via che va ben lo stesso, è una magra consolazione, lo so, ma tant'è...

Anonimo ha detto...

Eh sì. Anche se non è proprio protagonista principale, mi piace un sacco pure ne Il gigante.
E poi mi citi Sunset Boulevard, ossignur, di quell'immenso regista che è Billy Wilder! Cavolo, hai scritto un sacco questi ultimi giorni e devo leggermi gli arretrati. Io, sarà la primavera, sono di nuovo in fase di gnegna blogghistica.

Vanessa Valentine ha detto...

Soglia, "Sunset Boulevard" è un altro di quei film che ho visto e rivisto decine di volte...i film di Wilder hanno una magia, poi...mah, sarà stato il periodo, forse il fatto che le sceneggiature non le pagavano tre euri al chilo e non erano tutte tratte dai videogiochi, chissà, fatto sta che la gente ogni volta se le riguarda. Tristezza, certi film e registi non tornano più.
Ho scritto un po' di più solo per qualche coincidenza...sono anch'io in lenta blogghistica, gnegna mi piace, io dico gnagna quando ho la febbre...:))))
Comunque quando scrivo meno vado a trovare gli altri blogger, che l'è sempre un piacere...:)))
non sarò la prima a dirtelo, ma il tuo blog è davvero divertente!:))))))
(so che hai bandito sul tuo gli emoticon, qua purtroppo la legge è stata bocciata...sopporta):))))))

Anonimo ha detto...

Centrata in pieno la questione: Wilder era lui stesso sceneggiatore prima che regista, e ai tempi la Paramount, nei cui studios si gira il film, aveva a libro paga se non mi sbaglio un centinaio di sceneggiatori fissi, con edifici appositi per loro, quelli che il film mostra.
Allora mi scateno con gli emoticon sul tuo blog!
:)
;)
;D
:D
:P

Vanessa Valentine ha detto...

:)))))
scatenati pure! in trasferta!!
Si è perso il bandolo della matassa, un buon film per reggersi ha bisogno di una buona storia, ben raccontata, ben diretta e ben interpretata.
Quando un film nasce su di una storia scema è scamuffo in partenza, meglio saltarlo.
Una volta regnava l'eccellenza e adesso il pressapochismo. Purtroppo per noi.