Si sa, tutte le bandiere del mondo sono belle.
Le guardavo da piccola, sull'atlante di mio padre o sugli innumerevoli libri di geografia che si comprava (ha ancora "I popoli della Terra", non mi ricordo l'edizione, davvero ben fatti, forse è da lì che mi è venuta la passione per l'antropologia, chi lo sa).
Poi mi faceva vedere le bandiere e mi interrogava sul paese di appartenenza. Adoravo i colori, le combinazioni, le stelle, i cerchi, i simboli. Ognuna aveva un significato per qualcuno, quindi lo aveva anche per me.
Quella italiana era gemellina di quella irlandese, e già adoravo l'Isola di Smeraldo, la sua musica e la sua cultura, e adoravo l'inglese, benché battagliera e rompina, e la scozzese, e tutte quelle lontane che forse non vedremo sventolare da vicino mai, ma sono vicine comunque perché camminano sulla stessa terra nostra.
E oggi è festa, a Poultryville, in Italia e sulle nostre belle facciotte rischiarate da un sole un po' tracotante e un po' timido.
Oggi festeggiamo e non c'è nemmeno la partita della Nazionale, in tv. Oggi dimostriamo di essere migliori, come spesso capita, di chi ci dovrebbe dare il buon esempio.
Festeggeremo sia di sinistra che di destra e anche in mezzo. Ci sentiremo uniti e ci verranno i lucciconi guardando i monumenti ai caduti.
Il mio vecchio maestro mi faceva cantare le canzoni di un ' Italia risorgimentale, deamicisiana (pur con i suoi difetti) e della Resistenza. Non ci ha mai fatto dimenticare i sacrifici di tanti, dolorosi, per la libertà di tutti. Quando impari certi valori, poi te li porti dentro per sempre.
Buona festa a tutti, allora, alle sorelle e ai fratelli di questo vezzoso stivale. L'Italia è la mia casa, sono pugliese, ligure, laziale, sicula, trentina, lucana, marchigiana...sono europea, la mia patria è il mondo.
Io sono dappertutto, e sto bene.
Le guardavo da piccola, sull'atlante di mio padre o sugli innumerevoli libri di geografia che si comprava (ha ancora "I popoli della Terra", non mi ricordo l'edizione, davvero ben fatti, forse è da lì che mi è venuta la passione per l'antropologia, chi lo sa).
Poi mi faceva vedere le bandiere e mi interrogava sul paese di appartenenza. Adoravo i colori, le combinazioni, le stelle, i cerchi, i simboli. Ognuna aveva un significato per qualcuno, quindi lo aveva anche per me.
Quella italiana era gemellina di quella irlandese, e già adoravo l'Isola di Smeraldo, la sua musica e la sua cultura, e adoravo l'inglese, benché battagliera e rompina, e la scozzese, e tutte quelle lontane che forse non vedremo sventolare da vicino mai, ma sono vicine comunque perché camminano sulla stessa terra nostra.
E oggi è festa, a Poultryville, in Italia e sulle nostre belle facciotte rischiarate da un sole un po' tracotante e un po' timido.
Oggi festeggiamo e non c'è nemmeno la partita della Nazionale, in tv. Oggi dimostriamo di essere migliori, come spesso capita, di chi ci dovrebbe dare il buon esempio.
Festeggeremo sia di sinistra che di destra e anche in mezzo. Ci sentiremo uniti e ci verranno i lucciconi guardando i monumenti ai caduti.
Il mio vecchio maestro mi faceva cantare le canzoni di un ' Italia risorgimentale, deamicisiana (pur con i suoi difetti) e della Resistenza. Non ci ha mai fatto dimenticare i sacrifici di tanti, dolorosi, per la libertà di tutti. Quando impari certi valori, poi te li porti dentro per sempre.
Buona festa a tutti, allora, alle sorelle e ai fratelli di questo vezzoso stivale. L'Italia è la mia casa, sono pugliese, ligure, laziale, sicula, trentina, lucana, marchigiana...sono europea, la mia patria è il mondo.
Io sono dappertutto, e sto bene.
7 commenti:
Mai come all'estero, mai come nei momenti di maggior difficoltà, quando ti circondano di sorrisini ironici o apertamente dispregiativi, mai come a noi che amiamo le atmosfere di Albione e circostanti e godiamo dei ritorni alle nostre nebbie padane, ai nostri aironi di laguna alle nostre strade e piazze di pietroni e vicoli e portici, alle nostre paste della domenica e calure estive...mai come adesso ci sentiamo ITALIANE e orgogliose di esserlo e dei nostri predecessori..quelli che di festini e festine si facevano un baffo perché sapevano come ideali e principi riempivano la vita di veri piaceri e i loro amori erano passionali e veri...insomma senza dovermi riempire la bocca di luoghi comuni anche se talvolta inevitabilmente reali e veri scrivo urlando con la mia coccarda fresca fresca...W l'ITALIA!!!!
Sono definitivamente una tua adepta...visto?!
A bientot...
Grandissima Magnifica! :))))), e come 40esima adepta vinci una settimana in Polinesia con la Valentine Tour! Pensa che botta di derriere!;)))))))
Anch'io mi unisco al tuo orgoglio per appartenere ad un grande paese che spesso non sa di esserlo, o pensa di essere grande solo nei difetti! In realtà ha molto cuore, e tutto il mondo lo sa.
W l'Italia ancora, e viva tutti gli italiani buoni ed onesti (gli altri li convinceremo, con le buone o con le cattive...:))))) ), w le cugine magnifiche e i cugini gloriosi!:))))))
Buona festa d'Italia, Vale, e anche a te, oh Magnifica :-)
"...Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono...": condenserei in questa illuminatissima formula di Giorgio Gaber, tutti i tormentosi dubbi riguardanti la nostra identità nazionale...
Essere italiano non è certo cosa semplice, nè lineare, ma rimane pur sempre bello esserlo :-)
...memenche dice spotty al proposito, intendendo: me, me...me anche sono italiano :-)
Ciao Vale, bacini tricolore :-)
Strano ma ho sempre faticato a considerarmi "italiano" non perché come dicono in molti stiamo passando un periodo buio, e la situazione politica, a prescindere dalle situazioni ho sempre preferito definirmi essere umano.
Saluti
Ti dirò di più, Gilli: le solite ricerche dei soliti studiosi chiusi nelle loro stanzette hanno partorito la teoria che il senso di appartenenza alla bandiera faccia bene all'umore, innalzi le difese immunitarie, etc etc. Insomma, far parte di un mucchio di gente con ideali fa bene rispetto allo star da soli in un angolo senza che ti interessi niente, mugugnando. E sai che scoperta, si potrebbe obbiettare...
Sentirsi italiani più o meno è un'attitudine che ognuno può coltivare con l'intensità che preferisce, molto umana e lo fanno anche tutti gli altri popoli (quando cominci a pensare di essere li mejo, ecco, forse quello è l'errore. Non c'è un popolo er mejo, ma siamo tutti interessanti e da valutare, nel bene come nel male. Mi si dirà che sono un'ingenuotta, è vero, and proud of it).:))))))
Baci tricolori anche a te!:)))))
Cavalier Amaranto, anch'io mi sento sistemasolarica, terrestre, umana.
E poi mi sento europea, italiana, veneta, poultryvilliana. Possiamo, come sempre, essere l'infinitamente grande come l'infinitamente piccolo, ed entrambi ci definiscono e rifiniscono.
Mi piace meno pensare all'entusiasmo della scissione, anche perché in recenti avvenimenti climatici tutto questo entusiasmo ha mostrato la corda - è facile fare quelli che non hanno bisogno di nessuno pensando che andrà sempre tutto bene, ma se così non fosse? Posso dire che mi sono commossa quando a Napoli hanno fatto le collette per le alluvioni in Veneto mentre noi avevamo detto "con la spazzatura si arrangino?". Mi si perdoni la volgarità, però se io fossi seduta su certi grossi seggioloni in importanti palazzotti governativi mi sentirei una merdina...
Ecco, per riprendere il tuo "sentirti umano", mi sento umanamente molto italiana e molto fiera di avere un Sud, un Centro ed un Nord che quando serve ci sono per gli altri. Chiamatelo Paese, Nazione, Bandiera o Ideale comunque è quella cosa lì, e mi piace.:)))))
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